Home | Lezioni di storia | Lezioni di Storia/ 6 – «Frammentazioni. Finis Austria»

Lezioni di Storia/ 6 – «Frammentazioni. Finis Austria»

Si sposta al teatro Zandonai di Rovereto domenica 8 novembre ore 11 – L'appuntamento è con Giulia Caccamo

image

Con la sesta #LezionidiStoria il ciclo di appuntamenti firmato Laterza, che sta registrando un grande successo di pubblico e di attenzione, domenica 8 novembre si sposta a Rovereto nella suggestiva cornice del Teatro Zandonai recentemente ristrutturato.


Appuntamento dunque alle ore 11 con la lezione «Frammentazioni. Finis Austria», a cura della storica Giulia Caccamo, che insegna Storia delle Relazioni internazionali all'Università di Trieste.
La tematica, come sempre accade in questo ciclo di lezioni, è riconducibile alla Prima Guerra Mondiale, in omaggio al Centenario del conflitto.
Questa volta si parla degli effetti della Grande Guerra sull'Austria, che passò in poco tempo dall'essere un impero esteso dall'Ucraina occidentale al Trentino a diventare la Repubblica d'Austria, un territorio otto volte più piccolo e con un settimo della popolazione.
L'Austria-Ungheria era infatti un monolite da 677mila kmq con circa 50milioni di abitanti, nel quale si parlavano una ventina di lingue e che, al suo smembramento nel 1919, dovette cedere i territori a quelli che oggi sono ben 13 Stati europei diversi.
Al termine della guerra alla Repubblica d'Austria rimase una superficie di 84.000 km/q e di 7 milioni di abitanti.
 
Inoltre, quando il 3 novembre del 1918 l'Impero dichiarò la resa, il bilancio della Guerra fu 1,2 di morti fra le fila dell'esercito Austro-ungarico, con quasi 4 milioni tra feriti, dispersi e prigionieri di guerra su un totale di 7,8 milioni di soldati arruolati, ai quali vanno aggiunti oltre 300.000 morti fra i civili.
Cifre pesanti che indebolirono pesantemente la neonata Repubblica d'Austria, alle quali si sommarono altrettanto dure clausole di risarcimento dei danni di guerra, prime fra tutte lo smembramento e la cessioni non solo delle parti dell'Impero di lingua diversa, ma anche di molte fra quelle di madrelingua tedesca.
Fu così che, anche fomentate da nuovi movimenti politici, le popolazioni delle nazioni sconfitte iniziarono a percepire i rispettivi trattati di pace come una punizione ingiusta e troppo penalizzante.
Le clausole imposte dai vincitori, lungi dallo stabilire una pace equa e duratura, contribuiranno così ad alimentare un’instabilità politica ed economica destinata a travolgere rovinosamente l'Europa nel breve arco di due decenni.
La lezione sarà introdotta da Marco Bellabarba, docente di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Trento.
 
 Giulia Caccamo 
Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste, insegna Storia della Relazioni Internazionali al Corso di Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche di Gorizia.
Ha pubblicato recentemente per Laterza «La vittoria senza pace» (2014), a cura di Raoul Pupo, sulle occupazioni italiane dopo la prima guerra mondiale.
Componente di diversi gruppi di ricerca sulla Grande Guerra, attualmente si occupa di Austria-Ungheria e di tematiche inerenti la politica estera delle grandi potenze durante e subito dopo la prima guerra mondiale.
 
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande