Commemorata in tutta la regione la Tragedia delle Foibe
Celebrazioni per la Giornata del Ricordo della tragedia delle Foibe Ma solo un comunicato è giunto in redazione: Claudio Eccher
Il «Ricordo tardivo», come lo
abbiamo sempre definito noi, è comunque stato ricevuto dai parenti
delle vittime in maniera molto più positiva di come si potrebbe
pensare.
Non c'è una sola persona di loro che, avendone parlato con noi, si
sia lamentata di uno Stato che li ha dimenticati per mezzo
secolo.
Questo rende onore alle centinaia di migliaia di persone che hanno
dovuto affrontare l'esodo e lasciare le loro case per poter
mantenere la cittadinanza italiana.
Per la precisione, la Giornata del Ricordo è volta solo a
ricordare le migliaia di innocenti gettati vivi nelle foibe per la
sola ragione che erano italiani.
E la legge che ha istituito la memoria nella giornata di oggi, 10
febbraio, è considerata una sorta di riconoscimento per loro. Come
se lo Stato volesse scusarsi per aver taciuto per oltre 50
anni.
La presenza dei comunisti in Parlamento aveva imposto il vergognoso
silenzio.
«La rivincita della Storia - ci ha detto oggi un Istriano che aveva
lasciato Pola a 9 anni per trasferirsi a Rovereto - è che sia stato
un uomo di sinistra a voler riscattare la vergogna dettata dalla
ingombrante presenza del Partito Comunista Italiano in
Parlamento.»
Tuttora peraltro la commemorazione è vergognosamente considerata
una ricorrenza «di destra», come se si potesse dare un colore a una
tragedia di queste proporzioni.
Inutile dire che gli anarchici hanno minacciato azioni di protesta
davanti alla lapide di Via San Francesco.
In realtà, però, pochi ancora ricordano la sofferenza dell'esodo
cui le popolazioni italiane residenti in Istria sono state
costrette.
L'alternativa era imposta tra il perdere la cittadinanza italiana o
la propria casa.
La maggior parte ha preferito questa soluzione e tornare nell'amata
Italia, dove peraltro sono stati accolti in gran silenzio da parte
di uno Stato che ha finto di non vederli. Tutti si sono dovuto
arrangiare.
Molti hanno trovato amici e parenti, ma anche semplici sconosciuti,
i quali li hanno ospitati senza chiedere più di tanto.
Gli Italiani sono stai più pietosi dell'Italia.
Oggi sono stati ricordati anche loro, grazie alle
Foibe...
A Trento una messa è stata celebrata alla chiesa Santa Caterina e
una cerimonia è stata tenuta davanti alla lapide che ricorda la
tragedia delle Foibe (nella
foto).
A Bolzano invece le commemorazioni si sono tenute davanti alla
lapide che ricorda proprio gli esuli Istriano-Dalmati sul Lungo
Talvera Sinistro.
Le autorità hanno ricordato anche l'esodo, come si legge
dall'intervento (peraltro l'unico) giunto il redazione per il
Giorno del Ricordo, scritto dal vice presidente del Consiglio
Provinciale Claudio Eccher, che riportiamo qui di seguito.
Anche quest'anno oggi, 10 febbraio, nel
nostro Paese si celebra la «Giornata del Ricordo dei martiri delle
foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati», che - è doveroso
rammentarlo - è stata istituita nel 2004 dal Parlamento con
un'apposita legge per commemorare migliaia di italiani barbaramente
trucidati sul confine orientale del Paese. Mentre in questi giorni
assistiamo a un animato dibattito riguardante l'adesione ai
festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario dell'unità
d'Italia, appare particolarmente significativo ricordare oggi
quanti hanno pagato con la vita la loro appartenenza alla nostra
identità nazionale. Non meno importante, in questo momento di gravi
tensioni e conflittualità interne al Paese, è il fatto che la
Giornata del Ricordo sia stata condivisa, finalmente, da
forze politiche di schieramenti diversi e abbia quindi segnato un
forte punto di coesione dell'intera comunità nazionale. Si è
inoltre colmata finalmente una colpevole e grave lacuna storica,
per 60 anni infatti tale triste, doloroso e squallido evento si è
trascurato cercando persino di dimenticarlo. |