Padre Kino, a 300 anni dalla sua scomparsa nella Sonora

Un anno di iniziative per celebrare questo grande personaggio originario della Val di Non

Un anno di iniziative per celebrare i 300 anni dalla scomparsa di padre Kino, con spettacoli, danze, documentari, convegni e iniziative divulgative, raccolte sotto un logo unitario e rivolte soprattutto ai giovani.

Oggi, presso la Sala Stampa della Provincia autonoma di Trento, la presentazione di quello che vuole essere «un programma aperto» secondo le parole dell'assessore alla cultura, Franco Panizza.
Accanto all'assessore provinciale, anche l'assessore del Comune di Taio, Valeria Chini, il presidente dell'associazione culturale «Padre Eusebio Chini», Alberto Chini con il presidente onorario Silvio Chini, oltre a Sabrina Borzaga, direttrice del Centro Danza Val di Non e Val di Sole, e a Nadia Salvaterra, del Gruppo Musicale Artegiovane.

«Abbiamo voluto privilegiare la divulgazione della figura di padre Chini - ha commentato l'assessore provinciale Franco Panizza - coinvolgendo enti e associazioni del territorio, nonché la diocesi e la comunità dei gesuiti, in un programma aperto, che sicuramente si arricchirà nel corso del 2011, la cui regia è affidata all'associazione culturale di Taio "Padre Eusebio Chini.»

«Ci siamo accorti - ha proseguito l'assessore - che padre Kino è poco conosciuto soprattutto dai nostri giovani, mentre fra Arizona e Messico, nonostante siano passati 300 anni dalla sua morte, è una figura ancora viva nei ricordi delle popolazioni e anzi è oggetto di un vero e proprio culto.»

«Siamo rimasti davvero sbalorditi - ha detto invece Alberto Chini - dall'affetto che le popolazioni messicane e dell'Arizona provano ancora per padre Chini, lo ricordano come se fosse un fratello da poco scomparso.»

Qui invece il ricordo si è affievolito, anche se è in corso la procedura di beatificazione.
«La causa viene portata avanti dal postulatore generale dei gesuiti, padre Toni Witwer - ha proseguito il presidente dell'Associazione Chini - mentre il vicepostulatore è padre Domenico Calarco, un grande studioso della figura di padre Kino. La causa ha già superato un primo passaggio ed è stata ritenuta valida, ora si apre la fase di preparazione del processo storico.»

Per diffondere quindi la conoscenza di questo personaggio straordinario - non solo missionario ma anche cartografo, storiografo, esploratore, astronomo, - che tutelò strenuamente la dignità delle popolazioni indigene, è stato quindi promosso un programma unitario di manifestazioni, iniziato con il pellegrinaggio di marzo in Messico, al quale ha partecipato anche l'assessore provinciale Franco Panizza.

Gli eventi in Trentino inizieranno domani alle 17, al Palazzo della Regione, con la presentazione del volume illustrato da Fulvio Bernardini (Fulber) «La Leggenda di Kino il Vestenera», Il Sextante, riedizione di un lavoro a fumetti dedicato al missionario della Val di Non.

Il prossimo week end si apriranno invece le iniziative in Val di Non, con il doppio appuntamento dedicato alla danza: «Nel segno di padre Kino», sabato 21 maggio, alle 21, al Palanaunia di Fondo e domenica 22 maggio, alle 17.30 e alle 21, al teatro comunale di Taio.
Uno spettacolo che propone una riflessione sull'ispirazione interiore del padre trentino, messo in scena dal Centro Danza Val di Non e Val di Sole e prodotto dalla Provincia autonoma di Trento, assessorato alla cultura.

Sempre in Val di Non, a Segno frazione di Taio che diede i natali a padre Chini, il 28 maggio si riuniranno congiuntamente il Consiglio comunale e la Giunta della Comunità di Valle in onore del missionario.

In luglio poi le celebrazioni solenni con la messa in onore di padre Kino il 9 luglio, l'annullo filatelico e, alle 21 nella piazza di Segno, lo spettacolo musicale «Un prete a cavallo», a cura del GMA «Gruppo Musicale Artegiovane», prodotto dalla Provincia autonoma di Trento.

Seguiranno nel corso dei mesi estivi ed autunnali numerosi altri eventi e non mancherà un convegno, presso la Fondazione Bruno Kessler di Trento, il 10 novembre, per esplorare il profilo storico di padre Eusebio Chini.

Biografia di Padre Kino

Eusebio nasce a Segno (comune di Taio), in val di Non, il 10 agosto 1645.
Intraprende gli studi elementari e quelli ginnasiali nel Collegio gesuita di Trento e completa il percorso ad Hall in Tirolo dove, guarito da una grave malattia, fa voto di entrare nella Compagnia di Gesù per dedicarsi alle missioni nelle Indie.

Ordinato sacerdote ad Eichstatt in Baviera nel 1677, compie la sua preparazione in Spagna nel Collegio di Siviglia e, il 3 maggio 1681, raggiunge il Messico, la "Nuova Spagna", sbarcando a Vera Cruz dopo tre mesi di navigazione.
Il gesuita Eusebio Francesco Chini ha 36 anni. Esauriti rapidamente i tentativi spagnoli di creare insediamenti stabili nella penisola della Bassa California, cui egli partecipa come missionario e cosmografo reale, padre Francisco Kino - così aveva nel frattempo ispanizzato il suo nome - inizia nel 1687 l'impresa che impegnerà la sua vita: l'evangelizzazione e lo sviluppo civile, sociale, economico delle popolazioni che abitano la Pimeria Alta, a nord-est del Rio Sonora.

Per 24 anni padre Kino sarà l'anima delle molte missioni da lui fondate, oggi fiorenti città degli Stati di Sonora e di Arizona, uomo di Dio e insieme difensore dei diritti degli indiani, forgiando lo sviluppo economico di questa terra desertica.
Padre Eusebio Chini muore alla mezzanotte del 15 marzo 1711, a Magdalena. Proprio qui nascerà il culto del Padre Kino fra i fedeli di Sonora, Arizona, Sinaloa, Chihuahua e Bassa California.
Un culto che trasforma, da trecento anni, la devozione di Padre Kino a San Francesco Saverio nell'omaggio degli Indios al Padre Pioniere della Pimería Alta.

Per ulteriori informazioni: www.padrekino.org