«Metamorfosi» di Teresa Baggio, Bassano del Grappa è la prima delle poesie finaliste in italiano che pubblichiamo in ordine alfabetico
Lago con nebbia - © Alberto Pattini.
Pubblichiamo, una alla volta, tutte le poesie selezionate dalla giuria del concorso nazionale di poesia ideato e diretto da Alberto Pattini, i cui primi tre saranno proclamati vincitori a Calceranica al Lago nella serata di domenica 7 agosto 2016 con il seguente programma.
• Teatro S. Ermete – ore 20:30
• Saggio del prof. Gero La Vecchia Poesia e territorio: un binomio che parte dal cuore»
• Spettacolo musicale con «Mauro e Catia Live music» – canzoni poetiche interpretate
• Premiazione del concorso «Il lago nel cuore – Calceranica poesia» con recita delle migliori poesie
Ogni partecipante potrà ritirare gratuitamente il volume Il Lago nel cuore – Calceranica Poesia con la pubblicazione di tutte le 200 liriche ammesse dalla giuria al Concorso. Il libro non sarà spedito per posta.
Teresa Baggio, Bassano del Grappa (VI) Metamorfosi
Ed è pace. Sussurri di vento timido e squarci rossastri all'orizzonte, tenui moti ondulatori in trasparenza. Rompendo la superficie acquosa emerge fiero lo svasso; la folaga dal becco bianco si allontana verso il nido. E' come un grande teatro, il lago: spettacolo di luci, colori e suoni armoniosi. Rifletto, ammiro, ascolto. Tuffo la mia fantasia nell'acqua. Vedo forme, figure, movimenti. Geometria libera di profili che si creano, si distruggono. Forse così è anche la mia vita, incessante flusso in continua modificazione. Immergo la mano e resto in attesa. Percepisco subito il freddo, ma poi eccolo: arriva il tepore confortevole, l'energia interna del lago. Mi avvolge la mano, penetra nelle mie cellule. Questo è il contatto, l'eufonia. Chiudo gli occhi e penso, immagino, vago nei meandri della mia mente. Percepisco ogni movimento sott'acqua, ogni piccolo moto vivente. Sento le membra sciogliersi pian piano. Il mio corpo si scompone ed ecco: sono acqua anche io. Sono lago, sono onde, sono pesci, sono piante. Ma d'un tratto una voce chiama: «Nonno vieni!», e subito mi risveglio dall'incantesimo, scoprendo di essere un povero vecchio con il bastone. Tolgo la mano dall'acqua e osservo l'orizzonte: ormai tutto è tramontato, non rimane che aspettare la notte. Ed è di nuovo pace.
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