Home | Archivio | Archivio rubriche | Passeggiando tra le righe | Passeggiando tra le righe/ 6 – Di Valentina Zamboni

Passeggiando tra le righe/ 6 – Di Valentina Zamboni

Il libro, un piacere da condividere. In alternativa, ecco il «Bookcrossing»

image

Sotto l'albero di Natale, tra mille colori e pacchettini pieni di fiocchi, spunta un pacchetto dalla forma inequivocabile: un libro!
Molti italiani hanno deciso infatti di regalare, in questo Natale in biblico tra crisi e voglia di non pensare a spread e BOT, un libro, economico, interessante ma... sarà il titolo giusto?
Sicuramente a molti di noi sarà successo di ricevere almeno una volta nella vita un libro in regalo, aperta la confezione la nostra espressione è sempre la solita sia che il regalo ci abbia ammagliati sia che ci abbia delusi.
Passati i 30 secondi di finta ammirazione per la scelta del regalo le opzioni sono solitamente due. 
 
Opzione a)
Il regalo arriva da una persona che ci conosce poco e che ha scelto, tra mille titoli possibili, l'unica copertina che nella nostra libreria resterà li a prendere polvere, non ci verrà mai voglia di aprire un libro con un titolo così… l'ipotesi di usarlo come ferma porte si fa sempre più concreta e diventa infine certezza dopo aver avuto il coraggio di leggere le prime sei righe dell'introduzione.
 
Opzione b)
Il libro arriva da una persona a noi cara, che ci conosce benissimo, che sa ascoltarci e che non si fa sfuggire nessun nostro apprezzamento riguardo un bestseller storico o una nuova uscita tanto attesa.
Persona a noi cara che però si è lasciata sfuggire proprio l'unica frase importante: «mi sono appena regalata l'ultimo di Sveva Casati Modigliani» e si presenta a Natale con... l'ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani.
 
(Si è vero, starete tutti pensando all'opzione c. Esiste e si spera sia anche la più diffusa ma infondo la meno interessante, almeno in questo momento, eccola qui…)
Opzione c)
Ricevere in dono un libro che stiamo desiderando da tanto e che manca alla nostra libreria.
 
Nei primi due casi possiamo decidere di riciclare il regalo e di sfruttarlo per la prossima occasione regalandolo a qualcuno ricordandoci, mi raccomando, da chi lo abbiamo ricevuto.
Oppure possiamo praticare un'attività molto diffusa all'estero e che si spera possa prendere piede anche nel nostro Paese: il bookcrossing.
Bookcrossing, letteralmente «incrocio di libri». In un momento in cui la condivisione è un concetto «facebookiano» lontano dai principi religiosi e fraterni ma assai vicino alla nostra vita, alla nostra tastiera e al mondo del www.
 

 
Di seguito le «istruzioni» trovate, appunto, sul web.
 
BCID e l’URL del sito nelle prime pagine del libro e quindi lo si libera collocandolo dove si vuole, in un posto dove ci sia passaggio e dove possa essere agevolmente trovato da qualcuno che (si spera) lo raccolga lo legga e rimetta in moto un analogo meccanismo.
In sostanza lo scopo è quello di far circolare i libri e vedere dove sono andati a finire dopo che li abbiamo liberati.
Oltre a ciò il Bookcrossing offre la possibilità di entrare in contatto con altri appassionati lettori.
Ma chi ci guadagna? Mah nessuno e tutti. Sembra anche che non nuoci ai poveri editori e neppure agli autori in quanto la diffusione di recensioni aumenta l’interesse per i libri e ne facilita il commercio e la riprova di ciò è che questa iniziativa non è ostacolata ma anzi incentivata.
 
Come funziona.
Ci si registra sul sito di Bookcrossing, indicando il proprio indirizzo e-mail e si ottiene (tutto sempre rigorosamente gratis) uno spazio riservato (Bookshelf) dove verrà riportata la situazione dei propri libri liberati (dove sono, che strada hanno fatto, etc.) e altri dati statistici.
Quindi bisogna registrare il libro sul sito Bookcrossing p.e. www.Bookcrossing-italy.com (seguire le istruzioni) e ottenere un numero identificativo, il BCID, che identifica proprio quella copia del libro e si indica -se si vuole agevolare il ritrovamento- il luogo dove lo lasceremo e la data.
Poi si indica il BCID sul libro oltre a due brevi istruzioni per chi trova il libro e magari non conosce il marchingegno (in realtà per rendere ancor più semplice tutto, molti siti offrono etichette preconfezionate da applicare). In effetti però due righe scritte a mano sulla prima pagina bianca sono più che sufficienti e forse più simpatiche.
 
E qui siamo alla fase della liberazione.
Lo si lascia nel luogo prescelto (che non è sempre facile: spesso troveremo qualcuno che ci corre dietro dicendoci che abbiamo dimenticato un libro)
 
Poi c'è il ritrovamento (almeno si spera).
Chi trova il libro e legge le istruzioni in prima pagina, col codice BCID dovrebbe andare sul sito e segnalare il ritrovamento seguendo le indicazioni riportate sul libro trovato.
Da quel momento il libro appare sia sul bookshelf del liberatore che su quello dei trovatori.

Mah, chissà se da noi potrebbe mai funzionare.
I più ottimisti potrebbero uscire oggi stesso e cercare su tutte le panchine una copia da leggere e da far girare.
I più scettici sicuramente staranno già cercando su eBay la copia lasciata su una panchina e messa subito in vendita online da un traditore di questo affascinante sistema.
 
Valentina Zamboni
v.zamboni@ladigetto.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo