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Trentino Rock, dagli anni '60 a oggi/ 34 – Oil On Canvas

Il gusto della scoperta e della ricerca di nuove sonorità per i 2 grandi cantanti trentini

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Gli «Oil On Canvas» (Olio Su Tela) nascono nel 2006.
Sono Marco Carner e Valerio Bazzanella e ambedue arrivano da esperienze importanti con alcuni gruppi storici Trentini.
Carner è chitarrista degli Ultraviolet e cantante della grande jjband, mentre Bazzanella canta nei Radiottanta e nelle Miscele D’aria.
La loro carriera musicale è anche legata a due storici gruppi Trentini, I Baraban e I Giardini da Tea, che all’epoca hanno legato le proprie proposte musicali a qualcosa di nuovo in alcuni casi anche anticipando i tempi. 

Ma forse la loro storia inizia otto anni prima. I due infatti, amici da sempre, decidono di unire le loro idee per un nuovo percorso musicale e registrano del materiale su musicassetta con l'apporto dell'amico musicista Diego Moser. Il tutto però, poi rimane chiuso in un cassetto fino al 2006, quando decidono di riaprirlo e dare nuova vita alle canzoni composte.
La loro convinzione è di cantare rigorosamente in italiano. E dopo circa due anni di lavoro ed un anno di registrazioni nasce il loro primo disco il cui titolo è Dinamica Stasi.
Il disco contiene nove brani, il filone è quello della musica raffinata e d’ascolto.
Oltre ai 2 cantanti hanno collaborato Gianluca Bertoldi che ne ha curato il mixaggio e Mauro Andreolli che si è occupato del Mastering.
 
«È stato un lavoro lungo e faticoso – ci spiega Marco Carner, – mi pare quindi giusto ringraziare anche i grandi musicisti che hanno creduto in questo progetto e che sono; Alessandro Manente, Alberto Masella, Claudio Bridi, Sergio Tessadri, Diego Moser e Luca Rubertelli.»
Abbiamo ascoltato il disco e in molte canzoni le atmosfere create ad arte dai suoni e dalla melodia sempre discreta, lo rendono un lavoro molto interessante.
Il disco è molto curato anche dal punto di vista musicale, ma non poteva essere altrimenti visto i valore dei musicisti sopra citati. Spendiamo anche una parola di elogio per il contenitore e la grafica, molto eleganti e di sicuro effetto.
Sembra davvero che tutti i particolari siano stati curati a regola d’arte e in modo quasi ossessionante.
 
In questa penultima puntata della «Vera storia delle band trentine dal 1961 a oggi» sono qui con noi Marco Carner e Valerio Bazzanella.
  
Perché la scelta di questo tipo di musica per la registrazione di «Dinamica Stasi»?
«È stata la continuazione di un percorso – ci dice Marco Carner, – che per noi è iniziato molti anni fa. Abbiamo realizzato della musica d’autore raffinata, cercando di esprimerci nelle nostre canzoni con testi non banali e seguendo quel sottile filo della musica pop discreta degli anni ’80.»
 
E oggi la musica come sta?
«Oggi la musica sta lentamente spirando – confessa Valerio Bazzanella – qualsiasi produzione è mirata solo ed esclusivamente alla vendita. I veri valori della musica si sono persi, sembra quasi che oggi sia diventata qualcosa di immateriale. Un tempo si sentiva nelle cantine e nei locali, ora solo con l’Hip pod o con il nuovo MP3 o con altre decine di supporti magnetici o digitali. Io stesso che ormai faccio musica da sempre mi sento addosso un senso di clandestinità.
«È ovvio – prosegue Valerio Bazzanella – che ormai l’enorme proposta musicale diventa impossibile da assorbire, ma nonostante questo, per ironia della sorte, oggi ascoltiamo meno musica di quella che sentivamo una volta. Questa strategia quindi ha causato decisamente l’effetto contrario del voluto.»
 
Vi è rimasto ancora un sogno?
«Più che un sogno è un nuovo progetto, abbiamo infatti in cantiere di incidere un nuovo disco cono sonorità ancora più ricercate e raffinate ma con un sound più aggressivo e sostenuto.»
 
Qualche rimpianto?
«Per quanto mi riguarda – ammette Marco Carner, – tornassi indietro oserei di più e con molto più coraggio.»
«Io invece – interviene Valerio Bazzanella – ho dei rimpianti legati ad alcuni progetti che potevano avere più continuità perché costruiti sulla forza del collettivo. Mi riferisco alle due grandi esperienze con I Giardini Da Tea e i Miscela D’Aria
 
Quali sono stati i vostri punti di riferimento in tutti questi anni?
«Ho apprezzato molto la creatività e l’intelligenza di Peter Gabriel – risponde Valerio Bazzanella, – che così facendo ha sopperito alle sue doti vocali non proprio eccelse, poi sicuramente il grande David Bowie.
«Io invece – aggiunge Marco Carner – ho seguito molto i Sigur ros Fossati e Mango.»
 
E in un ipotetico ultimo concerto quali sono i musicisti che vi portereste sul palco?
Bazzanella: «Mi porterei Roberto Segato alle tastiere, Lorenzo Dallapè al basso, Il mio amico Marco Carner alla chitarra e Cristiano Dallapellegrina alla batteria.
Carner: «Anch’io vorrei Roberto Segato alle tastiere per il mio ultimo concerto, poi Sandro Manente al Basso e Walter Condini alla Batteria.»
 
C’è un musicista Trentino che stimate particolarmente?
«Su questo ho pochi dubbi, – risponde Valerio Bazzanella. – La mia stima va da sempre ad Emanuele Lapiana in arte N.A.N.O.[non altered niche organism] un meraviglioso polistrumentista, programmatore elettronico e produttore.»
 
E qualche vostro collega cantante trentino che amate particolarmente?
«Ammiro molto Elisa Amistadi,» – dice Valerio Bazzanella.
«Il mio mito, – ammette con un sorriso sornione Marco Carner – sarà sempre Valerio Bazzanella.»
 
Avete deciso di donare alla musica molte ore del vostro tempo libero, le vostre famiglie come hanno preso la cosa?
«Mia moglie – a parlare è Marco Carner – è la direttrice del coro La Gagliarda di Calavino, quindi diciamo che in casa nostra ci capiamo e sosteniamo a vicenda.»
«Per quanto mi riguarda – interviene Valerio Bazzanella, – è stato grazie alla musica che ho conosciuto colei che poi sarebbe diventata mia moglie, ricordo che successe durante un concerto al Pasiel. Ma in famiglia abbiamo anche mia figlia Giulia che nonostante i suoi 13 anni già suona molto bene il Sax.»
 
Vi riconoscere qualche difetto?
Bazzanella: «La mia mancanza di puntualità per me è un difetto cronico ormai.»
Carner: «Per quanto mi riguarda, a volte mi riconosco poca capacità di concentrazione.»
 
Passiamo ai pregi allora?
«Sto bene con gli altri e difficilmente mi isolo.» – Risponde Valerio Bazzanella.
«Da sempre sono un uomo molto tenace ed intraprendente.» – Conclude Marco Carner.
 
La musica durante la vostra vita vi ha dato qualche insegnamento particolare?
«La musica – ci spiega Valerio Bazzanella – mi ha insegnato la disciplina anche nelle mie passioni, mi ha fatto capire che in qualsiasi cosa che fai il solo talento non basta, ma soprattutto che la musica è la più grande fonte ed opportunità per l’aggregazione.»
«Personalmente – confessa Marco Carner – mi ha insegnato a non aver paura delle sfide della vita.»
  
Che questi due ragazzini della musica trentina siano mossi ancora da molto entusiasmo e forti motivazioni si è capito subito.
Le vite dei due musicisti sono ormai da tempo legate da un nodo ferreo e pur dolcissimo il cui terminale si chiama da sempre musica.
La ricerca di nuove forme musicali, nuove sonorità e nuovi progetti li ha portati a salire su un treno chiamato futuro.
Il loro cuore musicale è come uno spartito replicato all’infinito, ma che batte sempre in modo diverso a seconda delle grandi emozioni che provano dentro se stessi quando propongono la loro musica.
Valerio e Marco sono amici da sempre, sono grandi musicisti ma soprattutto grandi uomini che desiderano ancora sognare. Sono consapevoli che spesso la vita ti può dividere, ma sono anche sicuri che la musica ti unisce, sempre…
  
Roberto Conci
r.conci@ladigetto.it


Per i nostro ultimo appuntamento torneremo indietro di oltre 15 anni, saranno infatti nostri ospiti Robert Beso e Luciano Corradini che ci parleranno dei Millennium.

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