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Tante fedi per un’unica preghiera: solo l'ignoranza crea odio

L'incontro oggi al cospetto dell'ulivo di «Officina Medio Oriente» nel parco S. Chiara

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Lo avevano piantato due anni fa al parco Santa Chiara di Trento, nel corso della prima edizione di Officina Medio Oriente.
Oggi questa pianta di ulivo, che sta lentamente crescendo, ha raccolto attorno a sé, ancora una volta, uomini e donne diverse per lingua, cultura, fede religiosa, ma accomunate dalla volontà di percorrere assieme la strada del dialogo, del confronto, della ricerca della pace.
 
Con loro, ad aprire questo momento di preghiera ecumenica, religiosa e laica assieme, l'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami e Alessandro Martinelli, direttore del Centro diocesano per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Ebrei, musulmani, cattolici, evangelici, drusi, beduini, anche non-credenti: assieme per condividere, in semplicità, le proprie speranze per il futuro, testimoniando al tempo stesso concretamente la propria accettazione l'uno dell'altro.
 
L'incontro di oggi ha avuto luogo in un angolo del parco Santa Chiara, accanto alla pianta d'ulivo piantata due anni fa in occasione della prima edizione di Officina Medio Oriente.
Presenti a questo momento di forte valenza simbolica, anche i rappresentanti di diverse associazioni che operano in Medio Oriente o che riflettono, di quella terra bellissima e non-pacificata, una delle tante espressioni.
 
Ad essere protagoniste di questa preghiera ecumenica, però, soprattutto le donne, a cui sarà dedicata la giornata di domani dell'Officina, con una tavola rotonda alla sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina a Trento, a partire dalle ore 9.
Appartengono a religioni diverse, a popoli diversi per cultura, lingua, tradizioni, e magari resi ancora più diversi dalle alterne vicende della storia, che hanno scavato solchi o eretto muri rendendo sempre più difficile il confronto, il dialogo, la mescolanza.
 
Per alcune di esse, l'esperienza a Trento di due anni fa ha cambiato la vita: tornate in patria, hanno mantenuti i legami, le amicizie nate qui, più forti di ogni divisione.
Oggi lavorano assieme per costruire percorsi di educazione al dialogo, alla risoluzione pacifica dei conflitti, anche laddove sembra prevalere sempre la logica delle armi.
 
Donne ebree e musulmane, ad esempio, impegnate all'interno delle comunità di appartenenza, così come nel mondo accademico, nella scuola, nelle istituzioni culturali.
«Che ognuno possa vivere in piena libertà la sua fede», è stato uno degli auspici formulati oggi nel corso della preghiera colletiva.
Ma si è detto anche che non c'è pace senza giustizia, che spesso l'Europa viene percepita come un'entità lontana e distante, che ogni persona deve sforzarsi di portare un seme di verità e amore.
 
L'assessore Beltrami ha ricordato la figura del compianto sheik Bukari, uno degli animatori della prima edizione di Officina Medio Oriente, leader della comunità sufi di Gerusalemme, che aveva detto: «L'ignoranza dell'altro è il primo elemento dell'odio».
Beltrami ha anche sottolineato come questa edizione di Officina Medio Oriente, che si concluderà domenica, sia particolarmente dedicata ai giovani; e saranno appunto dei giovani trentini a piantare, ad agosto, quando si recheranno in Israele per ricambiare la visita di questi giorni dei loro coetanei dalla Terra Santa, un ulivo alla memoria di Stefano Leonardi, scomparso a Tuenno qualche giorno fa, uno dei tanti esempi di impegno nella società e nel mondo del volontariato cresciuti in seno al Trentino.
 

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