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Conferenza stampa estate 2012 di Durnwalder a Falzes/ 3

«Faremo la nostra parte, ma Roma deve rispettare assolutamente l'Autonomia» – «Passare all'Austria? Irrealistico e irrealizzabile»

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«Siamo disposti a fare la nostra parte per il risanamento del debito pubblico italiano, ma il governo deve rispettare l'Autonomia.»
Così, durante l'incontro estivo con i media a Falzes, il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder ha commentato i difficili rapporti tra Roma e Bolzano.
«Il governo non può invadere le nostre competenze - ha spiegato Durnwalder - ma lavoriamo per superare questa fase difficile.»
 
«L'Italia è in una fase estremamente difficile dal punto di vista economico - ha proseguito Luis Durnwalder - ma nessuno in questi anni ha avuto il coraggio di dirlo apertamente e di agire di conseguenza. Ora è arrivato il periodo di fare una seria politica per il risanamento.»
In quest'ottica, Durnwalder ha ribadito che «l'Alto Adige è pronto a fare la sua parte, come è giusto che sia, per non lasciare un peso troppo grande sulle spalle delle nuove generazioni».
 
Qui, però, si innestano le recenti tensioni emerse tra Bolzano e Roma.
«Il governo tecnico ci sta trattando alla stregua delle altre regioni ordinarie - ha spiegato il presidente altoatesino - senza tenere conto del fatto che siamo una Provincia virtuosa, in quanto senza debiti, e soprattutto che siamo tutelati da un'Autonomia ancorata alla Costituzione, ad un trattato internazionale e all'Accordo di Milano.»
 
La diatriba con il governo centrale viene sostanzialmente divisa in due parti: una più prettamente economica, ed una più politica.
«Prendiamo la questione del patto di stabilità, della riserva all'erario e della spending review - ha proseguito Durnwalder - con l'Accordo di Milano la Provincia ha già rinunciato a 500 milioni di fondi, ma ora lo Stato vuole farci arrivare a 1,3 miliardi di euro. Ciò significherebbe fare a meno di circa il 25% delle nostre entrate: passeremo da un rientro dei 9/10 delle imposte riscosse in Provincia di Bolzano a non più di 6-7/10, e ciò violerebbe quanto previsto dall'Accordo di Milano. Senza considerare che abbiamo già dovuto congelare delle quote sui capitoli del bilancio corrente, e vi è il rischio concreto che i flussi di cassa relativi ai contributi debbano essere bloccati a partire dal mese di ottobre.»
 
Insomma, una situazione non certo semplice, che verrà discussa a breve anche con il commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica Enrico Bondi, con il quale è previsto un incontro dopo le ferie estive.
Nel frattempo, per il bilancio 2013 della Provincia, si annuncia un'ulteriore cura dimagrante, con il passaggio da 5,1 a 4,9 miliardi di euro.
«Ci aspettano nuovi sacrifici - ha aggiunto Durnwalder - e noi ribadiamo di essere pronti a fare la nostra parte. Però vogliamo trattare con lo Stato, e non farci dire da Roma come e dove risparmiare.»
 
E qui dall'economia in senso stretto si passa alla politica.
«Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha fatto capire chiaramente che il governo tecnico ha come unico scopo quello di ridurre il debito - ha spiegato il Landeshauptmann - e che non dobbiamo aspettarci nuove competenze. Il problema è che lo stesso governo continua a invadere le competenze che sono già nostre, imponendoci ad esempio i tagli sulla sanità, bloccando le trattative sulla Rai, le Poste, la toponomastica, i relitti fascisti, oppure impugnando le nostre iniziative per la riduzione dell'imposizione fiscale. Se le cose non cambieranno dovremo informare l'Austria, che è la nostra potenza tutrice: e non certo per una questione finanziaria, ma per una questione formale di rispetto di un accordo tutelato a livello internazionale.»
 
Ciononostante, Durnwalder continua a puntare sulla strada del dialogo.
«Nei prossimi mesi - ha sottolineato - vogliamo riprendere il dialogo con il governo: il principio deve essere quello di fissare una cifra da risparmiare, ma di avere mano libera su come operare i tagli all'interno della nostra amministrazione. La strada maestra resta quella dell'Autonomia, e lo ribadiremo il 5 settembre a Merano, quando festeggeremo i 20 anni della quietanza liberatoria e i 40 anni del secondo Statuto consegnando la massima onorificenza provinciale ai presidenti Napolitano e Fischer.»
 
L'ultimo pensiero, Luis Durnwalder lo riserva a chi avanza proposte di autodeterminazione o di creazione di uno stato libero dell'Alto Adige.
«Si tratta di idee irrealistiche e irrealizzabili - ha concluso il presidente della Giunta provinciale - l'Italia e la stragrande maggioranza degli altoatesini di lingua italiana non la approverebbero, e nessuno ci appoggerebbe in un'eventuale richiesta di fronte all'ONU. Sono semplici slogan propagandistici e populistici.»

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