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Nell’Italia di Degasperi il motore dell’ sviluppo economico dell’Europa moderna

Lectio Magistralis: «Ancora oggi solo l’esercizio della democrazia e la libertà economica possono impedire il crescere delle diseguaglianze»

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Il miracolo economico dell’Italia guidata da De Gasperi, la sua lungimiranza, le politiche industriali e la crescita delle imprese, il contributo in ambito economico del pensiero e dell’opera dello statista trentino sono stati i temi della Lectio magistralis tenuta dai Professori Vera e Stefano Zamagni questo pomeriggio a Pieve Tesino.
Alla presenza di illustri personalità del mondo politico e accademico, del Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Gianfranco Fini e del Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai si è tenuta la tradizionale conferenza commemorativa della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi.
La lectio, la dodicesima come è stato ricordato dal presidente della Fondazione trentina Alcide De Gasperi, Giuseppe Tognon, è stata preceduta da una breve visita alla Casa Museo che si trova nel centro storico del paese, quindi da due brani eseguiti dal Coro Valsella.
Subito dopo i saluti del sindaco, ha preso la parola il presidente della Camera dei deputati che ha definito quella di De Gasperi una figura esemplare, «un buon esempio da seguire per ritrovare unità di fronte alle grandi sfide del futuro».
 
Ricordare gli aspetti fondamentali delle politiche di De Gasperi non è solamente celebrativo, ma serve anche a ricavare dei suggerimenti validi ancora oggi.
Vera Zamagni, che ha tenuto la prima relazione, ha citato un intervento del 1954 che è considerato il testamento politico di De Gasperi, dove è racchiuso il senso e il compito delle democrazie moderne.
Il mondo economico - si chiedeva il grande statista - è davvero diviso nettamente dai due ideali del sistema capitalista e del collettivismo comunista? Una alternativa al «fondamentalismo» di Stato o di mercato esiste, è la politica in grado di imprimere un senso agli interventi.
«Lavorare con tutti i mezzi disponibili (impresa capitalistica, impresa cooperativa, impresa pubblica, impresa non profit) per il maggior benessere di tutti – ha commentato nel suo intervento la professoressa Zamagni – richiede una più ampia disponibilità alla rottura di schemi pre-formati e alla ricerca di un equilibrio virtuoso fra le diversità.»
 
Stefano Zamagni ha poi parlato della «sintesi mirabile fra solidarismo cristiano e libero mercato» come il vero capolavoro del grande statista e ha sottolineato l’originalità del suo pensiero, innovativo e precursore, ancora oggi non abbastanza riconosciuta.
«Per Degasperi – ha detto il professor Zamagni – la democrazia è effettiva quando riesce ad impedire che le diseguaglianze sociali si trasformino in diseguaglianze di potere politico. Ecco perché la libertà economica è fondamentale, perché consente a tutti di beneficiare delle condizioni per lo sviluppo delle proprie capacità.»
Nel riflettere sulla necessità di una guida politica per la sfera economica e nel ricordare che De Gasperi si batté con decisione contro un modo di fare politica che esercita pressione sugli organi dello Stato, togliendo spazio alla mediazione della politica democratica, è emerso chiaramente nella Lectio dei due illustri economisti che ravvivare la memoria di Degasperi è tutt'altro che ozioso o retorico.

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