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Levico e Brera: «Qualcosa di immane. L’arte e la Grande Guerra»

Un volume che racconta la Prima guerra mondiale attraverso un imponente apparato iconografico, curato da Massimo Libardi, Fernando Orlandi e Maurizio Scudiero

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Il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale e l’Accademia di Belle Arti di Brera organizzano a Milano, lunedì 4 febbraio, alle ore 14,00, nell’Aula 10 dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Via Brera 28, la lezione-presentazione «Qualcosa di immane. L’arte e la grande guerra».
Intervengono Massimo Libardi, Fernando Orlandi e Maurizio Scudiero.
Tra i molti modi in cui si può definire la Grande guerra vi è anche «la guerra delle avanguardie».
Il periodo che ne precede lo scoppio vede il radicale mutamento dello statuto sociale degli artisti e apre l’epoca dei movimenti organizzati e dei manifesti.
 
Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Vorticismo, e la complessa galassia delle avanguardie russe definiscono le proprie poetiche prima del 1914 e in questa stagione hanno le proprie radici Dadaismo e Surrealismo.
Molti degli esponenti delle avanguardie si arruolarono entusiasticamente e molti di loro caddero nelle trincee della vecchia Europa.
Ma soprattutto dipinsero e raccontarono la guerra con i linguaggi delle arti figurative, dando luogo a una produzione artistica che non ha l’eguale in nessun altro conflitto.
 
«Qualcosa di immane. L’arte e la Grande Guerra» (Silvy edizioni) racconta la Prima guerra mondiale attraverso un imponente apparato iconografico.
Il punto di partenza sono i pittori che in qualche modo hanno presagito e raffigurato l’apocalisse che si stava preparando. Sezioni specifiche riguardano i futuristi italiani, l’avanguardia russa e il corpo dei Kriegsmaler.
 
Infine una serie di blocchi tematici: i ritratti e gli autoritratti, la vita al fronte, le trincee e i combattimenti, i paesaggi, i feriti, i prigionieri e i profughi.
Il volume, è curato da Massimo Libardi, Fernando Orlandi e Maurizio Scudiero.
I primi due hanno anche organizzato la mostra «Kriegsmaler: Pittori al Fronte nella Grande Guerra».
Scudiero, noto critico d’arte, ha curato molte mostre e volumi, soprattutto sul Futurismo e Fortunato Depero.
 
Oltre a loro contributi, nel libro sono ospitati lavori di Nicoletta Dacrema, Antonella Gargano e Floarea Virban.
Il saggio introduttivo L’apocalisse del moderno: le trasformazioni culturali della Grande guerra, si può scaricare cliccando questo link. Il Centro Studi sulla Storia dell'Europa Orientale è su Facebook.

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