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Zeller, SVP: «Di Monti non mi fiderei nemmeno davanti al notaio»

Bressa, PD: «Rivitalizzeremo le Commissioni dei Sei e dei Dodici. Non siamo dei privilegiati» – Domani a Trieste l’accordo tra PD e minoranze slovene

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Si è parlato di regione e dell’accordo politico tra Pd, Svp, Patt all’incontro tra i partiti svoltosi stamani alle Cantine Endrizzi di San Michele all’Adige.
Il tema centrale è stato quello della convivenza.
«Oggi il conflitto non è più tra madrelingua italiani e tedeschi – ha detto il segretario del Pd trentino e candidato alla Camera Michele Nicoletti, – ma tra chi lavora per la separazione e chi crede nella convivenza. Quest’ultima è la strada che vogliamo percorrere.»
 
Meno pacato nel giudizio è stato il deputato Svp Karl Zeller che sull’accordo scritto firmato a Roma il 10 gennaio da Bersani, dal segretario Svp Theiner, dal segretario Patt Franco Panizza è stato chiaro.
«Con Bersani basta una stretta di mano, con Monti non mi fiderei nemmeno di un atto notarile per la salvaguardia dell’autonomia. Abbiamo scelto il candidato premier che dà maggiori garanzie.»
 
D’accordo il capolista Pd alla Camera Gianclaudio Bressa.
«Monti ha sferzato l’attacco più brutale all’autonomia. La sua è cultura statale, ma non dei poteri dello Stato, perché di fatto non è molto sensibile al Parlamento, bensì della burocrazia statale.»
Bressa ha poi spiegato come l’autonomia non sia un lusso e ha spiegato le implicazioni finanziarie dell’accordo.
«Non è vero che siamo dei privilegiati, come si mormora a sud di Borghetto e oltre il passo San Pellegrino – ha detto – con quell’accordo dimostriamo che la nostra specialità si fonda anche sull’articolo 119 della Costituzione, sul principio di solidarietà.
«Faremo quello che nessun’altra regione o provincia si sogna di fare: ci accolleremo la nostra quota parte d’interesse del debito pubblico per gestire, in cambio, le entrate tributarie.»
 
Secondo l’accordo infatti, rimanendo fissata dallo Statuto la determinazione delle quote da versare allo Stato, le Province avranno in delega le funzioni amministrative delle agenzie fiscali e delle entrate tributarie, oltre a eventuali competenze primarie sui tributi locali.
«Così sarà per l’Imu, che gestiremo qui, in barba alla querelle su questa tassa nata dalle fantasie malate di Berlusconi.»
Poi si definirà a quanto ammonterà la quota degli interessi statali riferiti ai territori secondo un equo rapporto debito/Pil.
«Certo non sarà un miliardo di euro, – ha detto Bressa. – Siamo nell’ordine di svariate decine di migliaia di euro.»
 
«I calcoli non sono immediati – gli ha fatto eco Zeller – oltre alle agenzie fiscali avremo in delega anche il personale della giustizia amministrativa.»
Secondo l’accordo Trento, Bolzano e lo Stato lavoreranno insieme.
«Rivitalizzeremo le norme di attuazione, le Commissioni dei Sei e dei Dodici avranno molto da fare- ha proseguito Bressa -Supereremo la giurisprudenza ondivaga della Corte Costituzionale che un giorno riconosce la nostra specialità, il giorno dopo la cancella.»
 
Bressa ha poi risposto alle provocazioni di Pius Leitner dei Freiheitlichen.
«Ieri ha detto che ci compriamo l’autonomia, che privatizziamo lo Statuto. Siamo invece gli unici ad avere una proposta concreta proprio sul tema dell’autonomia. Saremo d’esempio al resto del Paese. Lo stato libero promesso dai Freiheitlichen non è possibile in Europa. I francesi lo concederebbero mai, ad esempio, sapendo delle rivendicazioni d’indipendenza della Corsica?»
 
A precisare il senso dell’accordo per gli autonomisti è poi intervenuto Ugo Rossi.
«Qualche corvo dice che il Patt si è alleato con i comunisti. Non è vero. Serve un governo che creda nell’autonomia e nell’equità sociale, con il Pd sarà possibile.»
All’incontro c’era anche Damijan Terpin, segretario della Slovenska Skupnost che rappresenta la minoranza slovena in Friuli. Domani a Trieste il suo partito siglerà un accordo per la tutela dei diritti con il Pd.

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