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Gli ICT sono uno strumento determinante per i Paesi emergenti

Ma sono uno strumento che consente di crescere anche per le società partecipative

La tavola rotonda «Il ruolo dell'ICT nei Paesi emergenti: Brasile e Sudafrica» si è svolta nell’aula Bruno Kessler del Dipartimento di Sociologia nell’ambito degli «ICT Days – Orizzonti 2015».
Moderata da Sandro Battisti di Trento RISE, ha visto la partecipazione di Eduardo Giugliani, professore presso la Pontifícia Universidade Católica do Rio Grande do Sul del Brasile; Marlien Herselman, del Council for Scientific and Industrial Research del Sudafrica e, dalla stessa organizzazione, Adele Botha, ricercatrice specializzata in mobile user experience.
 
Il XXI secolo sarà l’era dei BRICS. Un acronimo di cinque lettere che indica cinque grandi Paesi emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Che insieme fanno 15 trilioni di dollari di Pil, e quasi 3 miliardi di persone. Insomma, una forza economica e demografica con la quale fare i conti.
E anche imparare. Ecco perché gli ICT Days – Orizzonti 2015, la quattro giorni di innovazione e ICT organizzata da Trento RISE, FBK e l’Università degli Studi di Trento, hanno previsto un incontro proprio su questo tema.
Si tratta della tavola rotonda «Il ruolo dell'ICT nei Paesi emergenti: Brasile e Sudafrica», tenutasi oggi nell’Aula Bruno Kessler del Dipartimento di Sociologia.
Infatti le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) svolgono un ruolo sempre più importante nel campo dell'innovazione sociale, in particolare per quanto attiene allo sviluppo economico dei Paesi emergenti, tra cui il Brasile e il Sudafrica.
 
«Negli ultimi anni il Brasile ha puntato moltissimo sull’utilizzo dell’ICT per risolvere i grandi problemi sociali, come l’invecchiamento della popolazione o il cambiamento climatico, – spiega Sandro Battisti di Trento RISE, moderatore della tavola rotonda. –  L’ICT può essere lo strumento per eccellenza nella risoluzione di questi problemi, ma solo se modellato sulla base delle comunità sociali che devono usarlo. Da qui l’importanza dell’innovazione sociale.»
 
L'ICT è centrale nello sviluppo economico e sociale delle economie emergenti, che si distinguono per marcati divari sociali e finanziari tali da limitare l'accesso ai servizi e alle opportunità economiche di gran parte della popolazione.
I cosiddetti BRICS stanno affrontando le questioni sociali ed economiche derivanti dall'ineguaglianza, incluso il divario digitale (digital gap), per avvicinarsi agli standard delle comunità più industrializzate.
E questo vale, ad esempio, non solo per il Sudafrica ma per tutto un continente in piena espansione economica come l’Africa.
 
«In Africa vogliamo partecipare all’era dell’informazione e la tecnologia è fondamentale per riuscirci, – spiega la sudafricana Adele Botha, ricercatrice del Council for Scientific and Industrial Research del Sudafrica specializzata in mobile user experience. – Dobbiamo essere competenti nel settore tecnologico in modo da non essere solo utenti ma anche attori della knowledge society.»
Ancora, «il Sudafrica, dove grandi fasce della popolazione sono a forte rischio di esclusione sociale, ha bisogno dell’ICT in modo particolare: la tecnologia è un catalizzatore non solo per la crescita del Paese, ma anche per la partecipazione delle persone.»

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