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Gli stati generali dell'edilizia/ 4 – L'intervento di A. Chiusole

Esposte le politiche attivate dall’Agenzia del Lavoro a sostegno del settore

L'utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG); la formazione continua; le politiche attive per i disoccupati e le politiche passive.
Sono queste le quattro linee di intervento adottate dall'Agenzia del Lavoro per attivare politiche di sostegno del settore edile.
«Tutto ciò – ha detto Antonella Chiusole, dirigente generale dell'Agenzia, nel suo intervento agli Stati generali, – in un quadro di cifre, sono dati del 2012, che vedono 21.218 disoccupati nuovi iscritti ai Centri per l'impiego, dei quali 2.152 (pari al 10,1%) sono lavoratori provenienti dal settore delle costruzioni (erano l'8,9% nel 2009).
«Rispetto al 2011, nel 2012 il flusso degli ingressi degli ex-lavoratori edili è aumentato del 14,5% (+272 iscritti, di cui 261 maschi e 222 di nazionalità italiana). E se i saldi tra assunzioni e cessazioni nel 2012 hanno registrato un calo totale del 2,4%, nel settore edile la diminuzione è arrivata al 13,8%.»
 
La crisi insomma c'è e la si sente soprattutto dalle parti delle imprese di costruzioni, ma l'Agenzia del Lavoro, così come l'intera Provincia, non sono rimaste con le mani in mano.
Gli obiettivi delle linee direttrici lungo le quali ci si è mossi per dare risposte positive, efficaci e tempestive ai problemi, sono stati quelli di aumentare e innovare la professionalità di chi è occupato, aumentare e orientare anche verso settori innovativi e di maggiore occupazione la formazione di chi è disoccupato e sostenere il reddito dei sospesi e dei disoccupati.
Il tutto mettendo in campo quattro interventi ben precisi: il progetto FEG, utile per aiutare i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a causa del dilagare della globalizzazione, aggravata poi dalla crisi economica mondiale; la formazione continua, che ha privilegiato innanzitutto le imprese in crisi e, tra di loro, soprattutto quelle edili; le politiche attive e quelle passive per i disoccupati
 
E il futuro? Per quel che riguarda il futuro, lo sforzo dell'Agenzia del Lavoro sarà quello di massimizzare gli impegni degli operatori pubblici e privati del settore valorizzando ad esempio la Borsa lavoro nazionale dell'edilizia (BLEN); sostenendo, ove necessario, gli enti bilaterali nel dare attuazione agli interventi previsti dalla riforma Fornero per implementare le politiche passive per i lavoratori sospesi.
Si interverrà, nei casi non previsti dal punto precedente, finanziando programmi per l'occupazione di lavoratori sospesi, mentre si collaborerà con gli enti bilaterali del settore su specifici progetti di attuazione delle politiche attive.

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