Derrick: l'assurda fine ingloriosa del grande ispettore televisivo
Il passato nelle SS gli sta costando la Damnatio memoriae: ostracismo alla sue serie televisive
Damnatio memoriae. È questo il termine che perfettamente può riguardare il famoso ispettore Derrick.
Derrick è una serie televisiva tedesca di genere poliziesco, trasmessa dal 20 ottobre 1974 al 16 ottobre 1998.
L’attore che lo interpretava, Horst Tappert, militava nelle SS. La scoperta, fatta dal sociologo tedesco Jörg Becker, porta alla luce un lato della vita di quest’uomo ormai dimenticato da tutti. All’età di vent’anni era entrato a far parte delle Panzergrenadier, esattamente nella divisione «Totenkopf» (Testa di morto), dove svolgeva il compito di semplice soldato.
Nessuno sapeva di questo suo ruolo e lui stesso non ne aveva fatto menzione. Ma ora le cose sono cambiate e hanno rovinato il ricordo di un personaggio che ha allietato le serate di molti tedeschi, italiani e non solo.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, i suoi episodi non verranno più trasmessi dalla tv pubblica tedesca, la Zdf. Il portavoce dell’emittente ha affermato che i vertici sono rimasti sorpresi e scioccati dalla rivelazione.
Anche l’emittente olandese Max ha deciso di cancellare dal proprio palinsesto le repliche della serie, spiegando di «non voler onorare un attore che ha mentito in questo modo sul proprio passato».
Così, mentre in Iran si è confermato di mandarlo in onda da luglio, nel nostro continente si sta dando vita a un processo di Damnatio memoriae, sistema che del resto è di matrice romana, nei confronti di quest’attore che, nonostante lo stile di vita impeccabile da lui avuto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, non potrà essere più visto sulla tv pubblica tedesca.
La scelta da lui fatta in tempo di querra è ininfluente ai fini dei suoi telefilm e comunque è sbagliato condannare, dando del nazista, chi non può ormai difendersi ( è morto nel 2008).
Horst Tappert era un semplice soldato e il suo unico compito era quello di obbedire, cosa che del resto erano obbligati a fare tanti altri soldati impiegati sui molti fronti della seconda guerra mondiale. Come lui milioni di altri tedeschi, convinti di combattere per il bene del proprio Paese.
In molti potranno dire che questi si potevano ribellare agli ordini dei loro superiori, così come disertare.
Celebre, e pienamente attinente a quanto sopra detto, è il racconto «Addio alle Armi» di Hemingway dove si raccontano le fucilazioni sommarie nei confronti dei soldati italiani che venivano ritenuti disertori, anche se nei fatti erano sbandati, a seguito della Disfatta di Caporetto.
Francamente tutto questo ci sembra una vera e propria caccia alle streghe priva di significato e di obbiettivi, a meno che qualcuno non voglia vendicarsi del produttore della fortunata serie televisiva.
Si potrebbe dire tant’altro ma non possiamo giudicare. Esemplare è la frase detta da Winston Churchill riferendosi al fascismo in Italia: «Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti».
Michele Soliani
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