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Nuovo pacchetto per il rilancio dell’occupazione in Trentino

La Provincia intensifica gli impegni immettendo altri 10 milioni – Incentivato chi passa al part-time – Provvedimenti anche per i 30 esodati trentini

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Il lavoro sempre al centro delle politiche della Giunta provinciale: è stata approvata oggi una delibera che introduce alcune importanti modifiche al Documento degli interventi di politiche del lavoro, che permettono di dare immediata attuazione agli impegni sottoscritti con le parti sociali in tema di politiche attive e di sostegno al reddito.
Per quanto riguarda le prime, le modifiche riguardano in particolare l'istituto dell'apprendistato, come previsto dall’accordo stipulato tra Provincia e parti sociali l’8 febbraio 2013.
Le decisioni di oggi consentono fra le altre cose di applicare l’apprendistato per la qualifica ed il diploma e di promuovere l’apprendistato professionalizzante.
Importante è pure l’introduzione di nuovi strumenti di sostegno al reddito a favore di lavoratori in lista di mobilità sia sotto che sopra i 50 anni e l'incentivazione dei contratti di solidarietà espansivi.
 
«Abbiamo impresso un'ulteriore accelerazione ai lavori del Tavolo sugli ammortizzatori sociali e ai nostri uffici - spiega Pacher - al fine di approntare i necessari strumenti di programmazione che rendano immediatamente applicabili le misure concordate in favore dell'occupazione e del sostegno al reddito. La crisi ci impone infatti di continuare ad aggiornare la nostra strumentazione per venire incontro, in maniera al tempo stesso flessibile e 'mirata', alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie.»
 
La delibera di oggi approva alcune modifiche sostanziali al Documento degli interventi di politica del lavoro provinciale, introducendo quindi importanti strumenti a sostegno del locale mercato del lavoro. Tali modifiche coinvolgono sia le politiche attive che gli strumenti di sostegno al reddito provinciali.
 
 Queste le modifiche inerenti le politiche attive  
1. l’apprendistato: la decisione di oggi consente di
– applicare l’apprendistato per la qualifica ed il diploma.
– promuovere intese con gli enti bilaterali affinchè questi eroghino servizi per l’apprendistato professionalizzante
– disciplinare in base alla nuova normativa statale ed all’accordo dell’8 febbraio la formazione trasversale e professionalizzante dell’apprendistato professionalizzante
– sperimentare con il concorso delle associazioni di categoria, nuove offerte formative che favoriscano la transizione generazionale d’impresa
– per l’apprendistato di alta formazione e ricerca, avviare le azioni formative per l’apprendistato per il conseguimento del diploma di tecnico superiore, completamento dei corsi di laurea, master, ecc.
 
2. Viene introdotta, fra gli strumenti di intervento a favore dei soggetti svantaggiati (con svantaggio certificato di ordine psico-fisico, sociale o comportamentale) una nuova opportunità di azione che per la prima volta risulta integrata nel senso di valorizzare anche interventi di formazione su misura e di accompagnamento alla transizione verso contesti lavorativi non protetti.
 
3. Viene reso operativo lo strumento dei tirocini estivi a favore di giovani iscritti all’università o ad un istituto scolastico, quale strumento di orientamento e formazione pratica, anche in settori non propriamente attinenti il loro percorso di studi.
 
 Vengono inoltre introdotti nuovi importanti strumenti di sostegno al reddito  
Viene disciplinato un nuovo sostegno ai lavoratori coinvolti dalla riduzione dell’orario di lavoro in applicazione di contratti di solidarietà espansivi, compensando parte della perdita retributiva e contributiva conseguente alla riduzione dell’orario di lavoro.
Saranno così incentivati gli accordi sindacali secondo i quali all’interno dell’azienda alcuni lavoratori passeranno part time, per favorire l’assunzione a tempo indeterminato di altri lavoratori, soprattutto in un’ottica di staffetta generazionale fra giovani ed anziani.
 
Sono stabiliti i termini e le modalità di accesso, la durata, le modalità di erogazione e sospensione, nonché quant’altro necessario per l’attuazione dell’indennità regionale di mobilità.
Si tratta di un’indennità di importo pari a 850 euro a favore dei soggetti che non hanno ancora compiuto 50 anni, licenziati per riduzione di personale dalle piccole imprese, ad integrazione della nuova indennità statale di disoccupazione (Aspi) fino ad una durata complessiva di 12 mesi.
 
Vengono inoltre introdotti strumenti di sostegno al reddito a favore di lavoratori over 50 iscritti in lista di mobilità per le piccole imprese, che fino al 2012 al termine dell’indennità di mobilità regionale (12 mesi) avevano diritto ad ulteriori 8 mesi di mobilità in deroga e che dal 2013, per la riduzione delle risorse statali, possono beneficiare al massimo di 2 mesi di mobilità in deroga. Il sostegno provinciale copre ulteriori 6 mesi con un importo di 600 euro mensili.
  
Viene inoltre attivato un intervento a favore degli enti bilaterali, per la realizzazione di programmi di sostegno al reddito nei confronti di lavoratori sospesi dal lavoro per crisi di mercato.
L’intervento potrà essere attivato solo conseguentemente all’esaurimento dei fondi statali, o per il caso di mancata operatività degli strumenti statali (ammortizzatori in deroga).
A tale riguardo verranno a breve definiti i criteri e modalità di utilizzo delle ulteriori risorse statali per l’anno 2013 per gli ammortizzatori in deroga, circa 1,6 milioni di euro, il cui decreto di assegnazione è in attesa di pubblicazione. Le parti sociali si sono incontrate lunedì 6 maggio con la Provincia per la definizione dei criteri e modalità di utilizzo di tali risorse: a breve sarà firmato l’accordo.
 
Viene inoltre disciplinato il reddito di qualificazione, volto a favorire, attraverso un sostegno al reddito, l’acquisizione di un titolo di studio da parte di giovani lavoratori fino a 35 anni di età compiuti che, in raccordo con il proprio datore di lavoro, sospendono o riducono l’attività lavorativa.
 
Infine vengono introdotte misure per il sostegno al reddito degli esodati trentini, che a quanto ci risulta sono circa una trentina.

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