Home | Letteratura | Libri | La straordinaria avventura di Bernardina Floriani (1603-1673)

La straordinaria avventura di Bernardina Floriani (1603-1673)

Edito da Il Margine, il racconto scritto da Patrizia Belli narra in forma romanzata la vita di Giovanna Maria della Croce, al secolo Bernardina Floriani

image

Titolo: Figlia di tante lacrime
Autrice: Patrizia Belli
 
Editore: Casa editrice Il Margine, Trento 2013
Collana: Piccoli margini
 
Pagine: 64, con illustrazioni
Prezzo: € 8,00
 
 PRESENTAZIONE  
Verrà presentato venerdì 4 giugno alle ore 18, al Centro Bernardo Clesio di Via Barbacovi 4 a Trento, il nuovo libro di Patrizia Belli intitolato «Figlia di tante lacrine», la vita di Giovanna Maria della Croce, al secolo Bernardina Florian.
Il testo ha partecipato e vinto il premio Gelmi di Caporiacco 2011 per gli inediti storici.
Introduce Milena Mariani responsabile del Corso superiore di scienze religiose-FBK di Trento.
Interviene Marcello Farina con una riflessione su «La mistica e le donne».
Ovviamente sarà presente l’autrice Patrizia Belli.
 
 IL CONTENUTO
Edito dalla casa editrice Il Margine di Trento, «Figlia di tante lacrime» è il racconto scritto da Patrizia Belli che si basa sulla storia vera della Floriani, storia che l’autrice ha voluto rievocare nella speranza di far riemergere dall’oblio una delle figure più dimenticate di Rovereto.
Bernardina nasce nel 1603 a Rovereto, figlia di un pittore, la sua è una famiglia della piccola borghesia, non molto agiata. La sua vita si snoda nel 1600, un tempo per molti aspetti tragico, quello della grande peste, dei processi alle streghe.
A 13 anni incontra Tommaso da Olera, un frate laico infuocato da Dio, che lei agli inizi giudica odioso. È lui che la chiama «Figlia di tante lacrime», è lui che la vuole Sposa di Dio, ma la ragazzina si nega, sogna una vita normale.
Però le parole di quel frate si fanno strada e di lì a poco Bernardina farà voto di verginità.
Da quel momento tutto cambia, la giovane comincia ad avere estasi e visioni, parla con Dio e successivamente avrà anche le stimmate.
Digiuna, mortifica il corpo, ha incubi terribili e mal di testa insopportabili, spesso è in punto di morte. Bernardina si adopera per gli altri. Esorcizza, fa miracoli, profetizza.
Per governarla il suo confessore la obbliga a tenere dei diari. Scriverà moltissimo in un italiano frammezzato di dialetto e di latinismi.
Ma è con l’avvento della peste che la figura di Bernardina si ritaglia un ruolo nella storia.
È il 1630, Rovereto contava 2.444 anime. Arrivò la peste e fu un flagello: un anno dopo la città contava appena 1.555 persone. Ebbene, gli storici raccontano che nemmeno gli speziali e i preti avevano il coraggio di andare nelle case.
Non lei però e i roveretani dalle finestre osservavano incuriositi quell’esile figura intabarrata in una sorta di saio che sfidava la peste pur di portare una parola di conforto, di fede o soltanto una carezza.
Aveva 27 anni. La gente cominciò a chiamarla la Mistica di Rovereto.
Una donna così non poteva passare a lungo inosservata, i suoi poteri cominciarono a essere guardati con sospetto. E se a questo si aggiunge che Bernardina dimostrò grande acume nell’allacciare amicizie importanti con le nobildonne dell’epoca che le consentirono di costruire il monastero tanto caro, si può capire che per lei arriva il momento dell’Inquisizione, che Bernardina affronta alzando ancora una volta la testa e sfidando la chiesa che l’aveva sospesa dai sacramenti.
Al fine fu prosciolta.
 
 IL COMMENTO DELL'AUTRICE
Venerata come santa, ma anche guardata in sospetto di eresia, Bernardina fu amata da Rovereto.
Basti dire che quando la badessa fu in fin di vita, le guardie dovettero presidiare le mura del monastero, perché si temeva che la mistica di Rovereto morisse in terra straniera, quella terra era Borgo Valsugana dove la donna era attesa per inaugurare un nuovo convento.
Insieme a Bernardina l’autrice ha compiuto un viaggio nel tempo sperando che la formula del romanzo invogli a conoscere la storia di questa donna.
Dice la Belli: «Questa sarebbe la ricompensa più grande. Aver ridato voce al silenzio e restituire Bernardina alla sua città».

 

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande