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Così la professoressa Caputo vive nelle matite degli studenti

Assegnate all’Istituto d’Arte Vittoria le borse di Studio «Antonia Caputo» 2013

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Se Il disegno e la pittura nascono dal profilo sul muro del contorno dell'ombra realizzato col carbone dall’amante prima delle partenza dell’amato (come ci racconta Plinio il Vecchio) l’ombra della prof.ssa Antonia Caputo era presente, nel pomeriggio di venerdì, tra i colleghi, nuovi e vecchi, dell’Istituto d’arte Vittoria, per la proclamazione dei vincitori delle borse di studio a lei dedicate dal marito, il prof. Claudio Tugnoli.
Un concorso giunto al suo terzo anno, che intende premiare gli studenti più bravi nella disciplina del disegno insegnata con passione e dedizione per oltre un trentennio ( dal 1977 al 2009), da una grande collega di «Disegno dal vero», scomparsa, dopo lunga malattia, nel 2010.
 
Quest’anno, la giuria, (formata dai prof.ri Pietro Marsilli, segretario e motore del concorso, dalle colleghe Monica Huez – già studentessa della Caputo – e Tiziana Valenti, oltreché dal vicepreside Antonio Bari, delegato della Dirigente Elina Massimo e da uno dei più affermati illustratori del Trentino e collaboratori dello studio Andromeda, Umberto Rigotti) ha affiancato alla sezione disegno una sezione innovativa ma antica al tempo stesso, quella della caricatura (dei propri insegnanti).
Ricordiamo che il termine caricatura venne utilizzato per la prima volta nel XVI secolo per gli stravaganti ritratti dei fratelli Agostino e Annibale Carracci. 
  
Ma raffigurazioni satiriche di simile natura possono essere ritrovate anche nell’alta cultura dell’antico Egitto, dove sugli affreschi murari si ritrovano disegni di animali con elementi antropomorfi.
Claudio Tugnoli, insegnante, studioso e ricercatore in campo filosofico, ideatore e finanziatore del premio in memoria dell’amata moglie, ha consegnato l’ambito premio di 1.000 euro per la sezione «Disegno dal vero», alla studentessa Chiara Shkurtaj della classe 2ª E che, oltre ad una serie di tavole al tratto realizzate con l’uso sapiente di diverse matite ha presentato anche un complesso e articolato percorso partendo da autoritratti a tempera, passando per un’auto caricatura, sfociando in una maschera plastica stilizzata (quasi mortuaria) di sé stessa.
 
Una caricatura plastica in terra cruda che ci rinvia alle teste caricaturali in terra cruda di Honoré Daumiere, che l’autore non cuoceva per mancanza di denari.
Per la sezione caricatura il primo premio (sempre di 1.000 euro) è andato a Mattia Franceschini della classe 4ª B che, con tratto forte e maturo, in grandi tavole a china nera, ha rappresentato con gusto ed efficacia alcuni insegnanti dell’istituto.
Il secondo premio (700 euro) è stato assegnato ad Anna Groaz di 4ª B , mentre il terzo premio (300 euro) è andato a Roberto Pirrello della classe 2ª B dell’Istituto Depero di Rovereto che ha realizzato una caricatura in plastica ceramica di un proprio insegnante.
 
Fra gli oltre 60 studenti del Vittoria e del Depero che hanno partecipato sono stati inoltre segnalati gli studenti Camilla Leonardi e Andrea Fontanari (già vincitori del concorso lo scorso anno) e gli studenti Daniel Fernandez (Depero), Josef Kaffouf, Katia Giovanazzi e Jacopo Vargiu (Vittoria). 
 

 
La premiazione è stata introdotta e intervallata dagli studenti del Liceo Bonporti di Trento: si sono esibiti il «Quartetto da Caneva» -composto dai clarinettisti Davide Dauriz e Alessandro Rizzoli, dal contrabbassista Eugenio Vacca (tutti della 2ª B) e dal sassofonista Stefano Adami (dell’istituto Martini di Mezzolombardo) - e il quartetto «Boston Blue» - composto da Mattia Grott (sax soprano), Mauro Telch (sax tenore), Martina D’Amico (sax contralto) e Filippo Corbolini (sax baritono).
 
La dimostrazione, come ha dichiarato la dirigente Elina Massimo, che l’Istituto delle arti di Trento e Rovereto (Vittoria-Depero-Bonporti) è una realtà unica in tutta Italia, nella sua proposta formativa che unisce le più svariate forme di creatività artistica, dalle arti figurative al settore audiovisivo e multimediale, dal design alla grafica e all’architettura, dalla musica alla danza.
Il prof. Tugnoli, rinviando i presenti all’anno venturo per la nuova edizione del premio, ha ricordato l’importanza dell’insegnamento, con parole di grande spessore educativo.
«Gli studenti devono capire che noi siamo interessati a loro; questo li rende maturi, sempre più sicuri di sé, pronti per superare le sfide che la società pone loro davanti. Non ci sono solo i diritti e i bisogni: la scuola deve trasferire ai ragazzi i valori. Ciò li rende uomini e cittadini.»
 
Ricordiamo che la prof.ssa Caputo si è dedicata anche all’attività artistica: la sua produzione è visibile nel catalogo «Bellezza e verità nell’opera di Antonia Caputo. Antologia di un’esperienza artistica nella scuola trentina» inserito nel sito www.antoniacaputo.it/ a lei dedicato.
 

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