Asili nido in Trentino: secondi in classifica – Di Alberto Pattini

Istat: In calo In Italia la presa in carico di bambini 0-2 nell'ultimo anno dovuto all'aumento dei costi per le famiglie e al decremento dei finanziamenti comunali

I servizi socio-educativi per la prima infanzia (asili nido ed altre forme di servizi integrativi), rappresentano una componente importante dell’offerta pubblica di welfare in Trentino.
Secondo i dati Istat di oggi confrontando il Trentino con il resto d’Italia si notano, evidentemente, le ampie differenze territoriali in termini di offerta del servizio.
Nella figura seguente si osservano i livelli dell’indicatore di presa in carico (utenti di servizi per la prima infanzia per 100 residenti di 0-2 anni) tra le regioni italiane.

Il Trentino si trova in classifica al secondo posto dietro l’Emilia-Romagna, per la diffusione degli asili nido in termini di numerosità degli utenti pari al 23,3% dei bambini tra 0 e 2 anni (a livello nazionale è l’11%).
Dal punto di vista della presenza di un’offerta pubblica sul territorio (figure in basso), solo l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia e la Valle d’Aosta contano più dell’80% di Comuni coperti dal servizio, mentre hanno percentuali comprese fra il 60% e l’80% la Lombardia, la Provincia di Trento, il Veneto e la Toscana; nel gruppo di percentuali comprese fra il 50% e il 60% vi sono la Liguria e l’Umbria, mentre le rimanenti regioni hanno tutte tra il 20% e il 50% dei Comuni coperti dal servizio, ad eccezione della Calabria, che presenta il livello regionale più basso di copertura (13%, contro il 15,9% dell’anno precedente). Il Molise, che presentava la percentuale più bassa di Comuni coperti dal servizio nel 2010/2011 (7,4%), è passato invece al 22% nel 2011/2012.
 
L'anno scolastico 2011/2012 sono 155.404 i bambini di età tra zero e due anni compiuti, iscritti agli asili nido comunali; altri 46.161 usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai Comuni.
In totale ammontano a 201.565 gli utenti dell'offerta pubblica complessiva.
Nel 2011, la spesa impegnata dai Comuni per gli asili nido è di circa 1 miliardo e 534 milioni di euro: il 18,8% di tale spesa è rappresentato dalle quote pagate dalle famiglie, pertanto quella a carico dei Comuni è di circa 1 miliardo e 245 milioni di euro.
Fra il 2004 e il 2011 la spesa corrente per asili nido, al netto della compartecipazione pagata dagli utenti, ha mostrato un incremento complessivo del 46,4%. Nello stesso periodo è aumentato del 37,9% (oltre 55 mila unità) il numero di bambini iscritti agli asili nido comunali o sovvenzionati dai Comuni.
Nell'ultimo anno di osservazione, tuttavia, si registra una drastica contrazione della crescita di spesa (+1,5% nel 2011 rispetto al 2010) e, per la prima volta dal 2004, si assiste ad un calo, anche se molto lieve (-0,04%), del numero di bambini beneficiari dell'offerta comunale di asili nido.

Indicatore di presa in carico degli asili nido 2012 Percentuale copertura del servizio di asilo nido

La percentuale di Comuni, che offrono il servizio di asilo nido sia sotto forma di strutture o di trasferimenti alle famiglie per la fruizione di servizi privati, è passata dal 32,8% del 2003/2004 al 48,1% del 2011/2012.
Il numero dei bambini tra zero e due anni che vivono in uno di questi Comuni è invece passato dal 67% del 2003/2004 al 77,7% del 2011/2012.
Entrambi gli indicatori mostrano, però, una stagnazione negli ultimi due anni di osservazione: rispetto all'anno scolastico 2009/2010 sono diminuiti di 0,2 punti percentuali i Comuni che offrono il servizio e sono aumentati di 0,7 punti percentuali i bambini che vivono in uno di questi Comuni.
 
Alberto Pattini
[email protected]
 
(L'immagine è del sito Città di Montebelluna)