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In Trentino riprende l’export ma è in forte crisi l’occupazione

Presentati dalla Camera di Commercio di Trento i dati economici relativi al 2° Trimestre 2013

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 Giudizio sintetico sul trimestre
I risultati dell’indagine relativi al secondo trimestre del 2013, presentano una sovrapposizione di aspetti in parte positivi e in parte negativi e inducono a mantenere un giudizio neutrale circa l’attuale situazione congiunturale in ambito locale e le prospettive future.
I segnali favorevoli sono determinati dalla lieve ripartenza delle esportazioni, che nei mesi precedenti sembravano invece destinate ad attraversare una fase di contrazione, e dalle variazioni negative via via meno marcate della domanda interna.
I risultati negativi invece sono da ricondursi all’andamento molto negativo dell’occupazione, trasversale a tutti i settori e che perdura ormai da almeno tre trimestri.
La crisi che sta interessando ora anche il mercato del lavoro rischia di influenzare negativamente le possibilità di ripresa future attraverso un ulteriore indebolimento della capacità di spesa dei residenti.
I risultati emersi dalle indagini degli ultimi due trimestri sembrano delineare una tendenza alla stabilizzazione della fase di crisi, ma non apportano nessuna chiara evidenza dell’avvio di un processo di ripresa, che si fa quindi ulteriormente attendere.
 
 Economia mondiale e Area Euro
I dati del primo trimestre 2013 relativi alle principali economie hanno prodotto una leggera correzione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL mondiale per il 2013 (da +3,3% a +3,1%).
A parte le migliori previsioni di crescita per Regno Unito e Giappone (per quest’ultimo sembrano dare risultati positivi le politiche monetarie espansive messe in atto dalla Banca centrale), per i restanti paesi industrializzati emergono infatti generali segnali di rallentamento.
Per gli Stati Uniti e le economie emergenti di Cina, India, Russia e Brasile si tratta, seppur con proporzioni diverse, di una revisione al ribasso delle previsioni di crescita, dovute per lo più all’adozione di misure di politica economica orientate al riequilibrio della spesa pubblica nonché al calo delle esportazioni, in particolare di materie prime e risorse energetiche.
Sostanzialmente diversa la situazione dei paesi dell’area Euro (da -0,3% a -0,6%) per i quali le previsioni indicano un generale peggioramento della recessione in atto e una ripartenza meno incisiva nel 2014.
In un quadro di maggior stabilità finanziaria, permangono all’interno dell’UEM le note situazioni di squilibrio interno - congiunturali, sociali e di accesso al credito - tra i paesi centrali e quelli periferici.
Li vediamo nelle tabelle che seguono.

 L’andamento del 2° trimestre 2013
Nel secondo trimestre 2013 il fatturato complessivo dei settori oggetto d’indagine è diminuito dell’1,4% rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno. 
 

 
L’economia locale, per la parte indagata nell’indagine, evidenzia quindi, da oltre un anno e mezzo, variazioni tendenziali del fatturato negative oppure nulle. Negli ultimi mesi questa fase recessiva appare in costante attenuazione, ma i risultati economici delle imprese indagate permangono negativi.
L’aspetto più favorevole che si rileva in questo trimestre è rappresentato dalla variazione positiva su base annua delle vendite estere. Le esportazioni, quindi, dopo la breve fase di contrazione sperimentata nei primi tre mesi dell’anno riprendono a crescere, anche se a tassi più contenuti rispetto a quelli evidenziati nel biennio 2010-2011 e nella prima parte del 2012.
La tenuta dell’export è un elemento essenziale in questa fase per garantire delle possibilità di ripresa nei prossimi mesi, dato che le variazioni su base annua della domanda locale (-2,2%) e di quella nazionale (-2,8%) permangono negative, seppur su livelli meno marcati di quelli fatti registrare durante le fasi più acute della crisi, nei mesi centrali del 2012.
 

 
Le imprese che appaiono meno in sofferenza sono quelle di dimensione più grandi (oltre 50 addetti), il cui fatturato si riduce su base annua di un impercettibile -0,1%, mentre le imprese della classe 21-50 addetti e quelle della classe 5-10 addetti sperimentano diminuzioni su base annua del fatturato nell’ordine del 2- 3%. Soffrono considerevolmente invece le unità più piccole, in particolar modo le micro imprese (1-4 addetti) (-12,0% la riduzione del fatturato) e le imprese della classe 11-20 addetti (-5,4% la riduzione del fatturato).
 

 
Anche in questo primo trimestre 2013, il dato più preoccupante è rappresentato dalla pesante riduzione dell’occupazione, che diminuisce rispetto allo stesso trimestre del 2012 del 2,7%; la situazione è poi ulteriormente aggravata presso alcuni settori, in particolar modo i trasporti, che registrano un calo occupazionale dell’8,4%, e il settore estrattivo (-5,9%).
Anche le ore lavorate si riducono decisamente del 3,0%.
 
 Industria manifatturiera
Il comparto manifatturiero industriale evidenzia una variazione tendenziale del fatturato negativa, ma su livelli modesti (-1,4%).
L’andamento del settore appare in buona parte correlato con l’evoluzione delle esportazioni; conseguentemente il ritorno alla crescita, peraltro ancora piuttosto debole, delle vendite all’estero ha leggermente risollevato le performance del comparto che nel trimestre precedente erano apparse più preoccupanti.
La variazione occupazionale tendenziale è anch’essa negativa (-1,1%), tuttavia il settore è tra quelli che hanno sperimentato le minori riduzioni degli addetti rispetto al stesso periodo del 2012.
Le imprese che evidenziano un andamento ancora positivo sono quelle che operano nell’alimentare-bevande e nella meccanica, mentre sono decisamente in sofferenza le unità del settore del tessile-vestiario.
 

 
 Artigianato
Le imprese artigiane del manifatturiero e dei servizi, che fatturano prevalentemente in ambito provinciale, evidenziano in questo trimestre dei risultati in deciso miglioramento, con il fatturato che diminuisce su base annua di un modesto 0,5%, mentre l’occupazione, dopo alcuni trimestri in cui evidenziava delle contrazioni, risulta stagnante. A determinare questo andamento in via di miglioramento sono soprattutto le imprese artigiane che operano nel manifatturiero, mentre quelle che operano nei servizi sono maggiormente in sofferenza.
 
 
 
 Estrattive
La situazione nel comparto estrattivo del porfido è costantemente in una fase critica. Rispetto all’analogo periodo del 2012 il fatturato diminuisce del 12,5% e l’occupazione del 5,9%. Anche la domanda estera, che nei mesi centrali del 2012 costituiva l’unico elemento positivo, ora mostra da tre trimestri una decisa diminuzione. Come evidenziato ormai da tempo, le difficoltà che stanno caratterizzando questo settore hanno ormai assunto, per intensità e durata, carattere strutturale.
 

 
 Costruzioni
Il settore edile pur manifestando ancora segnali di difficoltà, evidenzia in questo trimestre una diminuzione del fatturato e del valore della produzione su base tendenziale meno marcata rispetto ai periodi precedenti (-2,6% la variazione del fatturato, -3,7% la variazione del valore della produzione).
A determinare questo risultato decisamente meno negativo, se raffrontato con quelli conseguiti negli ultimi due anni, ha concorso il buon andamento delle vendite realizzate sul territorio nazionale, mentre il fatturato conseguito in ambito locale mantiene un trend decisamente negativo. Sul versante occupazionale i risultati sono meno confortanti, dato che la diminuzione degli addetti nel trimestre su base annua è pari a -2,9%.
 
 
 
 Distribuzione all’ingrosso e al dettaglio
In questo secondo trimestre dell’anno i risultati dei settori commerciali si connotano per alcune novità rispetto a quanto fatto evidenziare nei periodi precedenti.
Il commercio all’ingrosso, che negli scorsi trimestri si era caratterizzato come il settore che evidenziava le performance migliori, sperimenta una variazione del fatturato negativa (-1,6%), determinata da una diminuzione dei ricavi delle vendite dell’ingrosso alimentare, mentre risulta positiva la variazione del fatturato dell’ingrosso non alimentare. Anche l’occupazione risulta in diminuzione per il secondo trimestre consecutivo (-1,8%).
 

 
Il commercio al dettaglio, invece, mostra dei timidi segnali di ripresa. Il fatturato aumenta dello 0,1% e il valore della produzione del 2,5%. In questo trimestre incidono positivamente sui risultati del settore le concessionarie di autoveicoli, che evidenziano un fatturato su base annua in lieve aumento, un dato questo che può essere considerato come un rimbalzo dopo oltre un anno caratterizzato da un pesante crollo delle vendite, mentre il minuto non alimentare (esclusi gli autoveicoli) e il dettaglio alimentare evidenziano delle deboli riduzioni del fatturato su base tendenziale. Diversamente dai risultati economici, l’occupazione mostra ancora una volta una decisa diminuzione (-4,2%).
 

 
 Autotrasporto merci
Come più volte evidenziato nei trimestri precedenti, il settore dell’autotrasporto si caratterizza per un’evoluzione apparentemente contradditoria delle sue componenti economiche e occupazionali.
Sul piano dell’evoluzione del fatturato, il comparto anche in questo trimestre sembra indicare una sostanziale tenuta (+0,8% la variazione su base annua) grazie soprattutto all’ottimo andamento dei traffici all’estero, mentre l’occupazione diminuisce pesantemente per il quinto trimestre consecutivo (-8,4% la caduta nel secondo trimestre).
Una spiegazione definitiva di tale differenza non è possibile con i dati raccolti dalla presente indagine, tuttavia va considerato che molto probabilmente la tenuta del fatturato non è comunque sufficiente a garantire il mantenimento dei margini reddituali erosi dall’incremento dei costi e che quindi anche sul piano economico l’andamento del settore sia comunque piuttosto negativo.
 
 
 
 Servizi alle imprese e terziario avanzato
Il settore dei servizi alle imprese si connota per il secondo trimestre consecutivo per una diminuzione del fatturato piuttosto marcata (-5,6%), da ricondursi in buona parte a variazioni tendenziali decisamente negative di alcune grosse imprese. La costante conferma di una riduzione dei ricavi delle vendite induce a ritenere che anche questo comparto, tendenzialmente più immune agli effetti della crisi e tendenzialmente soggetto a decise fluttuazioni, stia ora risentendo in maniera notevole del perdurare della fase recessiva. Anche l’occupazione si riduce sensibilmente (-2,4%) e per il quarto trimestre consecutivo evidenzia un segno negativo.
 

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