Home | Interno | Parte la prima indagine sulla sicurezza a Trento

Parte la prima indagine sulla sicurezza a Trento

I cittadini protagonisti nel progetto europeo «eSecurity»

Avete di recente subito un reato in città? Vi sentite sicuri a camminare la sera nel vostro quartiere? Secondo voi a Trento ci sono stati episodi di degrado?
Queste ed altre domande saranno contenute nella prima Indagine sulla sicurezza oggettiva e soggettiva nel comune di Trento, che partirà nel mese di ottobre.
 
L’indagine è realizzata nell’ambito del progetto europeo «eSecurity» dall’Università degli Studi di Trento con la supervisione scientifica di Giuseppe Espa, professore ordinario di Statistica Economica e responsabile dell’area analisi statistiche e tecniche di indagine del progetto, in collaborazione con il Comune di Trento e la Fondazione Bruno Kessler (FBK).
Tramite un questionario via internet, il team di ricerca mira a raccogliere informazioni sui crimini di cui i cittadini sono stati vittima a Trento nell'ultimo anno e negli ultimi sei mesi, nonché sui livelli di disordine urbano e sul senso di sicurezza percepiti.
 
Il progetto eSecurity (eSecurity - ICT for knowledge-based and predictive urban security), presentato alla cittadinanza lo scorso aprile, è coordinato dal gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, in partnership con la Questura di Trento, il Centro Information Technology di FBK e il Comune di Trento.
La ricerca della durata di 30 mesi è stata co-finanziata dalla Commissione europea, che ha contribuito con oltre 400.000 euro (Valore complessivo: 448.660 euro, con un co-finanziamento di FBK) nell’ambito del programma ISEC 2011 «Prevention of and Fight against Crime» della Direzione Generale Affari Interni.
 
L’Indagine sulla sicurezza oggettiva e soggettiva nel comune di Trento costituisce un passo fondamentale per il raggiungimento dello scopo generale di eSecurity: elaborare uno strumento informatico innovativo e georiferito per la raccolta di dati su crimini, disordine urbano e insicurezza percepita dai cittadini, finalizzato alla predizione e alla prevenzione della criminalità e alla gestione della sicurezza in ambito urbano, per assistere le autorità di polizia e gli amministratori locali.
 
 L’indagine nel dettaglio
L’Indagine sulla sicurezza oggettiva e soggettiva nel comune di Trento, legata al progetto europeo eSecurity, sarà svolta quattro volte con cadenza semestrale (ottobre 2013, marzo 2014, ottobre 2014, marzo 2015) e somministrata tramite un questionario via Internet sul sito www.esecurity.trento.it ad un campione rappresentativo di circa 4.000 residenti nel comune di Trento.
I nominativi sono stati estratti casualmente dagli archivi anagrafici comunali.
 
I cittadini selezionati saranno invitati a partecipare all’indagine attraverso una lettera spedita all’indirizzo di residenza, che recherà i loghi dell’Università di Trento, del Comune di Trento e di FBK e conterrà una password dedicata per accedere al questionario.
Le informazioni sul disordine urbano di tipo fisico e sociale (es. presenza di graffiti sui muri, edifici abbandonati, prostitute sui marciapiedi, accattoni) e sul grado di insicurezza della comunità raccolte tramite il questionario, oltre ai dati sui crimini subiti, lette attraverso modelli statistici, saranno utili per la predizione e la prevenzione delle future concentrazioni di criminalità, disordine e insicurezza nel territorio.
 
Lo strumento informatico, che sarà sviluppato grazie a eSecurity, sarà uno dei pochi software al mondo nel settore della prevenzione della criminalità urbana e compirà una netta evoluzione rispetto alle esperienze già testate negli USA e nel Regno Unito (Memphis, Los Angeles, Londra, Manchester).
Infatti, sarà il primo prototipo in assoluto, in quest’ambito, a spostare l’ottica della sperimentazione dal «predictive policing» (polizia predittiva) alla più articolata «predictive urban security»: la sicurezza urbana predittiva.
 
A questo riguardo, una delle maggiori novità di eSecurity rispetto alle esperienze angloamericane di polizia predittiva concerne il riconoscimento della necessità di comprendere e di tener conto anche del disordine sociale e dell’insicurezza a livello urbano, quali predittori della concentrazione della criminalità.
E sarà in questo settore che i cittadini di Trento potranno diventare protagonisti di questo grande progetto europeo.
 
 Ma come sarà possibile in concreto?
Dal 1 al 25 ottobre un campione rappresentativo di circa 4.000 cittadini sarà chiamato, tramite una lettera personale che arriverà nei prossimi giorni all’indirizzo di residenza, a rispondere online al primo questionario dell’Indagine sulla sicurezza oggettiva e soggettiva nel comune di Trento.
 
I temi trattati dall’indagine sono i reati subiti nell'ultimo anno e negli ultimi sei mesi dalla cittadinanza, la percezione del degrado e la paura della criminalità nei quartieri della città.
In particolare, i reati oggetto dell’indagine sono: furto di oggetti personali, furto in abitazione, furto di veicoli, furto di oggetti da veicoli, borseggio, rapina, aggressione, molestie sessuali.
 
Inoltre, alcune domande richiederanno all’intervistato anche di indicare, ove possibile, le zone di Trento dove sia stato vittima di criminalità, percepisca la presenza di disordine o si senta insicuro.
Lo stesso questionario sarà poi somministrato nuovamente allo stesso gruppo di cittadini per altre tre volte ogni sei mesi (marzo 2014, ottobre 2014, marzo 2015).
 
Per il Comune di Trento quest’indagine è la continuazione di una strada intrapresa due anni fa, grazie alla sinergia con il gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza.
Infatti – mentre eSecurity era in fase di ideazione – il Comune ha già realizzato l’Indagine pilota via web sulla sicurezza oggettiva e soggettiva nel comune di Trento, che ha coinvolto l’Area Servizi al Cittadino ed eCrime.
 
L’indagine pilota, rivolta alla cittadinanza su base volontaria e somministrata online nei primi mesi del 2012, è servita a costruire e consolidare gli strumenti che sono utilizzati proprio nel questionario sulla sicurezza del progetto eSecurity.
«L’indagine sulla sicurezza, chiamata in gergo tecnico indagine di vittimizzazione, è uno dei tasselli fondamentali del progetto eSecurity ed uno strumento importante per supportare forze di polizia e decisori politici nella prevenzione della criminalità e negli interventi di sicurezza urbana – ha commentato il coordinatore scientifico di eSecurity e di eCrime Andrea Di Nicola. – Da un punto di vista tecnico si tratta di un lavoro complesso. Ma riteniamo importante condurre la nostra ricerca in un settore di grande rilevanza etica, oltre che scientifica, dove i cittadini siano i protagonisti».
 
 I commenti
«Quest’indagine, condotta a livello locale, è una delle pochissime esperienze al mondo di rilevazione campionaria sulla sicurezza oggettiva e soggettiva delle persone. La partecipazione dei cittadini, che sarà replicata per quattro volte ogni sei mesi sullo stesso gruppo di residenti, è quindi essenziale per non pregiudicare lo svolgimento della ricerca – ha affermato il responsabile dell’area analisi statistiche e tecniche di indagine del progetto eSecurity Giuseppe Espa. – Le stime effettuate, a partire dalle informazioni raccolte con l’indagine di vittimizzazione, sono di fondamentale importanza per disegnare interventi sul territorio, previo confronto fra quanto percepito dalla cittadinanza e quanto in realtà si sia verificato. I dati alimenteranno, insieme ad altre informazioni che stiamo raccogliendo, il nostro sistema per la costruzione di mappe di rischio per particolari tipologie di reato».
 
«Sia il questionario interattivo sia il database implementati da FBK per le indagini di vittimizzazione hanno la caratteristica di poter inserire con facilità luoghi e tempi, collegando in modo integrato e georiferito, in forma anonima, anche altre informazioni socio-demografiche e ambientali, le rilevazioni del disordine urbano effettuate via tablet dalla polizia e i reati denunciati alle forze dell'ordine. Questo insieme di dati è alla base della piattaforma informatica per la sicurezza urbana predittiva a Trento - ha specificato Cesare Furlanello, responsabile dell'area Modelli predittivi per la biomedicina e l'ambiente della Fondazione Bruno Kessler. Si tratta di strumenti innovativi e complessi, che crediamo sia importante iniziare ad applicare in un settore di grande rilevanza etica come la sicurezza urbana».

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande