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La BCE taglia ancora i tassi: siamo allo 0,25%

Mai stato così basso il costo del denaro – Nessuna ricaduta sui mutui

In concreto il Consiglio della Banca Centrale Europea ha dimezzato il costo del denaro, ma la riduzione risulta minimale. Eppure, Mario Draghi non solo ha voluto procedere ugualmente al taglio, ma ha anticipato che è pronto a scendere ancora se necessario.
La motivazione va collocata nella volontà di contrastare la deflazione, dato che l’inflazione è sotto l1% (sotto lo zero si ha deflazione), ma i risultati non possono essere di grande rilievo.
Infatti, se l’euro è calato sul dollaro, in realtà anche la borsa è caduta. Questo in parte perché la borsa di Wall Street ha trascinato quella europea, ma anche perché Draghi ha precisato che l’inversione di tendenza non è automaticamente innescata dal calo dei tassi.
 
Il calo degli interessi non accompagnato da riforme strutturali, infatti, non porta grandi risultati. I vari paesi stanno provando ad adeguare le proprie strutture finanziarie, fiscali e produttive secondo gli insegnamenti della crisi, ma la strada da fare è lunga perché la politica in democrazia richiede i suoi tempi.
Inoltre le banche gradiscono acquistare BOT e altri titoli di stato, evidentemente sicuri, perché rendono senza esporre troppo i rischi aziendali.
E, comunque sia, sui tassi pagati dalla gente comune non si saranno ripercussioni.
L’operazione necessaria a una vera inversione di tendenza è la stampa di nuova carta moneta. Ma per farlo serve il benestare di tutti i governi della CE, cosa che come sappiamo non c’è.

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