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È ora: «Trento, Capitale Italiana degli Spumanti»

Non perdiamo l’occasione, i tempi sono maturi – Di Gianni Pasolini

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Sono più di 100 anni ormai che in Trentino si produce spumante di qualità, e dal 21 novembre all’8 dicembre parte un evento che trasformerà la città in un enorme calice colmo di sublime Trentodoc.
«Bollicine in Città» consiste infatti in una vera e propria full immersion nel mondo del Trentodoc, con degustazioni ed eventi in bar, ristoranti e convegni istituzionali presso Palazzo Roccabruna.
Un evento che vuole essere (o vuole diventare) un punto di riferimento per gli amanti del nostro spumante metodo classico, sia comunicando con i trentini che ancora conoscono poco il nostro spumante di casa, che i migliaia di turisti che arriveranno per i mercatini di Natale.
 
Ma io che sono un amante sfegatato del Trentodoc (e delle bollicine in generale), mi soffermo a fare una riflessione a voce alta: perché Trento (dico Trento perché capoluogo), non diventa la Italiana dello Spumante?
Mi spiego meglio.
Trento ormai è famosa per i festival: Economia, Dei Film sulla Montagna, Del Turismo Internazionale Montano e così via.
Si sa che il Trentino è territorio di vino, oltre che di mele e di turismo. E il Trentodoc è la punta di diamante del movimento vinicolo, senza nulla togliere al Teroldego e al Vino Santo, unici ed irripetibili per bontà e qualità.
 
Ma che bello sarebbe se Trento diventasse sinonimo di «Spumante Italiano nel Mondo», così come lo è Verona con il Vinitaly e Merano con il Wine Festival, organizzando una Fiera delle eccellenze spumantistiche di tutte le regioni d’Italia?
Ovviamente il nostro Trentodoc sarebbe il padrone di casa, ma non è che a Verona la fiera l’hanno chiamata il Vinitaly dell’Amarone.
Quindi, nessuna paura per il Franciacorta, ospite prestigioso con le sue produzioni, oppure l’Oltrepò Pavese, terzo fratello per importanza di produzione nel metodo classico nazionale.
 
E vogliamo parlare di tutte le produzioni di spumante nelle altre regioni d’Italia?
Vi stupireste a scoprire quanti produttori stanno investendo nel metodo classico, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ognuno con risultati davvero sorprendenti!
Come regione abbiamo tutti gli strumenti per realizzare un evento di tale importanza, abbiamo istituzioni capaci, un territorio ideale per bellezza e ospitalità, manca solo la voglia di creare il salotto ideale per una fiera di respiro internazionale.
Io lancio l’idea, sperando che nessuno ci batta sul tempo…
 
Gianni Pasolini
pasolini75@gmail.com

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