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Porta a Porta/ 7 – Il «Quesito» del senatore Vittorio Fravezzi

«Si organizzi una puntata ad hoc con i due Presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano per fare finalmente chiarezza»

Il senatore Vittorio Fravezzi presenta un Quesito alla Commissione di Vigilanza della Rai: «Si richiami Vespa al rispetto di un'informazione corretta e si organizzi una puntata ad hoc con i due Presidenti delle Province Autonome di Trento e Bolzano per fare finalmente chiarezza.»
Fravezzi (UPT), in veste di vicepresidente del Gruppo Per le Autonomie al Senato, presenta un Quesito alla Commissione di Vigilanza Rai di cui è membro, sulla trasmissione di Porta a Porta dello scorso 13 gennaio, chiedendo un richiamo al giornalista Bruno Vespa per aver condotto una trasmissione del servizio pubblico in maniera parziale e tendenziosa, ledendo dunque il diritto-dovere di un giornalista di garantire agli utenti un'informazione completa e obiettiva, così come richiesto dalla Corte Costituzionale e così come disciplinato dalla legge sulla Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato (Legge Mammì n. 223/90).
Fravezzi chiede, inoltre, di concedere ai due Presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano la possibilità di replicare nella medesima trasmissione per poter finalmente fare chiarezza e spiegare ai telespettatori e ai cittadini la vera realtà delle due Province Autonome. 

Non sarebbe male, aggiungiamo noi, se nell’ipotesi di un incontro a Porta a Porta sulle Autonomie, venissero chiamati a partecipare anche i presidenti uscenti Luis Durnwalder e Arno Kompatscher.

Di seguito il testo

 QUESITO
Alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Premesso che:
secondo l'articolo 2, comma 1 della delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM n. 22/06/CSP, recante «Disposizioni applicative delle norme e dei principi vigenti in materia di comunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione nei periodi non elettorali», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 29 del 4 febbraio 2006: «Tutte le trasmissioni di informazione, compresi i telegiornali, le rubriche e le trasmissioni di approfondimento devono rispettare i principi di completezza e correttezza dell'informazione, obiettività, equità, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento»;
tali principi dovrebbero essere rispettati in ogni circostanza, in particolare nel servizio pubblico;
considerato che durante la puntata del 13 gennaio scorso di Porta a Porta che ha dedicato una parte della trasmissione alle Regioni a Statuto speciale sono stati messi in onda servizi parziali e tendenziosi volti ad enfatizzare presunti «privilegi» di cui godrebbero i cittadini delle Province Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Autonoma della Valle d'Aosta;
considerato che così come è stata presentata l'Autonomia delle due Province Autonome sembrava che questi presunti privilegi - che altro non sono che dei servizi che le due Province erogano ai cittadini come corresponsione della contribuzione fiscale - fossero ottenuti a scapito della fiscalità dello Stato;
considerato altresì il comportamento del conduttore della trasmissione Bruno Vespa che ha di fatto impedito una discussione seria, limitandosi il più delle volte a luoghi comuni, battute di facile effetto e di chiaro stampo populista, tralasciando approfondimenti sulle condizioni reali politiche, amministrative e sociali delle Province Autonome, senza concedere al Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, che si trovava già in una posizione di svantaggio in quanto non presente nello studio bensì collegato con lo studio Rai di Roma da uno studio Rai di Bolzano, il tempo necessario per spiegare il sistema delle autonomie e la gestione della spesa pubblica nella sua provincia;
considerato che attraverso il mezzo televisivo nella trasmissione citata si è offerta al pubblico un'immagine distorta della realtà locale insinuando che le popolazioni delle Province autonome rappresentino una vera e propria cittadinanza privilegiata (definiti dal conduttore Vespa «italiani di serie A» versus «italiani di serie B e C») lasciando così i telespettatori in preda a pregiudizi e malcelata invidia;

Si chiede:
se non sia il caso di richiamare il conduttore della trasmissione nel rispetto di una corretta deontologia professionale che nel caso specifico (considerati i costi della trasmissione e i mezzi che la Rai mette a disposizione) consisteva in un più serio lavoro di approfondimento;
si chiede se non sia il caso che la Rai, al fine di fornire un'informazione corretta e veritiera ai telespettatori e ai cittadini su quella che è la vera realtà delle province autonome e sulle prerogative di autogoverno, preveda un intervento dei Presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano nell'ambito della medesima trasmissione al fine di garantire ai cittadini telespettatori il diritto ad una informazione corretta, completa, obiettiva, imparziale ed equilibrata così come richiesto dalla Corte Costituzionale (Sentenza del 26 marzo 1993 n. 112) e così come disciplinato nell'art. 1 della Legge del 6 agosto 1990 n. 223 (Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato), che pone a base del sistema di informazione «il pluralismo, l'obiettività, la completezza e l'imparzialità dell'informazione, l'apertura alle diverse opinioni, tendenze politiche, sociali, culturali, religiose, nel rispetto delle libertà e dei diritti garantiti dalla Costituzione». 
 
Sen.Vittorio Fravezzi

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