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«Freedom Fighters. I Kennedy e la battaglia per i diritti civili»

La Fondazione Caritro porta al Muse la mostra di foto bianco e nero della battaglia per i diritti civili e le conquiste raggiunte negli Stati Uniti grazie ai Kennedy

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Verrà inaugurata il 28 febbraio, alla presenza di Paolo Battocchi, presidente della Fondazione Caritro, di Federico Moro, direttore esecutivo del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe (RFK Center Europe), di Richard Snelsire, Console per gli Affari Politici ed Economici presso il Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano, e di Michele Lanzinger, direttore del MUSE, la mostra «Freedom Fighters – I Kennedy e la battaglia per i diritti civili».
Riassunte in 80 scatti in bianco e nero le tappe della lunga battaglia per i diritti civili e le conquiste raggiunte negli Stati Uniti anche grazie all’impegno e al sostegno di John e Robert Kennedy.
Un’iniziativa per sensibilizzare e far riflettere rispetto ad un tema, quello dei diritti civili che, a distanza di cinquant’anni dalla firma del Civil Rights Act e della consegna del Nobel per la Pace a Martin Luther King Jr., è ancora tristemente di attualità.
 
La prima sezione della mostra propone un’accurata cronologia relativa alle tappe che hanno segnato la battaglia per i diritti civili, ripercorrendone le diverse fasi e i protagonisti che l’hanno animata – tra cui Malcom X e Martin Luther King – attraverso testi e immagini che, come un nastro cinematografico, scorrono su grandi pannelli a parete.
L’arco cronologico parte dal 1776, anno in cui il «Comitato dei Cinque», costituito da John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Robert R. Livingston e Roger Sherman, presenta al Congresso la bozza della Dichiarazione di Indipendenza, e arriva fino al 1964, anno in cui fu assegnato il Premio Nobel per la Pace a Martin Luther King.
 
La seconda sezione presenta alcune fotografie di grande formato che ricordano i gesti e le immagini iconiche che hanno segnato i momenti più importanti ed emblematici di questa grande lotta civile.
Dai celebri scatti che ricordano l’assurdità della segregazione razziale negli anni Cinquanta (immagini di Elliott Erwitt e Eve Arnold, tra gli altri), alle fotografie degli scontri di Birmingham, a quelle che ritraggono il movimento dei «Freedom Riders» o alla quotidiana attività politica dei fratelli Kennedy, ripresi nelle loro riunioni o nei comizi pubblici o negli incontri con la stampa e con i leader dei movimenti di emancipazione.
Infine, negli scatti di Bruce Davidson, di Danny Lyon e di altri grandi fotografi, l’emozione della Marcia su Washington rivive in tutta la sua grandezza, così come nell’immagine di Leonard Freed vediamo Martin Luther King al suo rientro negli Stati Uniti dopo aver ricevuto il Premio Nobel, attorniato dalla folla.
 
La Fondazione Caritro, che dal 2008 sostiene le iniziative del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe (RFK Center Europe), riconoscendo nella realtà fortemente voluta da Kerry Kennedy, figlia del Senatore Robert, comunanza di finalità e di obiettivi, si è adoperata affinché la mostra, dopo aver fatto tappa in altre città d’Italia, giungesse anche a Trento.
La mostra, curata dalla Fondazione Forma per la Fotografia e Contrasto, è stata organizzata dal RFK Center Europe in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.
L’esposizione, allestita nella galleria «Piccolo vuoto» del MUSE, sarà visitabile dal 28 febbraio al 18 marzo. L’orario d’apertura sarà quello del museo (da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 18.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00; mercoledì dalle 10.00 alle 23.00).
 
La visita alla mostra sarà compresa nella tariffa d’ingresso al MUSE.

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