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I carabinieri sventano un furto ai danni di un bar di Novaledo

La cassiera li ha visti e ha chiamato i carabinieri, i quali sono intervenuti in tempo per impedire che scappassero

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Il bar di Novaledo stava quasi per chiudere, ma all’interno c’erano ancora sei avventori del paese e due ragazzi.
Questi ultimi approfittano di un momento di distrazione della titolare, una signora 67enne del luogo impegnata a fare le pulizie, e furtivamente raggiungono la cassa prelevando le banconote che vi sono contenute, ovvero l’incasso dell’intera giornata.
Ma la mossa non passa inosservata alla donna, che chiede aiuto dapprima agli altri avventori (che bloccano i due ladruncoli) e poi chiama i Carabinieri tramite il 112.
Ma uno dei due (il più furbetto e bullo della compagnia), fa una telefonata col cellulare per chiedere manforte.
Sicché, carabinieri e bullo arrivano insieme.
 
I carabinieri bloccano tutti tre e procedono alle perquisizioni.
Innanzitutto trovano, parte nello zaino e parte nei propri calzini, la somma di denaro rubata (370 euro).Ma nello zaino di uno i militari hanno trovato anche un tirapugni in metallo.
Nell’auto sono stati trovati, ben nascosti, anche una mazza da baseball, un manico di piccone e 1,5 grammi di hashish.
A parte la dose di droga, dunque, è assai probabile che se l’intervento del carabinieri fosse stato meno tempestivo, la vicenda avrebbe potuto chiudersi con violenza.
 
Portati in caserma a Borgo tutti e quattro, sono stati identificati e denunciati a piede libero per furto aggravato in concorso il bulletto T.P. 18enne da Levico, nullafacente, e L.B. 16enne da Roncegno Terme, studente.
Per porto di oggetti ad offendere, sono stati denunciati sia lo stesso TP che il 19enne A.C. nullafacente da Telve, il quale è anche stato segnalato al Commissariato del Governo quale assuntore di sostanze stupefacenti e ha subito il ritiro della patente (conseguita un mese prima).
I tre sono tutti incensurati.
 
Il denaro è stato immediatamente restituito alla esercente mentre sono stati posti in sequestro penale il tirapugni e le mazze e, va da sé, lo stupefacente.
Insieme ad A.C. sull’autovettura viaggiava anche un minore di Roncegno Terme, nei cui confronti non sono emersi indizi di reità. 

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