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Aveva «corteggiato» una ragazza abbassandosi i pantaloni

Inevitabilmente arrestato il «corteggiatore» marocchino per tentata violenza sessuale

La notte tra il 4 e il 5 aprile scorsi, una giovane trentina ventenne è uscita dal bar «Stube» di via del Suffragio assieme a un 34enne nordafricano che conosceva di vista.
Lo scopo iniziale era quello di fare una passeggiata per fumare assieme una sigaretta.
I due si sono quindi recati fino al vicino parco di via Torre d’Augusto, alle spalle del castello del Buonconsiglio.
Una volta giunti lì e sedutisi su una panchina, l’uomo ha iniziato a fare avances (si fa per dire) abbastanza spinte nei confronti della giovane, arrivando al punto di abbassarsi i pantaloni e pretendere con la forza di avere un rapporto sessuale con lei.
 
Solo il provvidenziale intervento del fidanzato della ragazza, che si era messo a cercarla insospettito e preoccupato dalla sua prolungata assenza dal locale dove erano andati assieme, ha impedito al nordafricano di portare a termine i suoi propositi libidinosi, costringendolo alla fuga.
Sul posto, allertati dalla giovane, sono giunti i militari del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile che, avuta contezza di quanto appena accaduto, hanno immediatamente diramato le ricerche dell’aggressore, che però nel frattempo era riuscito a dileguarsi facendo perdere le proprie tracce.
 
Sono quindi iniziate le indagini che, anche grazie al fatto che la vittima conosceva di vista l’uomo che aveva tentato di abusare di lei, hanno permesso, tramite l’individuazione fotografica e la testimonianza del fidanzato, di risalire alle generalità dell’uomo.
Si tratta della stessa persona che il 19 ottobre scorso aveva abusato sessualmente di un’altra giovane, in circostanze del tutto simili a queste.
I militari hanno quindi avanzato all’Autorità Giudiziaria la richiesta di emettere un provvedimento restrittivo nei confronti di Chaeer Adil, marocchino classe 1979. La misura è stata concessa dal dott. Ancona, che ha disposto per l’uomo gli arresti domiciliari in attesa del giudizio.
 
Ieri mattina quindi, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno bussato alla porta di casa del marocchino, notificandogli l’ordinanza di custodia cautelare.
Non appena conosceremo la sentenza provvederemo a pubblicarla.

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