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Il premio De Gasperi conferito a Romano Prodi

Gli sarà consegnato il 5 settembre in occasione della Giornata dell'Autonomia

Il premio internazionale Alcide De Gasperi intitolato ai «Costruttori d'Europa», istituito nel 2004, che con cadenza biennale conferisce un riconoscimento a chi ha raccolto il testimone dei primi europeisti del secondo Dopoguerra, fra cui il grande statista trentino, sarà consegnato quest'anno a Romano Prodi.
Già più volte presidente del Consiglio, docente universitario con un passato di docenza anche all'Università di Trento, Prodi ha ricoperto fra l'altro il ruolo di presidente della Commissione europea, dal 1999 al 2004.
 
Prodi, un «amico» del Trentino, presente fra l'altro alla prima edizione del Premio, quando venne conferito all'ex premier tedesco Helmuth Kohl, ha già confermato la sua presenza per la cerimonia del 5 settembre.
Il Premio De Gasperi viene conferito infatti in occasione della Giornata dell'Autonomia, nell'anniversario della firma dell'Accordo De Gasperi-Gruber; questa sesta edizione del Premio coincide fra l'altro con il quarantennale della scomparsa di Alcide De Gasperi.
 
La penultima edizione, quella del 2012, aveva visto premiato Felipe Gonzales, ex presidente del governo spagnolo.
Prima di lui il Premio era andato a Vàclav Havel, Simone Veil, Carlo Azeglio Ciampi e Helmut Kohl.
 
Queste sono le motivazioni della Commissione che, presieduta dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e composta da Maria Romana Degasperi, figlia dello statista, e dai direttori delle principali testate nazionali e dei quotidiani trentini e con il professor Paolo Pombeni in veste di segretario e del professor Giuseppe Tognon in qualità di presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, per la sesta volta, ha scelto la personalità da insignire con il riconoscimento intitolato ai «Costruttori d'Europa».
 
 Motivazioni
Romano Prodi è stato uno dei politici italiani più appassionatamente coinvolti nel lavoro di costruzione dell’Europa, sia come uomo di studi, sia come uomo politico impegnato in vari ruoli di alta responsabilità.
Allievo di due grandi spiriti europei, come Siro Lombardini, con cui si laureò, e Beniamino Andreatta di cui fu assistente all’università di Bologna e poi amico per una vita, Prodi trasse dall’ambiente del cattolicesimo democratico postbellico, così vivo nella sua Reggio Emilia, lo stimolo per un impegno verso i grandi orizzonti, europei ma non solo, che Alcide De Gasperi aveva additato agli uomini politici italiani.
 
Se il culmine della sua attività di costruttore dell’Europa si ebbe nella sua presidenza della Commissione Europea, che va dal 16 settembre 1999 al 21 novembre 2004, si deve sottolineare la sua costante capacità, prima e dopo quell’importante incarico, di riferire il suo lavoro a quell’orizzonte geografico, politico ed ideale, senza peraltro mai dimenticare che esso aveva un significato solo se inserito in quel fenomeno così rilevante che oggi si usa definire «globalizzazione».
Come passaggi fondamentali alla testa della Commissione vanno ricordati i lavori per la realizzazione della moneta unica europea, che entrò in funzione il primo gennaio 2002, il suo impegno per l’allargamento ad Est dell’Unione Europea a sostegno dei paesi che dopo il crollo del muro di Berlino e la caduta dell’URSS ritrovavano l’antica casa comune (il primo maggio 2004 dieci nuovi paesi divennero membri dell’Unione), ed infine la sua partecipazione alla firma della Costituzione europea che si ebbe il 29 settembre 2004.
 
Peraltro questa attività si inquadra in una lunga e creativa presenza sulla scena internazionale.
Vuoi come Presidente del Consiglio Italiano, vuoi come presidente della Commissione UE Romano Prodi ha attivamente partecipato ai vertici del G7 dal 22° del 1996 al 33° del 2007 (ha mancato solo il 31° nel 2005).
 
L’ONU, su designazione del segretario Ban Ki-moon, lo ha utilizzato nel 2008  per i rapporti con l’Unione Africana e nel 2012 come inviato speciale per la crisi del Sahel, ma la sua presenza costante sulla scena internazionale è testimoniata dall’ampia rete di rapporti che intrattiene con molti capi di stato e leader politici.
Per le sue attività ha ricevuto moltissimi riconoscimenti di alto valore, tra cui ricorderemo solo le 38 lauree h.c. e il Sigillum Magnum, massima onorificenza dell’Università di Bologna , che gli venne conferito il 15 marzo 2011 assieme a Claude Junker e a Edmund Kohl.
 
Questo profilo risponde pienamente a quello di un «costruttore dell’Europa» come fu Alcide De Gasperi a cui il premio si intitola.
Per questo la giuria, riunita il 16 aprile 2014, gli conferisce all’unanimità, nel 60

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