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Il Festival si chiede «Quale governante per banche e fondazioni?»

Secondo Luigi Zingales il problema fondamentale delle banche in Italia è proprio da ricondursi alla loro governance attuale

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Il Festival continua a interrogare e interrogarsi sui temi più caldi dell'economia.
Di sistemi bancari, finanza e governance delle fondazioni bancarie si è parlato questa sera al Teatro Sociale di Trento, in un dialogo che ha visto confrontarsi il vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando (foto a mezza pagina), il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo (foto in basso) e  l'economista Luigi Zingales (foto a pié di pagina), considerato uno dei 100 pensatori più influenti a livello mondiale.
 
Un confronto sereno ma serrato, quello a cui ha assistito un pubblico di attenti ascoltatori, svoltosi attorno ad un quesito importante: qual è lo stato di salute delle banche in Italia e come può rafforzarsi il controllo delle istituzioni pubbliche, soprattutto sulle fondazioni, che rivestono un ruolo socialmente rilevante nei territori?
Alessandro Profumo ha portato la sua esperienza sulla vicenda Monte dei Paschi, per cui lo Stato ha assunto un rischio consistente, ma intorno alla quale oggi è possibile affermare che c'è stato un ritorno positivo (con tre miliardi di euro rimborsati).
Il vero problema, ha sottolineato Profumo, è che il nostro sistema è fin troppo bancocentrico, mentre le imprese italiane sono troppo piccole e faticano a stare sulle proprie gambe nel mercato internazionale.
Va ridisegnata la governance delle banche e soprattutto delle fondazioni, seppure in Italia non siamo ancora pronti ad avere delle public company come nella realtà anglosassone. 
 

 
Secondo Enrico Morando occorrono azioni durature e coerenti nel tempo, senza avere paura di ricorrere ad operazioni che non devono spaventare di per sé, come le cartolarizzazioni e i minibond.
Un assetto proprietario diverso è possibile anche in Italia, dove la situazione bancaria ad oggi è di relativa tranquillità e può dirsi non disperata, tuttavia senza banche che funzionano egregiamente la ripresa non potrà esserci.
E riferendosi al grande consenso ottenuto nella recente consultazione elettorale il viceministro del governo Renzi ha richiamato alla necessità di raggiungere un coordinamento e una connessione fra i diversi Stati membri intorno a temi di grande rilevanza, come la difesa e l'energia, temi sui quali l'Italia può contribuire ad aprire una diversa prospettiva in Europa.
 
Luigi Zingales ha fatto notare che la maggior parte delle perdite nei prestiti non riguardano famiglie e piccole imprese, ma grandi debitori.
Inoltre, nel nostro sistema vi sono due priorità da affrontare: la risistemazione della Consob e la diversificazione delle fondazioni.
Al loro interno andrebbe previsto un limite ai mandati e soprattutto andrebbe tolta ogni possibile commistione di interessi: secondo l'illustre economista il problema fondamentale delle banche in Italia è proprio da ricondursi alla governance attuale.
   

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