Startup e innovazione nella «Trentino Valley»
Nel mondo non si parla più di milioni ma di miliardi: è giunto il momento di capitalizzare le esperienze nella ricerca
Gli anni in cui le startup valevano pochi milioni di Euro oramai sono finiti. Il Wall street Journal ha pubblicato a Gennaio del 2014 una ricerca sulle startup più redditizie del mondo.
Il risultato è stato una classifica che vede nomi di e-commerce online come Zalando, Dropbox, Airbnb, Pinterest, con un fatturato compreso tra i 5 e i 10 miliardi.
Anche in Italia, nonostante si sia ben lontani dalle cifre presentate dalla ricerca del Wall Street Journal, si sta cominciando già da diversi anni a supportare questa realtà con investimenti e iniziative sempre più diffuse.
Lo stesso Trentino ospita diverse start up di una certa rilevanza nel panorama italiano.
C’è ad esempio «Get a Taxi» che permette di prenotare un taxi direttamente tramite cellulare, controllare quali sono disponibili, visualizzare le opzioni che offrono (es. pagamento con carta, presenza del seggiolino ecc.) e calcolare il costo approssimativo del tragitto che si intende percorrere.
Esistono poi compagnie come «Veil Energy» e «Heliotherm», che lavorano invece nel settore energetico.
La prima produce pompe di calore ad altissima efficienza, mentre la seconda permette di recuperare energia da una fonte di calore come i gas prodotti dalla combustione.
Infine «GECO sistema», che si occupa di valutazioni ambientali e progettazione e sviluppo di impianti alimentati a energia rinnovabile.
Lo sviluppo di queste imprese è stato possibile grazie anche alla presenza sul territorio di società come «Bis».
Bis è attiva dal 2009 con lo scopo di valorizzare il Trentino come terreno fertile per la nascita di nuove realtà imprenditoriali, offrendo consulenza gratuita ai giovani startupper che vogliono sviluppare la propria idea di business a Bolzano.
Come sostiene Ulrich Stofner, direttore della società, il Trentino è il territorio perfetto per lo sviluppo di realtà di questo tipo, in quanto offre «il giusto mix fra efficienza tedesca e creatività italiana».
L’apertura di queste piccole imprese è facilitata anche da altre istituzioni come l’incubatore «Tis Innovation Park» e dal lancio frequente di bandi e erogazioni di contributi validi per la regione.
Probabilmente siamo molto lontani dal poter definire il Trentino come la nuova Silicon Valley italiana, ma di certo è auspicabile che queste iniziative continuino a diffondersi il più possibile.
Di certo si comincerà presto a parlare di «Trentino Valley», come si è cominciato a fare per indicare l’insieme di istituti di ricerca che sorgono nei pressi del capoluogo metropolitano.
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