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A ognuno il suo dizionario (online, ben s'intende)

All’EURAC oltre 200 linguisti da tutto il mondo per il convegno internazionale Euralex

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I dizionari online sono uno strumento sempre più utilizzato sia da chi, magari in viaggio all’estero, cerca la traduzione di una parola sconosciuta, sia da chi è alle prese con un testo da redigere o da tradurre.
Ne esistono tanti, in tanti ambiti tematici. Come nascono questi strumenti? A chi sono rivolti? Quanto si adattano alle esigenze di ogni utente? Se ne parla nel corso del convegno internazionale Euralex organizzato dall’Istituto di Comunicazione Specialistica e Plurilinguismo dell’EURAC. 
A chi è alla ricerca del significato di un termine tedesco in italiano, internet offre l’imbarazzo della scelta.
Mentre un tempo le risorse si esaurivano con i due, tre volumi delle case editrici più quotate, oggi, accanto ai dizionari creati dai professionisti della lessicografia, si trovano anche numerosi glossari creati dagli utenti stessi.
 
Il dibattito sulla loro affidabilità è tuttora aperto, perché se da una parte queste risorse possono puntare sul controllo da parte della comunità di utenti che interviene per correggere e integrare le voci, dall’altra sono accessibili anche a chi intenzionalmente volesse inserire informazioni non corrette.
È questo uno dei temi che verrà affrontato nel corso di Euralex, il convegno che ogni due anni riunisce esperti di lessicografia di tutto il mondo.
Alla cerimonia di apertura della 16esima edizione hanno presenziato ieri pomeriggio il sindaco Luigi Spagnolli e il presidente dell’EURAC Werner Stuflesser.
I lavori proseguiranno fino a sabato 19 luglio con esperti da 35 paesi che si confronteranno tra loro sulla base di una ampia rassegna di esempi concreti.
 
Oltre ai tradizionali vocabolari bilingui, verranno presentati, ad esempio, dizionari della terminologia europea, dizionari dei sinonimi e glossari dei termini presi in prestito dall’inglese per rendere più accattivanti gli annunci di lavoro.
Si parlerà, inoltre, di come i corpora online - cioè raccolte in formato elettronico di testi autentici - siano uno strumento molto utile per l’insegnamento delle lingue, perché permettono di verificare velocemente a quale lingua appartiene un determinato termine o se espressioni comuni nella lingua parlata possono essere usate anche nello scritto.
 
Verranno inoltre presentanti due progetti dedicati a una lingua particolare - la lingua dei segni - che ben evidenziano le difficoltà che deve affrontare di chi si occupa di realizzare un dizionario di una lingua che non ha una tradizione scritta e che si basa sulla gestualità di chi la «parla».
Euralex offre anche l’occasione per presentare alla comunità scientifica internazionale alcuni lavori legati al territorio altoatesino.
È il caso del dizionario terminologico del tunnel di base di Brennero, redatto dalle ricercatrici dell’Istituto di Comunicazione Specialistica e Plurilinguismo dell’EURAC in collaborazione con i colleghi dell’Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio.
La pubblicazione raccoglie circa 2000 termini in lingua italiana e tedesca e punta a facilitare la comprensione delle corrispondenze tra italiano e tedesco nella realizzazione di un’opera complessa come un tunnel ferroviario e di renderle accessibili anche a un pubblico di non addetti ai lavori.
 
«Euralex è uno degli appuntamenti più prestigiosi a livello internazionale nell’ambito della lessicografia e siamo molto orgogliosi di ospitarlo. Questa edizione si concentra sull’utente dei dizionari. Lo scopo è quello di trovare delle modalità per formulare le informazioni contenute in un vocabolario in modo da andare incontro alle esigenze di chi lo consulta» spiega Andrea Abel coordinatrice dell’Istituto di Comunicazione Specialistica e Plurilinguismo dell’EURAC e presidente del comitato organizzatore di questa edizione del convegno.
Il convegno è stato organizzato con il patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Bolzano e con il patrocinio scientifico dell’Accademia della Crusca.

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