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Il Forte di Pozzacchio si può visitare in sicurezza

Terminati i lavori per garantire un accesso sicuro alla struttura della Grande Guerra situata a Trambileno

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Foto Trentino Grande Guerra.
 
Visitare il Forte Pozzacchio in tutta sicurezza, ora è possibile.
Situato in un punto panoramico della Vallarsa, il forte è raggiungibile attraverso una spettacolare strada militare che dal piazzale adibito a parcheggio gratuito si inerpica per oltre un chilometro in una zona caratterizzata da pareti rocciose particolarmente fragili e da piccole vallette che scaricano materiale franoso.
Siamo in Vallarsa, nel comune di Trambileno.
Per garantire una maggiore sicurezza ai visitatori che a piedi si recano sul Forte la Provincia Autonoma di Trento, avvalendosi del Servizio Prevenzione rischi del Dipartimento Protezione Civile che si occupa ordinariamente della realizzazione ed esecuzione di opere a tutela dell’incolumità di centri abitati e delle viabilità comunali, ha progettato e realizzato una serie di opere paramassi con lo scopo di creare un corridoio protetto dalla caduta massi nei tratti più pericolosi del tragitto.
 
L'intervento si inserisce nel programma pluriennale di iniziative culturali, studi, ricerche e interventi nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico relativo alla Prima Guerra mondiale, in occasione della commemorazione del centenario della Grande Guerra.
Negli interventi sono compresi il recupero ed il ripristino dei percorsi e dei manufatti militari tra i quali anche il «Forte Pozzacchio - Werk Valmorbia».
Ieri per presentare la fine dei lavori (manca solo il completamento di alcune opere esterne) è salito a Trembileno l'assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini.
Nel corso di un incontro con la popolazione è stato fatto il punto della situazione. Al tavolo dei relatori erano presenti anche il sindaco di Trambileno, Franco Vigagni, il presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi, il sovrintendente per i beni culturali, Sandro Flaim, il dirigente del servizio prevenzione e rischi, Gianfranco Cesarini Sforza, e il direttore del Museo della Guerra di Rovereto, Camillo Zadra.
 
L’intervento di restauro e messa in sicurezza del grande forte scavato in roccia mira a renderlo agibile creando un percorso di visita al suo interno, con affacci straordinari sulla valle, che con una ardita scala permette di risalire dalle caverne alle cupole di tiro.
Sul sedime delle cupole mai posate è stata creata una passerella metallica che funge da osservatorio sulla valle.
 
Il forte, posto sul fianco destro della Vallarsa è una delle ultime imponenti opere corazzate austroungariche costruite con il compito di sbarrare una possibile penetrazione italiana verso Rovereto attraverso il Pian delle Fugazze e la Vallarsa.
È un esempio eccezionale di opera ipogea incompiuta di dimensioni imponenti totalmente scavata nella roccia del colle a sud-est di Pozzacchio.
Oggi i ruderi di quest’opera - all'epoca all'avanguardia - di grande valenza paesaggistica sono parte integrante di viste spettacolari e ambiti di notevole interesse naturalistico.
L’intervento di restauro e messa in sicurezza della struttura ipogea è finalizzato a rendere agibile tale incredibile macchina da guerra mediante la creazione di un percorso di visita all’interno della struttura.
Sono inoltre stati ricostruiti, sempre utilizzando materiale quale il ferro con un linguaggio astratto e suggestivo, i sedimi di alcune delle baracche - “case nella grotta” - che erano ospitate all’interno delle caverne artificiali della montagna.
 
I lavori di restauro del I° lotto sono stati eseguiti dal Comune di Trambileno su delega della Soprintendenza - P.A.T. con una spesa di circa € 1.000.000.
La Soprintendenza ha inoltre rilasciato un contributo di € 512.000 per i lavori del II lotto (pertinenze esterne) che saranno conclusi nel 2015.
I lavori sono stati consegnati il 31 marzo scorso all’impresa ORBARI S.N.C. di Dorsino, ditta specializzata nell’esecuzione di opere paramassi e sono stati ultimati il 9 luglio.
Con i lavori in oggetto, a seguito del disgaggio dei massi pericolanti, sono stati realizzati, sulla base delle indicazioni della relazione geologica di progetto, 460 metri lineari di barriera paramassi.
A chiusura delle vallecole d’impluvio a monte della strada sono state realizzate 3 briglie con rete ad anelli, sono stati posati 180 metri quadrati di pannelli di rete in fune, circa 850 metri quadri di rete in aderenza e circa 350 metri quadri di rete metallica aggiuntiva.
Durante i lavori, in occasione del sopralluogo di disgaggio della parete, è stato individuato un blocco roccioso instabile di circa 50 metri cubi a monte della strada, che è stato fatto brillare tramite esplosivo.
 
Cliccando l’immagine che segue, si avvia il filmato disponibile sul sito della Provincia www.trentinograndeguerra.it
 

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