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A Cunevo il «Contà» ha festeggiato il suo primo mezzo secolo

Il Consorzio Ortofrutticolo, creato nel 1964, oggi conta 274 frutticoltori soci

Il frutto di un’idea cooperativa ha compiuto cinquant’anni. È il «Contà», il Consorzio Ortofrutticolo, con sede a Cunevo, creato nel 1964.
Stasera ha festeggiato il suo primo mezzo secolo.
Cinquant’anni caratterizzati da fatica e sudore, compagni inseparabili per chi lavora in campagna, ma contraddistinti anche da tante soddisfazioni, risultato dell’impegno che ha preso il via a metà degli anni Sessanta dello scorso secolo che continua, oggi, in questo avvio di terzo millennio.
«Cinquant’anni fa – ha esordito il presidente Francesco Cattani – venne piantata la prima radice di una cooperativa in espansione fin dalle fasi di avvio. Una cooperativa che supera le ideologie del campanile, esce dai confini dei singoli paesi e riesce ad unire più comunità.»
 
 I soci fondatori
Sono quattordici: Davide Iob, Natale Cattani, Rodolfo Zanin, Simone Iob, Giuseppe Martini, Albino Zanon, Francesco Giovannini, Francesco Pilati, Marcello Dalla Torre, Luigi Zanon, Remigio Cattani, Olivo Callovi, Eligio Miclet, Alessandro Trentini.
 
«Il mondo contadino stava vivendo un momento economico non facile – ha aggiunto Cattani. – La strada più semplice sembrava quella di emigrare. I nostri fondatori non hanno scelto la via più facile: si sono rimboccati le maniche, hanno cercato di intrecciare rapporti tra le persone del luogo, con i rappresentanti degli enti di sviluppo, hanno viaggiato per visitare realtà che operavano con successo.
«Tutto questo per rendere concreta quella volontà espressa nelle loro parole e nelle loro azioni. Sostanzialmente la volontà di creare una entità che permettesse al territorio del Contà di essere la via per poter costruire un cammino di vita quotidiana fatto di lavoro, sacrifici ma potendo contare anche su ampie possibilità di soddisfazioni economiche e non solo.»
Come dire: le buone idee e la forza di volontà rappresentano, oggi come ieri, la base solida di un progetto.
 
 Il socio
«Nella storia del Contà – ha aggiunto Cattani – il ruolo di primo protagonista è di chi ne permette la vita. Siete voi soci.
«Nonostante annate difficili non vi siete demoralizzati ma avete attinto dalla forza d’animo e dalla speranza per guardare al domani con fiducia e con spirito sereno.
A voi che avete sempre tenuti saldi i valori e la volontà dello stare insieme (in una parola: del cooperare) va il mio più sentito ringraziamento. Senza di voi nulla più ci sarebbe.»
 
 I numeri
Il Contà, oggi, ha una base di 274 soci. Gli ettari di terreno coltivati sono 570 e producono, annualmente, 3100 vagoni di mele. Il magazzino, con sede a Cunevo, ha una superficie di 6 ettari e mezzo e conta 72 celle frigorifere. Il fatturato è di 17 milioni 123 mila euro.
 
 Gli interventi
«La vostra è una pianta che ha radici profonde – ha detto Diego Schelfi, il presidente della Cooperazione Trentina – La cooperazione è uno strumento straordinario che deve sempre essere curato.
«È una responsabilità che abbiamo. Lo strumento cooperativo è modernissimo e molto forte. Il successo dipende dalle persone, da noi, perché la cooperazione non è di pochi ma è di tutti.»
 
Mettersi assieme, unire le forze, consente di raggiungere risultati importanti.
«Un valore da applicare anche in questo momento non facile per l’Autonomia» – ha osservato il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Un saluto è stato portato dal consigliere provinciale Gianfranco Zanon.
Per Michele Odorizzi, presidente di Melinda, «la cooperazione sarà motore di sviluppo anche in futuro. Le persone ne rappresentano il centro, il cuore».

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