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Esonda il Lierza a Refrontolo in provincia di Treviso: 4 morti

Cinque i feriti, dei quali uno grave – Era in corso la «Festa degli Omeni»

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Erano circa le 21.30 quando è accaduto il disastro a Refrontolo, un paesino della provincia di Treviso.
Una «bomba d’acqua», ma forse ci sono state altre concause naturali, ha riempito in pochi muniti il torrente Lierza che lo attraversa. Il quale è esondato come se avesse riempito il proprio bacino per poi scaricarsi a valle in tutta la sua violenza.
La sfortuna ha voluto che nel centro abitato del paese, fuori del proprio alveo, trovasse anche la piazza dove si stava svolgendo la «Festa degli Uomini» (festa dei Omeni), travolgendo un po’ tutto con una massa d’acqua alta circa un metro e mezzo. Tutto è stato spazzato via, dai tendoni agli stand, dalle automobili posteggiate alle persone che stavano festeggiando.
Sono subito intervenuti i soccorsi della Protezione Civile e per tutta la notte si è lavorato alla ricerca di coloro che erano stati travolti.
Alla fine, il conteggio è stato tragico. Quattro i morti e cinque i feriti, uno dei quali gravi.
Il presidente della Ragione Veneto ha dichiarato lo stato di calamità naturale.
   
 

  
Non a caso il Lierza viene definito da Wikipedia (dove abbiamo attino la foto da contrapporre a quella dell'alluvione di stanotte) un «fiume a carattere torrentizio» della provincia di Treviso.
È lungo 19,5 km e appartenente al bacino idrografico del Piave.
Il Lierza ha le sue sorgenti presso Arfanta, in comune di Tarzo, e Rolle, in comune di Cison di Valmarino. Attraversa una delle valli di maggior rilievo paesaggistico della provincia di Treviso, alimentando il Molinetto della Croda, monumento della storia rurale dei colli del Veneto orientale, in comune di Refrontolo.
Lambisce poi la parte orientale di Pieve di Soligo, toccando i confini nord del comune di Susegana e confluendo nel fiume Soligo, di cui è il maggiore affluente, presso il confine tra la frazione di Barbisano (Pieve di Soligo) e quella di Collalto (Susegana), dove, lungo il tratto che costeggia Villa Toti, residenza della soprano Toti dal Monte, forma una sorta di piccolo canyon, detto Crode del Pedrè, reso famoso dai versi del poeta Andrea Zanzotto.

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