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Arrestato anche il secondo autore della rapina di via Travai

I Carabinieri sono riusciti a scovare anche il complice della rapina avvenuta lo scorso 18 marzo ai danni di due studenti bolognesi in gita scolastica a Trento

Nella prima mattinata di oggi, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Trento hanno tratto in arresto il secondo autore della rapina del 18 marzo scorso che aveva visto come vittime due giovanissimi studenti bolognesi che si trovavano a Trento in gita con la scuola.
Le attività di indagine serrate condotte dai militari della Radiomobile di Trento avevano in breve tempo portato all’identificazione degli autori: come si ricorderà, erano state visionate le telecamere di sorveglianza delle zone limitrofe a dove era stata commessa la rapina per cercare di individuare i rapinatori sulla base delle descrizioni fornite dalle vittime.
La professionalità dei militari operanti avevano quindi permesso di sottoporre le foto dei principali sospettati ai due giovani bolognesi, arrivando all’identificazione certa dei responsabili.
 
Lo scorso 11 giugno era stato arrestato uno dei due rapinatori, Mssaudi Imad, marocchino classe 1995, mentre il secondo autore risultava essersi trasferito all’estero proprio pochi giorni prima dell’arresto del Messaudi.
Questa mattina, nel corso dei quotidiani controlli che vengono effettuati alla ricerca di persone colpite da ordine di carcerazione, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno suonato alla porta di casa di Barahhou Hamza, marocchino classe 1994, chiedendo ai familiari se avessero notizie di lui.
Le risposte evasive fornite hanno insospettito i carabinieri, che a quel punto erano convinti che Barahhou fosse in casa, e si sono quindi appostati nei pressi dell’abitazione, senza perdere di vista porte e finestre.
Pochi minuti dopo, ottenuti rinforzi dalla sede, hanno suonato nuovamente il campanello, pronti ad una perquisizione domiciliare alla ricerca del ricercato.
Tuttavia il giovane, che effettivamente era lì, aveva già capito di non avere scelta e si è fatto trovare in soggiorno, vestito e pronto per essere accompagnato in caserma.
 
Per il giovane si sono quindi aperte le porte del carcere di Spini di Gardolo.

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