Home | Arte e Cultura | Vita e Società | La vergogna del collega trucidato in Iraq per rappresaglia

La vergogna del collega trucidato in Iraq per rappresaglia

Il male va fermato. Se necessario con la forza. Perfino con la guerra

Quando il papa, nel volo di ritorno dalla Corea, ha detto ai giornalisti che «il male va fermato», aveva specificato anche che non stava invocando la violenza o tanto peggio la guerra.
«Va fermato», aveva detto. Punto.
Secondo noi non escludeva la forza e neppure la guerra, se queste fossero state necessarie per fermare il male. Sia pure come ultima ratio.
Fatto sta che, mentre pronunciava queste parole, un assassino decapitava il nostro collega James Foley, collega anche dei giornalisti che stavano ascoltando le parole di pace del papa.
 
Non sappiamo quanto quella assurda dimostrazione di strafottenza del carnefice che si è fatto filmare mentre tagliava la testa al giornalista sia stata generata dal tentativo (legittimo) attivato dagli USA per liberare i propri cittadini ostaggio.
Quello che sappiamo è che chi uccide un giornalista lo fa perché ha paura della verità, altrimenti gli farebbe comodo proprio lasciarlo libero perché denunci al mondo la propria verità.
Di solito, i colleghi che muoiono nei teatri di guerra perdono la vita per cause accidentali. È un rischio che si corre sapendo di correrlo, anche se oggettivamente si pensa sempre che non accadrà.
Ma quando il giornalista viene ucciso per volontà di qualcuno che prima di trucidarlo gli fa addirittura pronunciare un’ultima frase che la vittima non condivide, non ci sono scusanti che tengano.
 
Il male va stroncato. Se necessario con la forza, perfino con la guerra.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande