Home | Sport | Europei di nuoto a Berlino: Batki, «l’argento lo dedico a me»

Europei di nuoto a Berlino: Batki, «l’argento lo dedico a me»

La 27enne Noemi Batki si piazza seconda di forza nei tuffi dalla piattaforma

image

Foto di P.Mesiano/Deepbluemedia.eu.
 
La medaglia è servita. Sul vassoio d’argento. Sicura e determinata dal primo all’ultimo salto, Noemi Batki si piazza seconda dalla piattaforma con 346.40 punti.
«La medaglia era mia – ha commentato Noemi. – Era la cosa che volevo di più al mondo. Sapevo che dovevo osare. Ho disputato una gara regolare e mancato per poco il record personale di punti.
«Ho sporcato l'ultimo tuffo e ne sono rammaricata. Comunque non avrei potuto vincere perché la britannica ha disputato una gara eccezionale. Le faccio i complimenti.»
 
La 27enne (ad ottobre) italo-ungherese, allenata da mamma Ibolya Nagy, tesserata per Esercito e Triestina Nuoto, torna a salire sul podio dopo due anni.
L’ultima medaglia era stata quella d’argento agli europei di Eindhoven 2012, preceduta dall’oro di Torino 2011 (europei di specialità), dal primo argento continentale della carriera conquistato nel 2010 a Budapest e dal bronzo in coppia con Tania Cagnotto a Eindhoven 2008.
Al mondiale di Barcellona 2013 era stata ottava e nel team event, qui a Berlino, quinta il 18 agosto scorso in coppia con Michele Benedetti.
Oro e titolo alla britannica Sarah Barrow che chiude a 363.70.
 
Al mattino Noemi aveva saltato male. Non era entrata in gara.
Nel pomeriggio ha trovato la concentrazione giusta. Lo si è visto subito dal primo tuffo, il triplo e mezzo avanti, dove ha meritato 72 punti e nei preliminari ne aveva raccolti soltanto 43.50.
Si è avuta la conferma con la verticale da 3.2 di difficoltà dove ha ricevuto 70.40 contro i 40.0 precedenti. Dopo la terza serie era seconda con 218.80 alle spalle dell’inglese Barrow (221.10).
È andata sotto la media del 7.5 soltanto all’ultimo salto. Ma alla fine la regolarità ha pagato.
 
«Questa finale me la sono goduta tutta – continua. – Più le altre saltavano bene e più mi piaceva. Dedico l'argento a me stessa. Non voglio sembrare egoista ma ho lavorato tanto per tornare a questi livelli.
«È stata una lenta risalita dopo l'anno olimpico. Ho compiuto sacrifici, perfezionato la preparazione atletica, inserito un nuovo tuffo che mi dà maggiore serenità: la verticale con doppio salto indietro con un avvitamento e mezzo rispetto alla verticale con doppio salto avanti con un avvitamento.
«Mentre gli altri saltavano per le World Series io ero a casa a lavorare. Il mio più grande problema sono gli alti e i bassi, ma un cavallo pazzo in squadra ci vuole sempre.»
Studia comunicazione e pubblicità all'Università.
«Sono una perfezionista ma mi stanco subito e devo allenarmi anche sulla concentrazione per evitare di passare dalle stelle alle stalle.»
 
Accanto a lei c'è la mamma-allenatrice Ibolya Nagy.
«Dopo l’anno difficile post olimpico – spiega – abbiamo intrapreso la strada giusta. Mi sono sempre fidata di lei, anche nei momenti più complicati.
«Oggi la britannica è stata fantastica, non ha mai saltato così; ma anche Noemi era serena e determinata. Sarebbe rischioso inserire nel programma un tuffo con coefficiente di difficoltà più alto, perché ciò potrebbe privarla di serenità. Nei tuffi l’aspetto più importante rimane sempre la testa.»
«La mia gara sono due litri di sudore su mani e piedi – sorride. – Sembrava saltassi insieme a lei. Continueremo ad allenarci al centro federale di Trieste, una struttura meravigliosa dove abbiamo lo spazio acqua che desideriamo per l’alto livello. L’obiettivo è stabilizzarsi.»
Con la figlia c'è stato il passaggio del testimone. Ibolya ha partecipato ai Giochi Olimpici del 1992 con l’Ungheria e quando ha smesso di gareggiare ha iniziato a farlo la figlia.
Nel 1999 ha seguito il marito a Belluno e quando Noemi aveva 18 anni si sono trasfertite a Trieste per trasformare un'atleta interessanti in campionessa.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande