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Le nuove frontiere della calvizie – Di Nadia Clementi

Cos'è l'autotrapianto? Ne abbiamo parlato con l’esperto, il dottor Sebastiano Sorce

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Il disagio della calvizie, maschile e femminile, può rappresentare una sofferenza psicologica profonda, che influenza l’autostima e l’immagine che si ha di se stessi.
Inoltre negli uomini, colpiti con più frequenza e a volte in giovane età da questa condizione, può rappresentare un boccone amaro difficile da mandare giù.
Una recente indagine condotta su oltre 1.500 uomini di cinque paesi europei, Italia compresa, ha messo in evidenzia che il disagio della calvizie è vissuto molto male.
Per tre uomini su quattro la chioma è un requisito fondamentale per la bellezza: senza capelli non si è attraenti.
Per un maschio su due, infatti, la testa pelata è sinonimo di vecchiaia. Inoltre è una convinzione diffusa che la perdita dei capelli potrebbe anche interferire nella vita sessuale e addirittura mettere in crisi la relazione con il partner.
Il 30% degli intervistati ammette di investire molto tempo e denaro nella cura dei capelli e nella prevenzione della caduta.
La calvizie, tuttavia, non è un problema esclusivamente maschile, interessa anche le donne e in questo caso è dovuta principalmente a disturbi ormonali, fattori genetici, malattie infettive o del sistema nervoso, tossine, lesioni, radiazioni e così via.
Oggi, quando le cure non bastano più, c’è la possibilità di contrastare la perdita dei capelli grazie all’autotrapianto; per conoscere questa tecnica innovativa e risolutiva ci siamo rivolti al dottor Sebastiano Sorce, chirurgo estetico, che opera con la sua équipe presso la Clinica Tricocenter a Lucca.

 Chi è il dott. Sebastiano Sorce 
Laurea nel 1984 con il massimo dei voti in medicina e chirurgia e successiva specializzazione in chirurgia generale presso l'università di Pisa; in servizio presso il reparto di chirurgia generale come dirigente medico di primo livello dell'ospedale di Pescia dal 1989. Svolge attività libero professionale extramoenia dove si occupa di chirurgia della calvizie e di laserterapia dell'insufficienza venosa degli arti inferiori.

La perdita di capelli è un evento molto diffuso nella vita di tanti uomini, a che età è normale notare un diradamento dei capelli? E quando invece ci si dovrebbe preoccupare?
«L'età d'insorgenza dei primi segni di diradamento può essere molto variabile. Si può parlare di inizio precoce quando si verifica in età giovanile, addirittura 16-18 anni.
«In molti casi l'età più critica è intorno ai 25-30 anni.
«Generalmente non si pongono particolari limiti di età al trattamento della calvizie, per cui è consigliabile rivolgersi ad uno specialista di fiducia quando si è in una fase sempre iniziale. Così facendo i trattamenti sia medici che eventualmente chirurgici, hanno una efficacia migliore.»
 
L’uso di farmaci e prodotti cosmetici anti caduta fino a che punto può contrastare il fenomeno?
«Mi sembra opportuno distinguere i trattamenti cosmetici da quelli farmacologici veri e propri. I primi non hanno alcuna influenza sulla caduta vera e propria, perciò non risolvono il problema. Tuttavia possono essere molto efficaci nel conferire ai capelli e alla cute un aspetto più curato ed esteticamente più gradevole, contribuendo così al recupero da parte del paziente di una certa fiducia e sicurezza della propria immagine.
«Perciò non sono contrario a questo tipo di cosmesi, anzi spesso va incoraggiata. Al tempo stesso però non va dimenticato che solo i trattamenti farmacologici sono realmente efficaci nel contrastare l'alopecia. Qui mi riallaccio al discorso fatto prima: non esiste alcun farmaco che possa far ricrescere i capelli persi.
«Pertanto è consigliabile un trattamento in fase precoce, quando il diradamento inizia a farsi notare. In commercio esistono un numero direi sconfinato di prodotti sia cosmetici che farmacologici che dichiarano di sconfiggere e di arrestare la caduta dei capelli.
«In realtà l'unico farmaco che è in grado di rallentare sensibilmente e talora arrestare la perdita dei capelli (non di farli ricrescere!) è la finasteride. «Essendo un farmaco sarà compito del medico porre l'indicazione e seguire il paziente durante il trattamento.
«Tutte le altre sostanze che nel corso degli anni sono state presentate come più o meno risolutive del problema calvizie hanno dato risultati deludenti.»
 
Quali sono le cause più comuni della calvizie?
«La forma più comune di calvizie è senza dubbio quella androgenetica. Mi verrebbe da aggiungere per fortuna perché negli altri casi l'alopecia rappresenta solo il fenomeno più apparente (e se vogliamo meno grave) di disfunzioni ormonali.
«Specialmente se il diradamento si presenta nella donna sarebbe bene cercare prima di tutto di escludere cause ormonali prima di classificare l'alopecia come androgenetica. Anche in questo caso raccomando una visita medica. »
 
Che cos’è l'alopecia androgenetica?
«L'alopecia androgenetica è dovuta alla presenza in numero maggiore o minore di particolari recettori sulla superficie delle cellule del follicolo, recettori a cui si lega una sostanza che proviene dalla distruzione di un ormone: il testosterone, cioè dell'ormone maschile per eccellenza.
 
Alopecia femminile.

«Questo spiega perché nelle donne compare molto più raramente che negli uomini e anche perché, come dicevo prima, quando si presenta in una donna, è bene escludere anche altre cause.
«La presenza e il numero di questi recettori della calvizie è determinata geneticamente e quindi si trasmette di generazione in generazione.»
  
Ci sono differenze tra calvizie femminile e maschile? Quali e perché?
«Al di là delle cause, generalmente la calvizie nella donna non raggiunge mai gradi elevati come nell'uomo, ma quando si manifesta in persone di sesso femminile, spesso giovani, assume aspetti estetici più impegnativi dal punto di vista psicologico e anche medico poiché i trattamenti risultano talvolta poco efficaci.» 
  
Lo stile di vita può favorire l’insorgere dalla calvizie? Quali comportamenti igienici, alimentari e sanitari andrebbero evitati?
«Come detto prima la calvizie è di natura genetica nella stragrande maggioranza dei casi, perciò valgono i comuni consigli che possono portare ad adottare uno stile di vita più sano possibile.»


 
Quando è necessario ricorrere a uno specialista?
«Prima possibile affinché il problema venga inquadrato e trattato in modo più efficace possibile.»
 
In che cosa consiste la prima visita diagnostica?
«La raccolta della storia clinica e la visita del paziente sono spesso sufficienti a escludere le cause più rare di calvizie.
«In seguito ci si può dedicare ad un esame più approfondito del cuoio capelluto e dei capelli stessi in modo da proporre il trattamento più adeguato alle esigenze del paziente.»
 
 
Il dott. Sorce.
 
La perdita dei capelli è sicuramente un disagio estetico molto sentito sia dagli uomini che dalle donne. Il trapianto di capelli sembra essere una soluzione ideale ma è davvero definitivo?
«Il trapianto non è sempre la soluzione ideale; mi spiego meglio. Ci sono persone che si rivolgono al medico per diradamenti appena percettibili oppure all'opposto, persone quasi totalmente prive di capelli che richiedono un trapianto per riavere la capigliatura dei vent'anni.
«Le prime sono spesso persone molto ansiose che si giovano di trattamenti medici e\o cosmetici più che di un trattamento di trapianto. Le seconde sono persone a cui va chiarito che il trapianto è pur sempre un procedimento chirurgico e che, come tutta la chirurgia estetica, è in grado di migliorare anche in modo sensibile la situazione ma non è in grado di ripristinare totalmente.

Autotrapianto.

«In parole povere non si può riportare completamente indietro le lancette dell'orologio biologico (ahimè!). Detto questo però è vero che il trapianto rappresenta spesso il trattamento migliore, anche perché non esiste alcun altro metodo che possa far ricrescere i capelli persi.
«Altrettanto spesso il trapianto non è l'unico trattamento da proporre al paziente, specialmente se giovane, perché in molti casi i risultati migliori si ottengono proprio dalla combinazione di trattamenti sia chirurgici che medici.»
   
Ci può spiegare in modo semplice in cosa consiste il trapianto di capelli?
«Prima di tutto è bene specificare che si tratta di autotrapianto; vale a dire che i capelli (o meglio i follicoli) provengono dalla stessa persona, cioè donatore e ricevente sono lo stesso soggetto.
«Durante la prima fase, quella del prelievo, si raccolgono i follicoli e non i capelli perché trapiantare solo il capello non porterebbe ad alcuna ricrescita. Quello che interessa trapiantare è infatti il follicolo che sta al di sotto del capello stesso nello spessore della cute e che contiene le cellule che di fatto fabbricano il capello.
«Questi follicoli vengono presi dalle zone più vicine alla nuca e anche laterali perché, per motivi ancora sconosciuti, non hanno sulla superficie delle loro cellule i cosiddetti recettori della calvizie di cui abbiamo detto prima. Ne consegue che i capelli che ricresceranno saranno definitivi, cioè non saranno soggetti a caduta.


Bulbi da trapiantare.

«I metodi di prelievo sono fondamentalmente due: con la striscia e monofollicolare. Successivamente al prelievo si preparano i bulbi da trapiantare e quindi si procede al trapianto vero e proprio. Tutta la procedura si svolge in anestesia locale grazie alla quale il paziente può, al termine, tornare tranquillamente a casa.»
  
C’è un decorso post-operatorio da seguire?
«Nel periodo post operatorio vi sono alcune semplici regole igieniche da seguire per alcuni giorni. Di solito non è necessaria assunzione di farmaci antidolorifici.»
 
L’operazione lascia cicatrici visibili?
«Al termine non vi sono segni visibili della procedura effettuata né nella zona del prelievo (qualunque sia il metodo usato), né nella zona trapiantata ad eccezione di piccoli puntini rossi che scompariranno in pochi giorni con i lavaggi. Perciò si può riprendere molto presto l'attività lavorativa e una normale vita di relazione.»
 

Microtrapianto.

Chiunque può sottoporsi a questo intervento?
«Dato che la procedura è molto meno impegnativa ad esempio di un intervento odontoiatrico i casi di non idoneità sono veramente molto rari. Perlopiù si tende ad escludere paziente con gravi cardiopatie e persone che assumono anticoagulanti.
«Una volta però terminato si tratta solo di aspettare che i follicoli trapiantati facciano il loro dovere e i capelli ricrescano.»
 
I risultati del trapianto sono permanenti oppure hanno una durata limitata?
«Il risultato si acquisisce molto gradualmente nel giro di qualche mese e cosa importante è definitivo poiché i follicoli trapiantati non sono soggetti ad atrofia, vale a dire i capelli seguiranno il loro normale ciclo di vita ma non cadranno più.»
 
L’autotrapianto non rientra nel servizio sanitario, pertanto è un lusso riservato a pochi? Può dirci più o meno quanto può costare?
«Le tecniche usate consentono una notevole riduzione dei costi e questo tipo di intervento, così come molti altri, non sono più da considerarsi un lusso per poche persone.»
 
Desidera lasciare un ultimo consiglio?
«In conclusione il consiglio è quello di rivolgersi ad un medico di fiducia per avere la soluzione migliore possibile per il proprio problema.»
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it - precedenti
dott. Sebastiano Sorce - seba22758@gmail.com
INFO: www.tricocenter.com - info@tricocenter.com - 349.8514225.

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