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Il Giro d'Italia torna a casa e riabbraccia la perla delle Dolomiti

Per i girini sarà una delle tappe tecnicamente più impegnative: la Marostica - Madonna di Campiglio in programma domenica 24 maggio 2015

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Il 2015 si annuncia sempre più all’insegna del grande ciclismo per il Trentino.
Dopo la riconferma della Val di Sole come sede della Coppa del Mondo di mountain bike, anche il Giro d’Italia proporrà sulle strade trentine una delle tappe tecnicamente più impegnative, la Marostica - Madonna di Campiglio in programma domenica 24 maggio che si concluderà nell’inedita cornice di Patascoss, spettacolare balcone affacciato sulle Dolomiti di Brenta patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.
L’evento che ufficializza il ritorno del Giro a Madonna di Campiglio, 16 anni dopo l’ultima vittoria dell’indimenticato Marco Pantani, unica anticipazione della corsa rosa 2015 il cui percorso sarà svelato in toto il prossimo 6 ottobre, è stato presentato questa mattina dai vertici di Trentino Marketing presso la sala stampa della Provincia Autonoma di Trento con il direttore del Giro Mauro Vegni, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, gli assessori provinciali Michele Dallapiccola e Tiziano Mellarini e il sindaco di Pinzolo William Bonomi, presenti anche alcuni campioni trentini del pedale come Maurizio Fondriest e Alessandro Bertolini.
 
«Grazie per aver scelto il Trentino – ha detto il presidente Ugo Rossi, – per una tappa che ci onora e che ci impegna fin d’ora a lavorare per garantire il successo con la nostra consueta capacità organizzativa basata sul volontariato. Si tratta di una grande opportunità per il Trentino dove lo sport si coniuga all’ambiente naturale e il ciclismo è uno dei modi di viverlo.»
È stato quindi il direttore del Giro Mauro Vegni ad illustrare la tappa che domenica 24 maggio toccherà le strade e le valli trentine. La corsa rosa in realtà si fermerà per tre giorni in Trentino, perché il giorno successivo, lunedì 25, è previsto l’ultimo riposo prima della settimana conclusiva e la carovana dei ciclisti ripartirà da Pinzolo martedì 26 maggio. 
 

 
«Sarà una tappa importante, – ha spiegato Mauro Vegni. – Come tutte quelle che si corrono di domenica, si entrerà in Trentino da Passo del Sommo, dopo aver risalito la Valdastico, quindi il GPM al Passo della Fricca, la discesa verso Trento e poi le Terme di Comano.
«Da qui i corridori affronteranno per la prima volta nella storia del Giro il Passo Daone, una salita dura e lunga, con pendenze importanti (9% di media, con punte del 14%), poi verso Pinzolo, inizio della salita fino a Madonna di Campiglio, prima dello strappo finale di Patascoss, ancora con pendenze a due cifre.»
Il direttore Vegni ha ricordato quindi i numeri collezionati dalla gara rosa nell’ultima edizione: 175 i paesi collegati grazie al satellite, 1.300 i giornalisti accreditati, oltre 6 milioni gli spettatori lungo il percorso, 600 milioni le persone che hanno seguito il giro 2014 in televisione.  
 
Per l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola «Pochi altri sport trasmettono, come il ciclismo, il senso di conquista, lo stesso che la nostra gente mette nel vivere quotidiano sulla montagna, un impegno capace di produrre progetti all’avanguardia in Europa.» 
Tiziano Mellarini, assessore provinciale allo sport, ha ricordato come proprio la Gazzetta dello Sport abbia decretato il Trentino «la terra più sportiva d’Italia».  
«La tappa del Giro – ha detto Mellarini, – farà da prologo ad una stagione di eventi importanti, dal Giro del Trentino, al Trofeo Melinda, appuntamenti che permettono di far conoscere il nostro ambiente e che possono contare sull’impegno e la preparazione di un volontariato professionale motivato dal voler vedere il nostro territorio protagonista.» 
 
William Bonomi, sindaco di Pinzolo, si è detto «orgoglioso di ospitare questo evento che ci permetterà di mettere in mostra il meglio del nostro territorio, a cominciare dalla località scelta per l’arrivo, Patascoss, un balcone sul Brenta».
Infine il campione trentino Maurizio Fondriest, apprezzando la scelta dell’inserimento di Passo Daone, «una salita impegnativa, ma altrettanto la discesa, stretta, tecnica e spesso umida, – ha commentato. – È una grande opportunità di visibilità che il Giro offre al Trentino e dove, una volta collegate tutte le ciclabili all’asse della valle dell’Adige, avremo una realtà unica in Europa da poter offrire ai moltissimi appassionati.»  
  

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