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Scozia, dopo secoli si avvicina l’ora della verità

Giovedì 18 settembre 2014 sarà comunque una data storica: si voterà per il sì o per il no all’indipendenza dal Regno Unito

La Scozia è una delle nazioni costitutive del Regno Unito.
Occupando più di un terzo dell'isola della Gran Bretagna nella parte settentrionale dell'isola, la Scozia confina con l'Inghilterra a sud ed è circondata dall'Oceano Atlantico, in particolare il Mare del Nord ad est, e il Canale del Nord e il Mare d'Irlanda a sud-ovest.
Oltre alla parte situata sull'isola principale, il suo territorio comprende più di 790 isole minori, incluse le isole settentrionali (Orkney e Shetland) e le Ebridi.
Edimburgo, capitale della nazione e seconda città della Scozia, è stata il centro dell'Illuminismo scozzese del XVIII secolo che ha trasformato la Scozia in una delle potenze commerciali, intellettuali e industriali dell'Europa. Glasgow, la maggiore città della Scozia, fu un tempo una delle principali città industriali a livello mondiale, ed oggi sorge al centro della conurbazione della Greater Glasgow.
Le acque scozzesi consistono in una grande porzione dell'Atlantico settentrionale e del Mare del Nord[7] e contengono le maggiori riserve di petrolio dell'Unione europea.
Ciò ha fatto sì che Aberdeen, la terza città della Scozia, ottenesse il titolo di capitale europea del petrolio.
 
Il Regno di Scozia emerse come stato indipendente e sovrano nell'Alto Medioevo e continuò ad esistere fino al 1707.
La nazione entrò in un'unione personale con i regni di Inghilterra e Irlanda a seguito della successione di Giacomo VI ai troni inglese e irlandese nel 1603; in seguito, il 1° maggio 1707, la Scozia entrò in una unione politica con l'Inghilterra, creando un unico Regno di Gran Bretagna.
Questa unione fu il risultato del Trattato di Unione firmato nel 1706 e tradotto in legge dai Parlamenti di entrambe le nazioni, nonostante l'opposizione popolare e i disordini anti-unionisti ad Edimburgo, Glasgow e ovunque nel Regno di Scozia.
La Gran Bretagna stessa, in seguito, entrò in unione politica con l'Irlanda il 1° gennaio 1801, per creare il Regno di Gran Bretagna e Irlanda.
 
Il sistema legale della Scozia è rimasto separato da quello di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, e la Scozia costituisce una giurisdizione separata nel diritto pubblico e privato.
L'esistenza continua di istituzioni legali, educative e religiose distinte da quelle del resto del Regno Unito, hanno contribuito alla continuazione della cultura e dell'identità nazionale scozzese fin dall'unione del 1707.
Nel 1999 fu re-istituito un parlamento locale, il Parlamento scozzese, con autorità su molti ambiti di politica interna, a seguito di un referendum nel 1997.
Nel maggio 2011 il Partito Nazionale Scozzese ha ottenuto la maggioranza assoluta al Parlamento scozzese; di conseguenza il 18 settembre 2014 si terrà un referendum sull'indipendenza dal Regno Unito.
La Scozia attualmente è membro del Consiglio Britannico-Irlandese e dell'Assemblea Parlamentare Britannico-Irlandese, e partecipa inoltre all'accordo di Common Travel Area.
La Scozia è rappresentata nell'Unione europea e al Parlamento europeo da sei eurodeputati.
 
Superficie: 78 782 km² - Abitanti: 5 254 800 – Densità: 66,7 ab./km²

I sondaggi dicono che i sì e i no sono testa a testa, quindi fino all’ultimo momento non si sarà in grado di dire chi sarà il vincitore.
Quello che è in gioco è comunque qualcosa di storico, qualcosa che l’Europa e tutto il Mondo Occidentale dovrebbe guardare con ammirazione.
La Scozia fa parte del «Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord», denominazione che neppure prende in considerazione il fatto di essere costituito da Inghilterra, Galles e, appunto, Scozia.
È noto a tutti che quest’ultima ha sempre tenuto a specificare di essere totalmente diversa dal resto del Regno Unito. Più di un governo londinese ha concesso ampia autonomia alla Scozia, ma evidentemente agli scozzesi non basta.
La separazione tra Inghilterra e Scozia risale ai tempi dell’Impero Romano, quando i latini eressero il famoso Vallo Adriano: di qua l‘impero, di là la Caledonia.
Non sappiamo se i Romani non fossero interessati alla Caledonia o se ritenessero gli scozzesi un popolo difficile da dominare, certo è però che quella separazione (non certo virtuale, dato che esiste ancora: vedi foto seguente), è sempre tirata in ballo quando si parla di inglesi e scozzesi. A volte i primi si vantano di avere alle spalle una civiltà più antica, a volte gli scozzesi accusano i propri vicini di latinità.
  

 
Si tratta a tutti gli effetti di due paesi diversi. Con tutto simile e tutto differente.
Ci si domanda però quale sia il «cui prodest». Ovvero che cosa ci possa guadagnare la Scozia a vivere da sola, dato che i piccoli paesi soffrono più di quelli grandi nei momenti di crisi.
Il Québec ha tentato più volte di separarsi dal Canada ma, oltre a non farcela, l’atmosfera di secessione ha sempre tenuto lontano gli investimenti. Si pensi alla differenza di Montreal da Toronto. La prima ha avuto le Olimpiadi, la seconda no. Eppure Toronto ha raddoppiato e Montreal (nel Québec) è rimasta al palo.
Certamente il principio di libertà può essere più forte di qualsiasi convenienza, quindi tanto di cappello a chi vuole l’indipendenza totale, costi quello che costi.
Certo, se dovesse passare il sì, la Scozia si troverebbe fuori dall’Europa. Dovrebbe fare domanda di ammissione ex novo all'Europa per poi decidere se aderire o meno alla moneta unica, l’Euro.
Infine un’ultima considerazione. La differenza sostanziale tra Scozia, Alto Adige e Crimea (tanto per fare degli esempi noti a tutti) sta nel fatto che si parla di indipendenza totale e non di scelta di appartenenza ad altre nazioni.
Certo, a ben vedere, ci pare molto improbabile che, chiedendo la stesa cosa, il Trentino Alto Adige potrebbe ottenere una propria sovranità totale...   
 

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