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Arte e natura, un dialogo fecondo che Arte Sella rinnova

Le opere del 2014 sono svelate al pubblico, in una giornata dedicata Sally Matthews, Lilly Cerro, Will Beckers, Rainer Gross, Anthony Howe e Luc Schuiten

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Sally Matthews, Cervi - Tutte le foto sono di Giacomo Bianchi.

L’appuntamento è per domenica 21 settembre ad Arte Sella, per scoprire, in una giornata ricca di suggestioni e di incontri, le nuove installazioni realizzate nel corso della primavera e dell’estate lungo i percorsi espositivi in Val di Sella.
Artisti internazionali e giovani autori hanno condiviso con Arte Sella la loro visione artistica: Sally Matthews, Lilly Cerro, Will Beckers, Rainer Gross, Anthony Howe e Luc Schuiten.
Nel corso della giornata verranno organizzate visite guidate aperte al pubblico: un percorso di visita nel corso del quale verranno raccontati i progetti e le ispirazioni che hanno guidato gli artisti nella realizzazione delle loro installazioni.
Giunge al termine, nel 2014, la realizzazione del progetto utopista dell’architetto belga Luc Schuiten.
 
Un lavoro, la cui crescita è definita dai ritmi lenti ed imprescindibili della natura e che ora, terminato l’intervento dell’autore, verrà lasciata libera di evolversi nel tempo e di integrarsi con sempre maggiore forza mimetica nel contesto naturale: un prototipo di Villaggio Vegetale, iniziato nel corso del 2012, che, originato dagli straordinari disegni del visionario architettato belga, diventa un’occasione unica per interrogarsi sul futuro degli spazi urbani e sulle modalità mediante le quali l’uomo sarà in grado di abitare il pianeta.
L’arte nella natura in dialogo con il mondo dell’architettura: un binomio dal quale molti artisti nel corso della storia quasi trentennale di Arte Sella hanno tratto ispirazione e che nel 2014 ha dato modo anche alla giovane studentessa Lilly Cerro, al termine di un anno di collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, di realizzare La casa che abito, lungo il percorso ArteNatura.
 

Will Beckers, Eco.

Un sogno che accompagna l’uomo fin dalla sua fanciullezza: realizzare un’abitazione, un luogo dove sostare, che si confonda con il mondo circostante, dove il cielo e la terra ritornino a plasmare la vita ed il tempo e dove i suoni, gli odori e la vista degli elementi naturali definiscano il ritmo della quotidianità.
Il percorso ArteNatura si arricchisce inoltre della scultura vivente del giovane artista belga Will Beckers.
Eco è un’opera realizzata interamente con piante di nocciolo, armonicamente intrecciate tra loro, segno di una marcata biodiversità nell’ambito della stessa specie vegetale.
L’opera, che accoglie i visitatori in Val di Sella, è intesa dall’artista come un vero e proprio «omaggio alla Natura».
 
Il titolo dell’opera, Eco, si riferisce infatti al continuo dialogo tra l’essere umano, abitante del mondo, e la natura che su di esso opera una costante ricostruzione.
Gioca con il vento, invece, l’artista americano Anthony Howe che, con l’opera Il vento di Sella, lo cattura e ne fa motore invisibile di un’installazione in perenne movimento, a volte impercettibile, a volte rapido: le sezioni che compongono l’opera danno vita ad uno spettacolo cangiante, dove la maestosità dell’opera si trasforma in leggerezza: un invito alla comprensione del cambiamento ed alla contemplazione. 
 

Anthony Howe, Il vento.

L’artista inglese Sally Matthews, presenza ormai consolidata ad Arte Sella e assai apprezzata dal pubblico, continua il suo lavoro di ricerca e di indagine sul mondo animale, sorprendendo il visitatore con due cervi a grandezza naturale, nascosti nel sottobosco dell’Area di Malga Costa: una leggera linea, quasi un disegno che cattura l’essenza e la leggerezza di questo animale schivo, che va materializzandosi grazie alle foglie che ne riempiono i corpi, per poi scomparire lentamente al cadere delle foglie stesse.
Da una trincea della Grande Guerra, infine, che come una ferita che non vuole rimarginarsi e che taglia in due la collina all’interno dell’area di Malga Costa, prende corpo il lavoro dell’artista tedesco Rainer Gross: Il Quadrato.
 
Due blocchi triangolari neri, appoggiati agli alberi in posizione non equilibrata, creano una strana sensazione di minaccia potenziale.
Ad un’osservazione più attenta, si comprende come i due triangoli formino, se accostati, un quadrato di sei metri per sei, una forma geometrica famigliare, simbolo di ordine, di stabilità e di sicurezza.
Un segno che l’artista sovrappone alla ferita forte e dolorosa della storia, regalando una nuova possibilità di comprensione della storia e del territorio e sottolineando la forza e la necessità di un dialogo continuo tra la natura e l’uomo. 
 
Lilly Cerro, La casa che abito. 

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