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Gallox: dopo l’incredibile «no» del gruppo Piva ripartono i lavori

Il vicepresidente Olivi ha incontrato oggi a Rovereto i lavoratori della Gallox

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«L’amarezza è tanta, ma ci mettiamo subito al lavoro, tutti insieme, sindacati, Trentino Sviluppo e Agenzia del Lavoro, partendo da quanto di positivo fatto in questi mesi, per trovare nuovi interlocutori che possano consentire di rivitalizzare il sito produttivo.»
Con queste parole, il vicepresidente della Provincia e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi è intervenuto in mattinata a Rovereto all’assemblea dei lavoratori della Gallox dopo il “no” del Gruppo Piva che, a poche ore dalla firma di un protocollo d’intesa, si è, unilateralmente, tirato indietro.
Olivi ha poi assicurato che le risorse straordinarie, già inserite nella programmazione di Trentino Sviluppo, proprio per trovare una soluzione alla vicenda, verranno mantenute.
 
«Eravamo pronti alla firma – ha ripetuto Alessandro Olivi – dopo uno sforzo davvero eccezionale, che era stato condiviso anche dalla Giunta provinciale. La trattativa era conclusa, poi, abbastanza incomprensibilmente, vi è stato un dietrofront del Gruppo Piva, che evidentemente non ci aveva mai creduto veramente.»
Il clima che si respirava oggi a Rovereto, nella sede di Trentino Sviluppo, con circa 50 lavoratori della ex Gallox presenti, era di forte delusione, ma nel contempo è emersa la volontà di continuare ad impegnarsi, unendo le forze, affinché la vicenda possa concludersi positivamente.
Anche i sindacati, per bocca di Michele Guarda della Fiom-Cgil e di Paolo Cagol della Fim-Cisl, presenti oggi all’assemblea, hanno riconosciuto il grande impegno, non scontato, della Provincia e di Trentino Sviluppo per risolvere la questione, con un lavoro d’equipe mai visto in precedenza.
 
Dall’assessore è poi arrivato un impegno concreto.
«Nel piano di programmazione di Trentino Sviluppo manterremo – ha detto Olivi – quelle risorse straordinarie che avevamo inserito per facilitare la reindustrializzazione dell’area e che utilizzeremo per perseguire ogni ipotesi che possa garantire sostegno all’occupazione dei lavoratori e riportare in quel sito un’attività industriale.
«Non ripartiamo da zero – ha continuato Olivi – tanto che abbiamo in agenda alcuni incontri con interlocutori già parzialmente coltivati, che sembrano seriamente intenzionati ad investire in Trentino in attività compatibili con le tipologie professionali delle maestranze coinvolte. Non lasciamoci prendere dunque dalla delusione. I rimedi sono stare uniti e cercare un'altra soluzione.
«Nell’immediato dobbiamo – ha concluso Olivi – mettere insieme un pacchetto di misure e di tutele sociali per i lavoratori ed impegnarci, tutti insieme, con uno sforzo ulteriore, per dare valore all’ottimo lavoro fatto fino ad oggi.»

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