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Centenario della Prima Guerra Mondiale: progetto profughi

Raccolte 10.000 fotografie e documenti – Sabato incontro provinciale

Sabato 27 settembre, dalle 9.30 e per tutta la mattinata, si svolgerà, nella sede del Museo della Guerra al Castello di Rovereto, un’assemblea provinciale per fare il punto sul «Progetto profughi e internati trentini nella Prima guerra mondiale» che ha preso il via a fine 2011, che fa parte delle iniziative per il Centenario e che ha interessato, come area di ricerca negli archivi pubblici e privati, non solo l’Austria ma anche gli altri territori dell’ex Impero Asburgico (Moravia e Boemia).
 
Il progetto è promosso dal Laboratorio di storia di Rovereto in collaborazione con il Museo della Guerra e vi partecipano, oltre alla ventina di aderenti al Laboratorio, singoli, gruppi, associazioni, Comuni e Comunità di valle delle zone interessate dal conflitto (Alta e Bassa Valsugana, Tesino, Vallarsa, Rovereto e Vallagarina, Mattarello, Brentonico, Mori, val di Gresta, Folgaria/Lavarone/Luserna, Primiero e Vanoi, Vermiglio, Basso Sarca e Ledro, Giudicarie). Loro rappresentanti parteciperanno all’incontro di sabato. La ricerca è praticamente terminata.
 
Sono stati raccolti 10mila documenti iconografici (lettere, cartoline, disegni, materiale scolastico, memorie funebri, certificati e atti della pubblica amministrazione) di cui l’80% fotografici.
Inoltre, sono stati rinvenuti 83 fondi memorialistici inediti. Testimonianze di quei 70mila trentini che nel 1915, quando il Regno d’Italia entrò in guerra contro gli austro-ungarici, vennero trasferiti nelle più remote province dell’Impero, dal Tirolo alla Boemia fino alla Moravia.
Ma anche di quei 30-35mila che, con l’avanzata in Trentino dell’esercito Regio, furono trasferiti in Italia, dispersi dalla Lombardia alla Sicilia. Un esodo, un «soggiorno obbligato», che durò tre anni e mezzo prima del ritorno a casa a fine guerra.
 
Il «Progetto profughi e internati trentini» porterà, a maggio 2015, alla pubblicazione di un’opera in due volumi, uno fotografico-memorialistico (sulla scia de «Il popolo scomparso» e de «Il diradarsi dell’oscurità»), l’altro composto di saggi di cui uno, assai corposo, dello storico goriziano Paolo Malni.
Sono poi previste una mostra provinciale e altre a carattere locale. Infine, un convegno internazionale sullo spostamento forzato delle popolazioni durante la guerra.
«Il lavoro – hanno sottolineato questa mattina nel corso della presentazione della giornata di sabato Camillo Zadra, provveditore del Museo della Guerra e Diego Leoni, responsabile del Laboratorio di Storia – ha tra l’altro permesso di definire la mappa della «distribuzione» dei trentini in Italia e nelle regioni dell’Impero che, al momento, risulta la più completa e aggiornata.»

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