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«Cooperazione internazionale: il Trentino è stato antesignano»

L’ha detto Sara Ferrari alla conferenza internazionale in corso a Trento, dove ha annunciato il «nuovo paradigma provinciale della Cooperazione Internazionale»

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Sara Ferrari, assessora provinciale alla cooperazione internazionale, ha concluso la mattinata di intenso lavoro e confronto nella affollata Sala Depero di piazza Dante, nell'ambito della conferenza internazionale «Le strategie di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea: un nuovo ruolo per il settore privato e la società civile», promossa dalla Provincia autonoma di Trento, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – DGCS e da Alleanza delle Cooperative Italiane.
L'intervento dell'assessora Ferrari ha tracciato un primo bilancio del confronto sulle nuove strategie e i nuovi strumenti finanziari Dell'Unione europea e le opportunità di cooperazione tra imprese e terzo settore.

«La cooperazione internazionale, sempre più, deve passare da lodevole afflato solidaristico a compiuto ragionamento che cerca e persegue un rapporto stretto e duraturo tra comunità locali, ONG e privati. – Ha esordito. – In questo il Trentino è pronto, ancora una volta, a fare la sua parte.
«Siamo pronti ad accompagnare questo passaggio: che è, lo voglio dire chiaro, un passaggio strategico. Abbiamo solide competenze da spendere in altri territori ma certo possiamo farlo, visto che siamo un piccolo territorio, solo se il nostro sistema, prima di tutto, è coeso.
«Possiamo essere un modello da sperimentare anche in virtù della nostra vicenda cooperativa. E tutto questo deve avvenire in necessaria partnership con il nostro Paese e con l'Europa.»
 
Forte degli appassionati e documentati interventi che l'hanno preceduta - dall'ambasciatrice del Mozambico in Italia, Carla Luìs Mucavi alla direttrice del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Barbara Pesce Monteiro e al presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Diego Schelfi ed evidenziando la presenza in sala dei responsabili di molte imprese locali, oltre che quella, tra gli altri, dei presidenti di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai e dell'Associazione Artigiani, Roberto De Laurentis -, l'assessora Ferrari ha sottolineato come il convegno di Trento, che rientra nel programma ufficiale del Semestre di Presidenza Italiana dell’UE, abbia fin da subito saputo cogliere i temi al centro del dibattito. Ovvero come affrontare le sfide dello sviluppo con rinnovate strategie e strumenti operativi e nello stesso tempo offrire occasioni di crescita inclusiva e sostenibile valorizzando il ruolo del settore privato e dell’associazionismo.> 

 

 
«Abbiamo ben compreso – ha ribadito l'assessora Ferrari – come elaborare strategie efficaci in questo settore voglia dire avere sempre la persona al centro del fare impresa, per puntare a un modello di sviluppo sostenibile non solo nei Paesi cui sono rivolti gli interventi, ma anche nei Paesi propri.
«Ecco allora apparire decisivo, per far sì che un incontro di questo livello ci lasci frutti positivi, che i molti e stimolanti input ricevuti siano condivisi anche dal tessuto locale.
«Provare e sperimentare: questo ci suggerisce il confronto di oggi, a partire certo dal nuovo essenziale ruolo del privato dentro la cooperazione allo sviluppo, ma sapendo fare tesoro delle molte altre suggestioni offerte.
«È la stessa vicenda storica del nostro Trentino che ci permette di ospitare un simile appuntamento e proprio per questo la politica deve continuare ad assumere il suo ruolo, oggi riconoscendo nelle partnership che si andranno a formare quel carattere plurale che ne é componente imprescindibile. Questo vuol dire che proprio questa nostra Autonomia che ha certamente valorizzato la comunità, deve oggi sapere di stare dentro una responsabilità politica globale.»
 
«Sulla cooperazione internazionale, il Trentino – ha concluso l'assessora Ferrari – è stato antesignano. Oggi dentro il nuovo percorso italiano ed europeo, dentro il nuovo corso imboccato, dobbiamo essere consapevoli che l'esperienza trentina, che ha saputo costruire relazioni positive con il resto del mondo, è quella di soggetti credibili, affidabili, autorevoli.
«Quella credibilità richiestaci nel nuovo paradigma che è in cammino, quello del co-sviluppo, quello di chi ci chiede di credere nel loro sviluppo e, per fare questo, di investire nel loro sviluppo.» 
 

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