Ritratto dell’anima Anima del ritratto – A cura di Claudio Tugnoli

Presentato oggi alla Civica biblioteca di Trento il saggio sul tema del ritratto

Titolo: Ritratto dell’anima - Anima del ritratto
A cura di: Claudio Tognoli
 
Presentato da: Massimo Parolini
Casa editrice: Edizioni Osiride
 
Pagine: 240 21x28 rilegato
Prezzo di copertina: € 35
 
«Siamo sempre in relazione col nostro volto e sappiamo che è quella la prima immagine che offriamo agli altri». Parole dell’artista Tullio Pericoli, che con i suoi ritratti coglie l’anima di molti personaggi famosi.
Il primo disegno, ci racconta Plinio, fu il profilo dell’ ombra di un volto tratteggiato dal vasaio Butade a Corinto.
Doveva conservare il ricordo (le forme, l’anima) del fidanzato della figlia che stava partendo. Il ritratto come sostituto di un’assenza.
E sappiamo che la funzione delle origini del ritratto sarà proprio quella di maschera funeraria, dai calchi dei defunti nell’antica Roma, alle pitture di volti trovate a Fayyum sui sarcofaghi delle mummie.
Il ritratto, come ha scritto Pedro Azara, oscilla tra una funzione di rappresentazione del modello e il ruolo di idolo magico che sostituisce, incarnando, il modello stesso.
In questo secondo gruppo troviamo la maschera rituale di stregoni e sciamani (in colloquio col sacro terribile, di demoni, dei e antenati) e quella dell’attore che impersona (l’etimo etrusco significa maschera teatrale) il personaggio.
Ritratto come diga al flusso del tempo che cancella, ritratto come celebrazione e propaganda, ritratto come invio di un’Alterità che accenna e si nega nei segni del volto, attraverso gli orifizi oculari, specchio dell’anima.
 
Dopo gli importanti saggi di Pedro Azara, Flavio Caroli, Jean-Luc Nancy (suo il saggio introduttivo al catalogo «L’altro ritratto» dell’omonima mostra dedicata di recente al Mart al tema), Andrea dell’Asta sull’argomento, arrivo ora in libreria il volume curato dal filosofo Claudio Tugnoli «Ritratto dell’anima Anima del ritratto» (AA.VV., pp. 234, edizioni Osiride, € 35).
Un libro ricco di spunti che analizza la tematica a partire da un denso saggio (Idee per una filosofia del ritratto) dello stesso filosofo emiliano (già docente al liceo Prati, membro dell’Associazione Rosmini e degli Agiati di Rovereto).
Altri saggi di taglio filosofico-semiotico sono gli apporti di Sergio Filosi (ex Preside del l’istituto Vittoria di Trento) e Andrea Tagliapietra (docente all’Università San Raffaele di Milano), che si soffermano sugli acquerelli delicati ed enigmatici di Antonia Caputo (nelle immagini) - per oltre trent’anni insegnante all’istituto artistico Vittoria nonché membro dello studio Andromeda - mentre Gian Luca Tusini (ricercatore di storia dell’arte contemporanea all’università di Bologna) ci offre alcuni spunti per una metamorfosi del ritratto a cavallo tra Otto e Novecento. Elisabetta G. Rizzioli (roveretana storica dell’arte del Sette-Ottocento) analizza invece un dipinto – con finalità di propaganda politica- di Francesco Hayez.
 
Gli altri interventi in catalogo si riferiscono ad artisti di origine trentina che nel ritratto hanno trovato una modalità espressiva privilegiata.
Paola Pizzamano (curatrice delle raccolte della Fondazione Museo Civico di Rovereto) si sofferma sulla figura dello scultore roveretano Carlo Fait, la cui attività si svolse principalmente a Milano e Torino; Roberto Pancheri (storico dell’arte esperto di pittura e scultura dell’età moderna), va alla riscoperta di una pittrice di Trento sconosciuta ai più, che dagli anni Venti del Novecento (alla morte precoce nel 1937) cercò fortuna a Roma (Maria Giacomoni).
Infine, Elisabetta Doniselli (insegnante di storia dell’arte al Liceo classico Prati di Trento) e Pietro Marsilli (collega della stessa disciplina all’artistico Vittoria) tracciano un breve profilo del ritratto nella pittura trentina del Novecento (da Moggioli a Laurina Paperina).