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«Sul lavoro il Trentino è simile alla Danimarca»

È il commento del giuslavorista e neo commissario dell'Inps Tiziano Treu che ha incontrato l'assessore Olivi a margine di un convegno

«Il modello trentino di concertazione territoriale tra parti sociali e istituzioni pubbliche fa assomigliare questo territorio alla Danimarca.»
Il commento è autorevole ed arriva dal giuslavorista Tiziano Treu, più volte ministro del Lavoro, padre della riforma delle pensioni del 1995 e da pochi giorni neo commissario dell'Inps, a chiusura del convegno "Concertazione e contrattazione territoriale" promosso dall'AISRI (Associazione italiana di studio delle relazioni industriali) e conclusosi stamane alla Facoltà di Giurisprudenza con una tavola rotonda che ha visto confrontarsi, sul tema della concertazione territoriale, sindacalisti, Confindustria e attori istituzionali di alcune Regioni italiane (Lazio, Emilia Romagna e Trentino) ed alla quale è intervenuto anche il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi.
 
«La concertazione oggi non può limitarsi a rincorrere le emergenze – questa la conclusione dell'intervento di Olivi – ma deve assumere un carattere preventivo, che attenga anche al modello di sviluppo del territorio, una concertazione che sia antidoto al corporativismo e al prevalere degli interessi particolari e che sappia garantire coesione sociale, sviluppo e competitività.»
In questa direzione, come ha ricordato lo stesso assessore - va il Patto per lo sviluppo e il lavoro con il quale si è iniziata la legislatura, un patto tra la Provincia e le forze economico-sociali che ha posto alcuni paletti, che vanno dalla leva fiscale agli incentivi alle imprese, dal credito al lavoro (reddito di attivazione e reddito di continuità), ai giovani (formazione, apprendistato, tirocinio, incentivi all'autoimprenditorialità e, unico nel panorama nazionale, il reddito di qualificazione).
 
Un sistema valorizzato da Treu («un esempio di concertazione realmente territoriale») con il quale, a margine del convegno, l'assessore Olivi ed il presidente dell'Agenzia del Lavoro Michele Colasanto hanno poi avuto occasione di confrontarsi su alcuni temi che sono al primo posto dell'agenda provinciale in materia di occupazione e welfare.
Due in particolare gli argomenti posti all'attenzione del neo commissario Inps.
Da un lato la ricerca di un modello che possa dare valore al principio della cosiddetta condizionalità, laddove si vorrebbe che i lavoratori che percepiscono forma di sostegno al reddito possano essere valorizzati come capitale umano da riutilizzare in un concetto di sussidiarietà sul territorio.
 
«Su questo – spiega Olivi – serve elaborare modelli giuridici molto avanzati, per la ricerca dei quali il Trentino pone la propria candidatura come territorio disposto a sperimentare e ad applicare pratiche nuove.»
Dall'altro il tema, altrettanto forte, delle staffette generazionali e dei contratti di rete. Si tratta qui di individuare modalità che consentano di favorire nel privato le «staffette» (importante aiuto a sostegno del lavoro dei giovani, favorito dall'anticipato accesso alla pensione da parte dei lavoratori anziani).
Olivi ha discusso con Treu anche di un altro tema, importantissimo per le sue implicazioni: i contratti di rete.
Il principio, in questo caso, è quello di garantire la mobilità dei lavoratori tra le imprese: se un'impresa versa in difficoltà e un'altra ha un picco di lavoro, prima di provvedere alla messa in campo degli ammortizzatori sociali si prova a creare mobilità, purché tra settori omogenei.

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