Home | Economia e Finanza | Turismo | «Le Terme nel turismo trentino e italiano» sabato 18 ottobre

«Le Terme nel turismo trentino e italiano» sabato 18 ottobre

Le nuove sfide per il termalismo: le terme come motore di sviluppo

image

>
350 stabilimenti, 17 mila addetti, 380 milioni di fatturato in Italia. Sono alcuni dei numeri del termali-smo in Italia, un comparto rilevante del sistema economico, turistico, produttivo ed occupazionale italiano.
Dopo anni di difficoltà, le prime previsioni del settore fanno segnare nel 2014 i primi segnali di un’inversione di tendenza.
Quali le chiavi per uscire dalla crisi e definire nuovi scenari di sviluppo?
Ne parleranno gli attori del sistema termale italiano alle Terme di Comano. Presenti anche il nuovo Presidente di FEMTEC (Federazione Mondiale del Termalismo e Climatoterapia) Umberto Solimene, il Coordinatore Scientifico di FoRST (Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale) Marco Vitale, il Presidente di ANCOT (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Luca Claudio.
Il coordinamento scientifico è affidato a Mario Cristofolini e Alceste Santuari, rispettivamente Presi-dente e Vice-Presidente della neonata Associazione G.B. Mattei per la Ricerca delle Terme di Comano.
Ne ha parlato questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del Convegno anche l’Assessore al Turismo della Provincia di Trento, Michele Dallapiccola (foto), riconoscendo il ruolo delle terme sui diversi territori di competenza e sottolineando la necessità di fare rete fra tutte le Terme del Trentino, ma anche fra settori economici diversi, in particolare turismo e sanità.
Terme del Trentino che rappresentano una motivazione di vacanza sul quale anche la PAT ha scelto di puntare in una logica di diversificazione del turismo e di destagionalizzazione.
 
Il termalismo italiano è un settore complesso e articolato che nel corso degli anni ha cambiato il proprio posizionamento, da un lato nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, dall’altro nel con-testo delle attività di promozione turistica.
Il settore termale rappresenta altresì un comparto rilevante del sistema economico, turistico, pro-duttivo ed occupazionale italiano.
Il settore conta infatti circa 350 stabilimenti, distribuiti in 20 regioni e 170 comuni, con 17 mila addetti e 60.000 lavoratori dell’indotto, un fatturato di 380 milioni di euro, di cui 200 a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Le regioni con il maggior numero di presenze nelle località termali sono la Toscana, il Veneto, il Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Campania (dati 2013 ISTAT/Federterme).
 
Le Terme in Trentino sono rappresentate da 6 centri accreditati (Comano, Levico, Pejo, Rabbi, Val Rendena e Dolomia).
Movimentano circa 27.000 persone in cura tramite l’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale (11.412, pari al 42%, si riferiscono alle Terme di Comano), di cui circa il 70% provenienti da fuori provincia, dunque mobilità attiva sui rimborsi sanitari. Per le Terme di Comano questo dato si alza all’86%.
A livello di sistema Trentino, le terme rappresentano il 2% delle presenze turistiche complessive degli eserci-zi certificati (alberghi e strutture ricettive complementari). Se consideriamo solo il periodo di apertura delle terme, il peso delle terme sale al 4%.
Sono dati di media, con situazioni di incidenza molto differenti.
L’ambito in cui le terme giocano il ruolo di attrazione più forte è quello delle Terme di Comano, dove espri-mono il 27% delle presenze annuali. Se consideriamo solo il periodo di apertura delle terme, le presenze ponderate sono la totalità.
Nel 2013 il settore del termalismo trentino ha comportato una ricaduta diretta sul territorio, imputabile agli ospiti pernottati motivati dalla presenza dell’offerta termale e dai loro accompagnatori, di quali 26 milioni di euro, considerato un periodo di apertura medio di 6 mesi.
Le sole Terme di Comano generebbero oltre 12 milioni di euro all’anno, con una spesa dichiarata di 67 euro al giorno imputabile ai termalisti.
 
Molto interessanti sono anche i dati occupazionali del settore del termalismo trentino, che in totale coinvolge oltre 400 persone, ricomprendendo anche il personale medico sanitario, corrispondente a 206 unità di lavoro dipendente equivalente a tempo pieno.
Per le Terme di Comano il personale coinvolto supera le 130 unità. La Provincia nell’arco degli ultimi 18 anni ha impegnato circa 75 milioni di euro, considerato gli investimenti per gli immobili, analisi, ricerche e speri-mentazioni e adduzioni e salvaguardia. In queste somme non sono considerate le spese di promozione (dati 2013, Linee Guida per lo sviluppo del termalismo trentino).
Pur con situazioni altalenanti, il comparto termale dal 2007 ad oggi mostra però segnali di crisi ac-centuata dal perdurare della crisi economica e le relative ripercussioni sul portafoglio delle famiglie italiane.
Nonostante questo le terme italiane sono di gran lunga le più importanti nel panorama europeo, in primo luogo per la qualità dei servizi sanitari erogati.
Punti forza del sistema gli elevati standard qualitativi dei servizi e un’intensa attività di ricerca scientifica a validazione della proposta terapeutica.
Proprio per questo le terme e le cure termali sono da anni oggetto di discussione e riflessione, specie in ragione della propria particolare e specifica connotazione sanitaria di cura, distintiva ri-spetto ad una mera connotazione di wellness e benessere.
 
Questo impone alle stazioni termali di qualificare l’offerta terapeutica, promuovendo studi clinici indirizzati alla dimostrazione delle proprietà curative nelle specifiche patologie e nel concetto di medicina basata sull’evidenza.
In Italia la FoRST ha investito 5 milioni di euro in ricerca attivando in pochi anni 80 progetti, fra i quali anche la ricerca “Effect of Thermal water and skin regeneration” condotta dalla dott.ssa Faga sull’acqua delle Ter-me di Comano e vincitrice lo scorso anno del «Premio Vannucci».
Ricerca scientifica validata e servizi personalizzati, insieme agli investimenti e alla proposta ai clienti di strut-ture di alta qualità, sono le chiavi per far ripartire il sistema termale nazionale.
Un cambiamento che porterà alla settima generazione del termalismo, trainato sia dalla direttiva comunitaria che da il via libera alla circolazione transfrontaliera sanitaria che dall’Oms che ha inserito la medicina termale nelle linee guida strategiche del prossimo decennio.
Per fare il punto sul complesso momento che sta attraversando il termalismo italiano, e anche Trentino, le Terme di Comano hanno organizzato il convegno dal titolo «Le Terme, tra crisi e opportunità di sviluppo» in programma sabato 18 ottobre al Grand Hotel Terme di Comano.
 
Il convegno, al quale hanno già aderito i rappresentanti delle maggiori terme italiane, si propone come mo-mento di dibattito e di confronto per tutte le terme italiane interessate a comprendere gli sviluppi futuri di un comparto stretto tra le incertezze riguardanti la spesa sanitaria, da un lato, e le possibili evoluzioni future.
Il convegno è concepito come un incontro e confronto tra e con gli attori del sistema, durante i quali i re-sponsabili delle terme italiane possono ascoltare, discutere e proporre soluzioni per promuovere e rafforzare un comparto che, anche da un punto di vista del marketing turistico e della vocazione transfrontaliera che caratterizza le cure termali, può esprimere ancora grandi potenzialità.
Il convegno si caratterizza per un approccio multidisciplinare alle cure termali: aspetti medico-scientifici, eco-nomici, turistici, sanitari, giuridico-istituzionali, europei ed internazionali.
Tutti aspetti che intendono costituire elementi di conoscenza, di analisi e di approfondimento necessari per comprendere quali possono essere gli scenari futuri di sviluppo delle terme italiane in Italia e in Europa.
Il convegno di Comano è strutturato in due sessioni.
La prima, dedicata alla visione scientifica delle cure termali, vede fra gli altri gli interventi del Prof. Marco Vi-tale, Coordinatore Scientifico FoRST e del prof. Umberto Solimene, fresco di nomina alla Presidenza di FEMTEC. La seconda sessione, coordinata dal prof. Alceste Santuari Vice-Presidente della Commissione Sanità e Turismo FEMTEC e sarà invece dedicata alla sostenibilità economica del termalismo e alla sua in-tegrazione con il territorio e il turismo.
Obiettivo definire le tappe di una ripresa, che già dal 2014 sembra dare dei primi riscontri, per far tornare il termalismo ad essere modello di welfare termale unico in Europa. 
 

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande