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Mutuo per la casa: come scegliere quello più adatto?

Gli italiani sempre alle prese con il problema più importante della loro vita

Qualcosa comincia a sbloccarsi nel settore immobiliare.
Quel mattone che per decenni è stato l’investimento preferito da noi italiani, negli ultimi sei anni ha vissuto una fase di forte contrazione a causa della crisi economica da una parte, e della mancata erogazione di mutui da parte delle banche dall’altra.
Oggi invece ci sono dei timidi segnali che fanno ben sperare, anche nella nostra zona. Gli ultimi dati in materia sono quelli relativi alla Provincia di Bolzano; secondo la Banca d’Italia è qui che nel primo trimestre di quest’anno sono stati erogati mutui per circa 66 milioni di euro con un aumento percentuale rispetto allo stesso periodo del 2013 di circa il 28%.
C’è quindi maggior disponibilità delle famiglie ad investire e delle banche a favorire l’accesso ai mutui. Sì ma quale mutuo?
 
Il punto primario su cui focalizzarsi è il calcolo della rata del mutuo (in questa sezione puoi farlo direttamente online).
L’aspetto interessante della situazione attuale è il basso costo del denaro. Tale fattore finisce per influenzarne un altro, l’Euris, che è il valore a partire dal quale vengono calcolati i tassi fissi praticati sui mutui in Italia (che attualmente viaggiano sul 4% circa).
Come appena visto il costo attuale del tasso fisso non è molto alto, specie se si va a confrontare il dato con il pregresso, e questo sta favorendo una maggiore richiesta di mutui proprio in questo periodo.
Chi invece sceglie un mutuo a tasso variabile, la cui variazione è calcolata sulla base da un altro parametro finanziario, l’Euribor, può partire da un tasso iniziale ancora più basso rispetto al fisso (al momento sono al 2.20%).



 E quindi? Quale scegliere?

La risposta a questa domanda è fortemente legata alla propria propensione personale al rischio, ma bisognerebbe anche porsi diverse altre domande rispetto alla propria capacità di far fronte ad un eventuale aumento dei tassi e quindi dell’importo della rata.
C’è infine chi da una parte sfrutta il momento buono dei tassi variabili e dall’altra si crea un cuscinetto di sicurezza scegliendo i mutui a tasso variabile con CAP.
Sono mutui le cui rate vengono calcolate a partire da un tasso variabile (attualmente al 2.9%, e quindi più alto del variabile puro ma minore del fisso) che però fruiscono di una sorta di assicurazione in quanto viene imposto un tetto massimo al tasso stesso (ad oggi la media del tasso massimo è del 6%).
Con tutti i tassi ed i parametri finanziari visti sin’ora c’è il rischio di confondersi e per questo può essere utile fare un esempio.
Supponiamo di fruire di un mutuo di circa 200 mila euro da restituire in 25 anni. Ebbene, alle attuali condizioni di mercato pagheremmo una rata minima di 1040 euro con tasso fisso, 870 euro con tasso variabile e 960 euro con il tasso variabile e CAP al 6%.

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