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Due settimane di «Antichi sapori della Valle di Non»

Tornano dal 17 ottobre al 2 novembre i menù d'un tempo cucinati secondo ricetta contadina

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Ci sono appuntamenti che diventano tradizione e tradizioni che diventano appuntamenti.
Ne è un esempio la rassegna enogastronomica «Gli Antichi Sapori della Val di Non» che, nata per celebrare la tradizione gastronomia della Val di Non, è diventata essa stessa tradizione dell’autunno anaune.
Per due settimane, dal 17 ottobre al 2 novembre 2014, nove tra i più quotati chef della valle trentina stupiranno i commensali proponendo antichi piatti della tradizione culinaria locale riletti grazie alla loro fantasia e abilità.
Anche nella 28° edizione degli «Antichi Sapori della Val di Non» non mancheranno i piatti forti della cucina nonesa o trentina in generale: gli Strangolapreti della tradizione (gnocchi di pane e spinaci), il Tortel di Patate, i Canederli in brodo e lo Smacafam conzà (una sorta di torta salata il cui nome deriva dal dialetto «smaca» cioè picchia con forza e «fam», fame).
 
Sarà anche possibile gustare piatti dal nome misterioso di cui solo le nonne conservano ancora la ricetta come il Bro brusà, lo Smoarn con marmellata di mirtilli rossi o ancora il Peclin en tal lat.
L’estate 2014 sarà ricordata come una delle più piovose degli ultimi 50 anni.
I commensali troveranno di certo modo di consolarsi di tanto maltempo, sorridendo a tavola.
Tanta pioggia significa infatti un’abbondanza di raccolto del sottobosco.
Ecco quindi che i menù degli «Antichi Sapori» si arricchiscono quest’anno di ogni varietà di Funghi, per il diletto degli amanti del genere.
Tra i tanti piatti cucinati con estrosità dai nove chef citiamo ad esempio il Brusolà Fumè alla griglia con misto di funghi della Val di Rumo, i tortelloni di pasta di patate padellati con brigiaudi dal mont (funghi di montagna), lo sformatino in pasta fillo ai funghi e naturalmente l’immancabile polenta accompagnata dai funghi d’autunno.
 
Altro grande ingrediente dell’edizione 2014 degli «Antichi Sapori» sarà il Formaggio, naturalmente di montagna.
Protagonista indiscusso sarà il Trentingrana DOP, il cugino trentino del più famoso Grana Padano DOP.
Questo prodotto si distingue da analoghe produzioni di pianura per le sue qualità organolettiche - come la speciale fragranza, l'aroma, il gusto in perfetto equilibrio tra dolce e salato.
Non mancheranno tuttavia anche varietà nostrane e più casalinghe che verranno abbinate in moltissimi piatti della rassegna.
Solo per fare qualche esempio dei formaggi che entreranno in scena: il Nostrano alla piastra della Latteria sociale di Castelfondo, i formaggi di malga e del chjasel (casello) con mostarda di mele cotogne, il tomino di capra del caseificio di Coredo alla griglia, le croste de Formai Trentringrana DOP del caseificio di Coredo, le lenticchie al burro di malga, la torta de pan e formai e per finire in dolcezza la torta alla ricotta nostrana con miele di Tregiovo e confettura di mirtillo nero.
Una delle regole d’oro che caratterizza la rassegna culinaria negli ultimi anni e che ne decreta anche l’enorme successo di pubblico e critica è l’attenzione alle materie prime, rigorosamente a Km0 e prodotte in loco.
 
Naturalmente tra gli ingredienti non può mancare la mela DOP della Val di Non, regina della produzione agricola anaune, che è alla base di gran parte dei dolci proposti ma a sorpresa anche di altre portate.
Ogni menù della rassegna «Antichi Sapori» completo dall’antipasto fino al dolce e al caffè (naturalmente d’orzo come vuole l’usanza contadina) costano all’ospite solamente 35,00 euro comprensivi di un vino ad ogni portata e un assaggio delle pregiate Grappe prodotte dalla Distilleria Pezzi o dalla Distilleria Rossi d’Anaunia - Dallavalle.
In ognuno dei nove menù proposti accanto alle varietà di vini DOC provenienti dalla Cantina CAVIT di Trento, partner ufficiale della rassegna, sarà proposto in abbinamento al primo o al secondo anche un assaggio di Vino Groppello di Revò prodotto dalle locali aziende agricole che aderiscono ad «Antichi Sapori».
Spesso confuso con i più famosi groppelli della riva bresciana del Lago di Garda, il Vino Groppello della Val di Non è un’antica varietà autoctona che ha recentemente ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Tipica (I.G.T.).
 
Questa coltura autoctona presente in valle fin dal «500» ha rischiato di estinguersi in seguito allo sviluppo della coltivazione massiccia del melo ed è stata riscoperta grazie alla passione di alcuni contadini della Terza Sponda che tuttora lo producono con amore nei paesi di Revò, Romallo e Cloz.
Ultimo punto forte da ricordare della rassegna «Gli Antichi Sapori della Val di Non» sono i nomi dei ristoranti aderenti.
Si tratta infatti di strutture selezionate capaci di riservare all’ospite non solo un ottimo servizio di ristorazione ma anche un’accoglienza altrettanto di qualità.
Tra i nove locali selezionati figurano ambienti rustici con arredamenti in legno che profumano degli abeti trentini, rifugi di montagna e piccoli hotel a conduzione familiare immersi in romantici borghi di origine contadina.
 
Chi è interessato alla rassegna eno-gastronomica «Gli Antichi Sapori della Val di Non» potrà dunque facilmente abbinare la scelta di un menù esclusivo con qualche giorno di relax e scoperta della valle.
Link info.

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