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Prima guerra mondiale: «Il mito di Langemarck»

È online la settima puntata del progetto «La Grande Guerra+100»

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La Grande Guerra, nei suoi primi mesi, vide migliaia di giovani mossi da ideali nazionalistici imbracciare il fucile e partire per il fronte.
Come già era accaduto in Gran Bretagna, con le masse di volontari, anche la Germania chiamò le nuove generazioni alla guerra, al sacrificio per la patria.
È quanto accadde durante la Prima Battaglia di Ypres: 7.000 soldati dell’armata germanica, molti di loro studenti volontari, attaccarono le postazioni britanniche. Sulla modesta battaglia fu costruito il mito.
È proprio del mito di Langemarck che tratta la settima puntata del calendario digitale.
Di come quei giovani spavaldi e coraggiosi persero la vita, e di come la propaganda fece uso di questo sacrificio per i decenni a venire.
Per comprendere meglio i tragici eventi e la loro rappresentazione, è stata costruita una galleria fotografica dedicata interamente a questa sanguinosa vicenda.
La tavola del mese, realizzata come sempre da Adriano Siesser, racconta come mai la grande Germania aveva bisogno di miti e propaganda: l’imperatore Guglielmo II allunga la farina per il pane con la segatura.
Perché? Perché in Germania iniziavano a scarseggiare i rifornimenti.
La fame stava diventando  la vera nemica. Tutto questo nella puntata consultabile tramite questo link.
 

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