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«L'economia delle Province autonome di Trento e di Bolzano»

Pubblicato dalla Banca d'Italia l'aggiornamento congiunturale a novembre 2014 dell'economia delle province autonome di Trento e Bolzano

Nel corso del 2014 l'attività economica delle province di Trento e di Bolzano ha stentato a confermare i segnali di ripresa emersi all'inizio dell'anno.
L'espansione registrata dall'industria manifatturiera nel primo semestre si è progressivamente indebolita nei mesi estivi; gli investimenti si sono ulteriormente contratti.
La domanda estera ha continuato a fornire un supporto all'attività produttiva, particolarmente in Alto Adige.
Il quadro complessivo appare caratterizzato da una notevole incertezza e da un peggioramento del clima di fiducia degli imprenditori circa l'andamento dell'economia nazionale.
Prosegue il periodo di difficoltà nel comparto delle costruzioni, che ha ulteriormente diminuito i propri livelli di attività.
In entrambe le province sono emersi segnali di stabilizzazione per il commercio al dettaglio mentre permangono le difficoltà del comparto all'ingrosso in provincia di Bolzano.
I flussi turistici, pur risentendo delle condizioni atmosferiche sfavorevoli, sono tornati a crescere in Trentino e sono rimasti sostanzialmente stabili in Alto Adige.
 
L'occupazione in provincia di Trento è cresciuta, sostenuta dal ricorso agli ammortizzatori sociali, in particolare alla Cassa integrazione straordinaria. Il numero delle persone in cerca di impiego è aumentato sensibilmente, portando il tasso di disoccupazione su livelli storicamente elevati.
In provincia di Bolzano l'occupazione è lievemente diminuita in connessione con un forte calo delle ore autorizzate di Cassa integrazione, soprattutto della componente straordinaria; alla flessione degli occupati è corrisposta una contrazione del numero di persone in cerca di impiego, comportando una diminuzione dei tassi di disoccupazione e di attività in provincia.
Nel primo semestre del 2014 il calo dei prestiti erogati da banche e società finanziarie a imprese residenti nelle due province si è attenuato.
A fronte di condizioni di offerta che hanno mostrato primi segnali di allentamento, la domanda di credito da parte del settore produttivo si è mantenuta debole, in un contesto di ulteriore diminuzione delle richieste per il finanziamento di investimenti.
 
La qualità del credito ha risentito della perdurante debolezza del quadro congiunturale, in misura più accentuata in provincia di Trento.
Le imprese di costruzioni hanno continuato a presentare una rischiosità maggiore rispetto a quella degli altri settori.
I prestiti alle famiglie hanno continuato a crescere leggermente, sostenuti dall'aumento dei mutui per l'acquisto di abitazioni.
La qualità del credito, in lieve miglioramento in provincia di Trento, si è mantenuta elevata e stabile in quella di Bolzano.
La raccolta bancaria da famiglie e imprese è ulteriormente cresciuta, anche se a tassi più contenuti rispetto a quelli registrati nel 2013.
Gli investimenti in titoli delle famiglie sono aumentati nella componente rappresentata da quote di fondi comuni e azioni, a fronte di un ulteriore calo delle obbligazioni, soprattutto bancarie, e dei titoli di Stato.

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